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Il nostro incontro con il compositore Ricky Ian Gordon
Può raccontarci che cosa l’ha colpita di questo soggetto tratto da un famoso film per la televisione del 1992?
Mi piaceva il fatto che non si trattasse della SOLITA storia natalizia. Che i sentimenti, la gioiosa allegria che normalmente associamo a questo periodo di festa fossero giunti con fatica, affrontando una serie di circostanze difficili. Addie deve imparare a provare compassione per il padre e a riconoscere il vero significato della generosità, mentre James deve aprirsi di nuovo alla gioia. Da questo punto di vista, è una storia sulla trascendenza nel vero senso della parola. Mi piace il messaggio… il MODO in cui l’amore e la gioia sopraggiungono… l’apertura dei cuori.
Può dirci com’è nata quest’opera?
Patrick Summers, il direttore artistico della Houston Grand Opera, ha dato il via a una iniziativa volta a commissionare e creare tre nuove opere a tema natalizio. Fortunatamente, mi ha chiesto di prendervi parte. Avevo appena scritto la mia opera “27” con Royce Vavrek e non solo ne ho amato il libretto, ma ho amato lavorare con lui, perciò ho cercato di ricreare quell’esperienza. Va detto che “The House Without A Christmas Tree” era sia il film che il libro preferiti da Patrick Summers quand’era bambino.
Durante l’ascolto, il linguaggio musicale appare tonale. Questa scelta è stata determinata dal soggetto?
Si. Sin dall’inizio, quest’opera era destinata alle famiglie e perciò volevo che il linguaggio musicale arrivasse con facilità, anche ai bambini.
Riprendendo il famoso tema dell’inno Gather ‘round the Christmas tree, sembra che l’albero di Natale sia il protagonista musicale di quest’opera… è un’impressione corretta?
Si, l’albero di Natale, sotto molti punti di vista, è il vero protagonista della storia. Il modo in cui viene acquistato e ciò che deve accadere a tutti personaggi a causa della sua comparsa rappresentano la storia in sé.
Ci sono tre brevi interludi per pianoforte… Perché questo strumento musicale è così importante per la tessitura musicale di quest’opera?
Vuole la verità? L’opera era stata già scritta e orchestrata, ma all’improvviso avevamo bisogno di più musica per i cambi di scenografia. Ho scritto gli interludi per pianoforte con l’intenzione di orchestrarli in un secondo momento, ma sono piaciuti a tutti come assoli per pianoforte, in primis al pianista.
Essendo interamente basata sui flashback (all’inizio e un altro in cui James ricorda il Natale passato con sua moglie), quest’opera è caratterizzata da elementi cinematografici. Potrebbe parlarci della strututra di quest’opera?
La struttura è basata sul flashback, raccontato dal punto di vista di Addie, o Adelaide, che è ora una scrittrice che vive a New York. Tutta la musica per quest’opera è scaturita dalla sua aria di apertura e l’opera, da molti punti di vista, è una Fantasia basata su di un’aria.
Ha altri progetti teatrali in lavorazione?
Si, la mia opera “Ellen West,” tratta da una poesia di Frank Bidart, debutterà al Prototype Festival di New York City il 14 Gennaio prossimo, poi il 23 Gennaio inizieranno le prove del mio lavoro commissionato da Metropolitan Opera/Lincoln Center “Intimate Apparel,” composto con il librettista Lynn Nottage e diretto dal regista Bart Sher e infine la mia opera “The Garden of the Finzi Contini,” basata sull’omonimo romanzo di Giorgio Bassani, con libretto di Michael Korie, che verrà prodotta dal New York City Opera e dal The Yiddish Theater il prossimo autunno.
Could you tell us what did strike you about this subject taken from a famous 1972 TV movie?
I liked the fact that it wasn’t the USUAL Christmas story. That the feelings, the “good cheer” we normally associate with holiday time were arrived at slowly by working through difficult circumstances. Addie has to learn compassion for her father and the true meaning of generosity, and James has to allow joy into his life again. In that way, it is about transcendence in the true sense of the word. I like the message…the WAY in which love and joy are arrived at…the opening of hearts.
Could you tell us how this opera originated?
Patrick Summers, the artistic director of Houston Grand Opera, set into motion an initiative to commission and create three new Christmas operas. Happily he asked me to be a part of it. I had just written my opera “27” with ROYCE Vavrek and not only did I love his libretto, I loved him, so I sought to recreate that experience. It should be noted that “The House Without A Christmas Tree,” was Patrick Summers favorite movie and book as a child.
While listening, the musical language appears to be tonal. Was this choice determined by the subject?
Yes. It was always supposed to be an opera for families, and so, I wanted the musical language to be easy to enter, even for a child.
Reprising the famous theme of the hymn Gather ‘round the Christmas tree, seems to make the Christmas tree the musical protagonist of this opera… is that true?
Yes, the Christmas Tree, in many ways, is the true protagonist of the story. How it is acquired and what has to happen to all the characters for its appearance is indeed the story.
There are three short piano interludes… Why is this musical instrument so crucial for the musical texture of this opera?
Ok, the truth? The opera was already written and orchestrated and we suddenly needed more music for set changes. I wrote the piano interludes with the intention to orchestrate them later but everyone loved them as piano solos, especially the pianist.
Being entirely based on the flashbacks (at the beginning, the one recalling the Christmas James spends with his wife), this opera is featured by cinematographic elements. Could you tell us about the structure of this opera?
The structure is essentially, a flashback, told from the point of view of older Addie, or Adelaide, who is now a writer living in New York. All the music for the opera is born in her opening aria and the opera is in many ways a Fantasia based on an aria.
Have you got other theatrical projects in the works?
Yes, my opera “Ellen West,” to a poem by Frank Bidart, will open at the Prototype Festival in New York City January 14th, my Metropolitan Opera/Lincoln Center Commission “Intimate Apparel,” with librettist Lynn Nottage and Director Bart Sher goes into rehearsal January 23rd and my opera “The Garden of the Finzi Continis,” based on the novel by Giorgio Bassani’s with a libretto by Michael Korie, will be produced by New York City Opera and The Yiddish Theater next Fall.
Versione italiana a cura di Paolo Tancredi