Nadia Boulanger (1887–1979): Versailles; Heures ternes. Lili Boulanger (1893-1918): Reflets; Attente. Nadia Boulanger: Cantique; La mer est plus belle; Soleils couchants. Lili Boulanger: Clairières dans le ciel (Elle était descendue; Elle est gravement gaie; Parfois, je suis triste; Un poète disait; Au pied de mon lit; Si tout ceci n’est qu’un pauvre rêve; Nous nous aimerons tant; Vous m’avez regardé avec toute votre âme; Les lilas qui avaient fleuri; Deux ancolies; Par ce que j’ai souffert; Je garde une médaille d’elle; Demain fera un an). Nadia Boulanger: Soir d’hiver. Nicholas Phan (tenore). Myra Huang (pianoforte). Registrazione: 19-20 giugno 2019 presso Skywalker Sound, a Lucasfilm Ltd Company, Marin County, California. T. Time: 53’17”. 1 CD Avie Records 2414
Relegate, nel passato, ai margini del mondo musicale, quando, addirittura, non costrette a lasciare la propria attività artistica per dedicarsi alla famiglia, le donne “compositrici” sono state autrici spesso di una produzione musicale di valore che una società maschilista ha purtroppo condannato all’oblio e ad uscire dal repertorio. Tra le compositrici del secolo scorso un posto di primo piano va certamente assegnato a Nadia e Lili Boulanger le quali beneficiarono di un clima leggermente cambiato nella Parigi degli inizi del Novecento nei confronti delle donne alle quali fu consentito di partecipare al prestigioso Prix de Rome dal 1903. Nadia, infatti, vi partecipò dal 1906 al 1909 ottenendo il secondo piazzamento nel 1908, mentre miglior sorte arrise alla sorella che nel 1913 conquistò l’ambito premio. Purtroppo Lili non ebbe il tempo di mettere a frutto pienamente il suo talento in quanto una tubercolosi intestinale la stroncò all’età di 24 anni nel 1918. La sua morte fu un duro colpo per Nadia che da quel momento decise di non comporre più per dedicarsi alla diffusione dell’opera della sorella, alla direzione d’orchestra e, infine, all’insegnamento della composizione annoverando tra i suoi allievi illustri compositori come Aaron Copland, Astor Piazzolla e Philip Glass. Per ragioni diverse la produzione delle sue sorelle Boulanger appare ridotta e una parte di essa oggi costituisce il programma di un interessantissimo album pubblicato dall’etichetta Avie Records nel quale il tenore americano Nicholas Phan, accompagnato al pianoforte da Myra Huang, interpreta alcune liriche da camera composte dalle due sorelle negli anni immediatamente precedenti e successivi alla partecipazione al Prix de Rome. La parte più cospicua del programma è dedicata a Lili della quale è proposto il ciclo di 13 liriche Clairières dans le ciel su testi di Francis Jammes nei quali è evocata da un giovane inesperto, con nostalgia e tristezza, la sua relazione con una donna altrattanto giovane. Composto nel 1913, ma pubblicato postumo, essendo la maggior parte degli impiegati dell’editore Ricordi impegnata nella Prima Guerra Mondiale che nel frattempo era scoppiata, questo ciclo, oltre a mostrare l’influenza di Fauré e Debussy nell’uso di un linguaggio armonico di matrice simbolista, si caratterizza per una profonda unità ad esso conferita dalla scelta della Boulanger di riprendere nell’ultima i temi di tutte le liriche precedenti. Nell’album sempre di Lili è possibile ascoltare due liriche, Reflets e Attente, su testi di Maeterlicnk, mentre la presenza di Nadia è limitata ad appena sei, ma significative, liriche su testi di Albert Victor Samain (Versailles), Maeterlinck (Heures ternes e Cantique), Verlaine (La mer est plus belle e Soleils couchants) e della stessa Boulanger (Soir d’hiver) nelle quali si sente l’influenza di Debussy e di Fauré. L’ascolto di questi lavori, comunque giovanili, di queste due talentuose compositrici acuisce il rammarico per non aver potuto godere dei frutti più maturi della loro arte.
Dal punto di vista musicale l’album si segnala per l’alta qualità dell’esecuzione e per un’interpretazione attenta ai dettagli e tale da mostrare, sia da parte di Nicholas Phan che di Myra Huang, una profonda interiorizzazione delle composizioni da loro proposte. Questa interpretazione è resa possibile da un’ottima tecnica che consente a Nicholas Phan di dosare la sua bella voce omogenea, dal timbro chiaro e ben proiettata sugli acuti, in modo da ottenere degli splendidi filati, dei forti, sempre espressivi e senza eccessi, e delle mezze voci molto belle. Da parte sua Myra Huang, al pianoforte, crea un tappeto sonoro di grande fascino che finisce per integrarsi con la voce. Si tratta in definitiva di un album veramente raffinato completato da un interessante booklet, nel quale, oltre ai testi delle liriche, è possibile leggere una nota introduttiva di cui è autore lo stesso tenore che, in quest’occasione, si rivela essere anche un fine musicologo.