Jesi, Teatro G.B. Pergolesi, Stagione lirica 2019
“MADAMA BUTTERFLY”
Tragedia giapponese in tre atti , libretto di L. Illica e G. Giacosa (da John L. Long e David Belasco).
Musica di Giacomo Puccini
Madama Butterfly ( Cio-Cio-San) SILVIA PANTANI
F.B.Pinkerton FRANCESCO FORTES
Suzuki, servente di Cio Cio-San ILARIA RIBEZZI
Sharpless ITALO PROFERISCE
Goro, nakodo CLAUDIO ZAZZARO
Lo zio bonzo ANDREA TABILI *
Il principe Yamadori / il commissario imperiale DIELLI HOXHA
Kate Pinkerton KATIA DI MUNNO *
Lo zio Yakusidé LUCA GIORGINI
L’ufficiale del registro ANDREA CUTRINI
La zia ELEONORA NOTA *
La cugina CARMELA OSATO*
La madre SOO HYUN LEE *
Dolore ANDREA BUSSOTTO
*Cantanti del corso di formazione professionale per cantante lirico solista del Progetto Sipario Bis Bis Finanziato dalla Regione Marche Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano “ V.Bellini”
Direttore David Crescenzi
Maestro del coro Davide Dellisanti
Regia Matteo Mazzoni
Scene Benito Leonori
Costumi Angela Buscemi
Video designer Mario Spinaci
Luci Ludovico Gobbi
Illustrazioni Riccardo Cecchetti
Nuova produzione. Allestimento Romanian National Opera di Cluj-Napoca, realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara
Jesi, 18 ottobre 2019
Si alza il sipario sulla cinquantaduesima stagione lirica di tradizione del teatro Pergolesi di Jesi, con una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini di “Madama Butterfly”. Un nuovo allestimento con la regia di Matteo Mazzoni e le scene di Benito Leonori, sotto il segno distintivo di una elegante tradizione. Un Giappone fedele al nostro immaginario di quest’opera, ma nel contempo visionario, attraverso la sua ricercata ritualità. I personaggi giapponesi non mostrano il loro volto, ma indossano maschere del teatro Noh, che raccontano le emozioni attraverso espressioni codificate nei secoli. La scena è dominata quasi esclusivamente dalla casa col giardino a Nagasaki, che nel primo atto ci appare luminosa ed elegante, negli atti successivi più decadente. Interessante l’uso delle proiezioni, grazie all’ottimo lavoro del video designer Mario Spinaci, sulle bellissime illustrazioni di Riccardo Cecchetti, che ci rimandano al mondo pittorico di Hokusai e Hiroshige, con le varie tipologie di fiori, le nuvole, la neve… Bellissimo il gioco di luci, curate da Ludovico Gobbi, che rendono la narrazione efficace ed affascinante. Completano degnamente il quadro gli eleganti e ricercati costumi di Patricia Toffolutti. David Crescenzi ha puntato per una direzione molto energica, a tratti assillante nella gestione della narrazione dell’opera: adeguata nei momenti più lirici della partitura, sopra le righe nelle sottolineature drammatiche. Grazie a un’intesa comunque Oìottima con la Filarmonica Marchigiana, ha cercato i giusti colori, ottenendo buoni risultati. Il coro lirico marchigiano Bellini, sotto la guida di Davide Dellisanti, ha risposto con la consueta prontezza, conquistando applausi dopo un’esecuzione delicatamente sfumata, del famoso ”coro a bocca chiusa”. In crescendo la prova di Silvia Pantani, nel ruolo della protagonista. Voce sicura, specialmente nel registro medio-acuto, bella cantabilità, bei colori uniti ad un’eleganza scenica e ad una ricerca psicologica del personaggio coinvolgente. Il tenore Francesco Fortes (Pinkerton) ha affrontato il ruolo sicuro dei suoi solidi mezzi vocali, mostrando l’ardore esteriore e irriflessivo del personaggio. Altrettanto apprezzabile il baritono Italo Proferisce. Avvalendosi di una voce di bel timbro e fraseggio sensibile, uniti a una sicura presenza scenica, ci ha regalato uno Sharpless realmente umano. Il mezzosoprano Ilaria Ribezzi è una Suzuk, vocalmente e scenicamente, di spicco. Adeguati ai ruoli Claudio Zazzaro (Goro), Andrea Tabili (Lo zio bonzo) e Dielli Hoxha (principe Yamadori e commissario imperiale). Completavano il cast: Katia Di Munno (Kate Pinkerton), Luca Giorgini (lo zio Yakusidé), Andrea Cutrini (l’ufficiale del registro), Eleonora Nota (la zia), Carmela Osato (la cugina), So Hyun Lee (la madre) e il piccolo e bravo Andrea Bussotto (Dolore).Teatro “sold-out”, con un pubblico generoso di applausi per tutti gli interpreti.