Ricky Ian Gordon (n. 1956): “The House without a Christmas Tree” (2017)

Libretto di Royce Vavrek. Heidi Stober (Adelaide Mills/Miss Thompson/Helen Mills); Lauren Snouffer (“Addie” Mills); Patricia Schuman (Grandma Mills); Megan Mikailovna Samarin (Carla Mae); Maximillian Macias (Billy Wild); Elisabeth Leone (Gloria Cott); Daniel Belcher (James Addison Mills III “Dad”). Houston Grand Opera Orchestra. Bradley Moore (direttore). Houston Grand Opera Juvenile Chorus. Karen Reeves (maestro del coro).  Registrazione dal vivo 2017. T. Time: 73′ 27″. 1 CD Pentatone 186697

“Quando scrissi di una memoria d’infanzia nel 1972 per uno special TV, non avrei potuto mai immaginare che la mia storia sarebbe diventata un’opera 45 anni dopo. Il Direttore artistico e musicale della Houston Grand Opera Patrick Summers aveva riportato alla memoria dalla sua infanzia The House without a Christmas Tree e si era messo in moto. Fui felice quando la HGO diede la commissione di creare l’opera al ragguardevole team formato dal compositore Ricky Ian Gordon e dal librettista Royce Vavrek”.
Così Gail Rock, autore della sceneggiatura del film televisivo del 1972 The House without a Christmas Tree e del romanzo da esso derivato e pubblicato nel 1974, ha espresso la sua emozione nel vedere la sua storia natalizia ispirare l’omonima opera di Ricky Ian Gordon su un libretto di Royce Vavrek molto fedele all’originale.  Protagonista è, infatti, Adelaide Mills, una scrittrice che vive a New York e, nel prologo, che si svolge il giorno della vigilia di Natale, davanti a una vetrina ornata con addobbi natalizi, ricorda un particolare episodio della sua infanzia legata all’importante festa della Cristianità. Questa vetrina, che agisce quasi come una vera e propria madeleine proustiana, riporta, infatti, Adelaide, chiamata con il vezzeggiativo Addie, nella sua casa nel Nebraska, quando aveva 10 anni. La piccola Addie desidera ardentemente un albero di Natale, mai allestito fino a quel momento per volontà del padre che, rimasto vedovo, non vuole rinnovare il dolore per la perdita della moglie, dal momento che l’albero gli ricorderebbe l’ultimo Natale trascorso con lei. Nella prima scena la bambina si trova in casa con la sua migliore amica Carla Mae, con la quale sta decorando delle uova sode in modo da rappresentare i ragazzi che sono loro antipatici. Carla chiede ad Addie la ragione per cui non è stato allestito a casa sua un albero di Natale suscitando nella bambina un certo imbarazzo dal quale viene sottratta dalla nonna che dice loro di andare a giocare fuori con le palle di neve. Nella seconda scena Addie, su suggerimento della nonna, chiede, dopo cena, al padre, la ragione per cui nella sua casa non è stato allestito un albero di Natale; l’uomo, dopo aver detto che non è necessario, fa una scommessa con la bambina alla quale dice che lo avrebbe allestito solo se avesse bevuto un intero bicchiere d’acqua. La bambina perde la scommessa e la nonna rimprovera il padre per la sua crudeltà dicendo che non è colpa di Addie se la madre è morta. La terza scena si svolge a scuola dove Miss Thompson, l’insegnante, annuncia uno scambio di doni e il canto di un coro, mentre nella quarta Addie è ancora una volta con la sua migliore amica, con la quale fantastica sul suo futuro. Nella scena quinta dove è rappresentato lo scambio di regali a scuola, Addie riceve in dono da Billy Wild, un ragazzo innamorato di lei ma non ricambiato, un pendente a forma di cuore che produce nella bambina un certo imbarazzo. Si scopre, inoltre, che Addie e Gloria Cott sono le due uniche bambine a non avere un albero di Natale in casa, per cui Miss Thompson decide di mettere in palio quello della classe che viene vinto da Addie. Nella sesta scena, che si svolge di nuovo nella casa di Addie, la bambina e la nonna decorano l’albero che, visto di notte dal padre, evoca l’ultimo Natale trascorso con la  moglie. L’uomo è interrotto da Addie alla quale intima di far sparire l’albero dalla casa suscitando la reazione della nonna che gli ricorda ancora una volta che la bambina non è responsabile del suo dolore. Nella scena successiva Addie, dopo essersi accertata che il padre e la nonna che l’ha prima confortata, sono andati a dormire, trascina l’albero nella casa di Gloria Cott. La mattina dopo, il padre, accortosi della mancanza dell’albero, ne chiede la ragione alla bambina che dice di averlo portato da Gloria Cott la quale, durante la tradizionale sfilata che si svolge il giorno successivo (scena nona), ringrazia Addie. La piccola, al ritorno in casa (scena decima), trova, nel soggiorno, un pino spoglio che viene decorato dalla nonna e dal padre il quale, alla sommità, pone una stella fatta dalla moglie. L’armonia famigliare è stata ricomposta attorno all’albero di Natale e Adelaide (epilogo) può finalmente sorridere di quel tenero ricordo d’infanzia.

Musicalmente l’opera presenta una scrittura fondamentalmente tonale che accentua l’elemento lirico, come accade nella bella “romanza” di Addie Won’t you please buy me a tree? o nel duetto che vede protagonista il padre con la moglie nell’altro flashback di carattere onirico in cui è evocato l’ultimo Natale da lui trascorso con la moglie. Percorsa dal tema dell’inno Gather ‘round the Christmas tree! che rende musicalmente presente l’albero di Natale del titolo, l’opera presenta cinque interludi, di cui due pianistici, all’interno dei quali ritorna anche il tema dell’inno, mentre il fine e delicato organico da camera scelto per questa partitura da Ricky Ian Gordon esalta il carattere intimistico di questa storia di Natale.
È possibile ascoltare quest’opera nella registrazione dal vivo della prima alla Houston Grand Opera nel 2017, pubblicata nel 2018 dall’etichetta Pentatone, che si segnala per l’ottima qualità dell’esecuzione sin dalla concertazione di Bradley Moore, attenta a far risaltare i timbri che caratterizzano le raffinate scelte orchestrali di Gordon e a integrare bene le voci con il tessuto strumentale. Voce abbastanza omogenea e dal timbro chiaro, Heidi Stober, dal punto di vista interpretativo, mostra una straordinaria capacità nell’esprimere i sentimenti di personaggi diversi come Adelaide Mills, Miss Thompson ed Helen Mills, dando vita nella veste di quest’ultima a un intenso duetto con Daniel Belcher (James Addison Mills III). Questi  grazie anche a un fraseggio e a un’intonazione curati, riesce a rendere bene i sentimenti che attraversano l’animo complesso del suo personaggio dilaniato dal dolore per la morte della moglie e quasi incapace di dare alla figlia l’amore che le spetterebbe. Voce dal timbro chiaro ben proiettata sugli acuti, Lauren Snouffer è un’“Addie” Mills frizzante, ma anche malinconica e vibrante di lirismo nella romanza Won’t you please buy me a tree? Fraseggio e intonazione curati caratterizzano anche la performance di Patricia Schumann, una Grandma Mills dal timbro forse un po’ troppo chiaro e giovanile se considerata la presumibile età del suo personaggio. In ruolo Megan Mikailovna Samarin (Carla Mae) ed Elisabeth Leone (Gloria Cott) e ottima la prova del Juvenile Chorus della Houston Grand Opera che, ben preparato e diretto da Karen Reeves, dona all’opera un tocco di incantevole innocenza.