Jodie Devos, Caroline Meng & Quatuor Giardini:”Il était une fois…”

I. Insouciance: Charles Silver, La belle au bois dormant (Air d’Aurore); Jacques Offenbach, Barbe-Bleus (Couplets de la reine); Laurent de Rillé, Le petit pucet (Duo d’Aventurine et Poucet); Nicolas Isouard, Cendrillon (Duo de Clorinde et Thisbé); II: Mélancolie: Ernest Chausson, Quatuor avec piano op. 30 (Lent); Gioacchino Rossini, L’italienne à Alger (Air d’Isabelle); Pauline Viardot, Cendrillon (Air de la Fée); Frédéric Toulmouche, La Saint-Valentin (Couplets du flirt); III. Réjouissance: Marie-Joseph-Alexandre Déodat de Séverac, Pippermint-Get; Jules Massenet, Cendrillon (Duo du Prince et de Cendrillon); Florent Schmitt, Hasards op. 96 (Exorde); Jacques Offenbach, Le voyage dans la lune (Air de la Princesse Fantasia); La Fille du tambour-major (Air de la duchesse); Le voyage dans la lune (Duo du Prince Caprice et de la Princesse Fantasia); Gaston Serpette, La demoiselle du Téléphone (Duo d’Olympia et Agathe). Jodie Devos (soprano). Caroline Meng (mezzosoprano). Quatuor Giardini: Pierre Fouchenneret (violino), Dagmar Ondragcek (viola), Pauline Buet (violoncello), David Violi (pianoforte). Registrazione: MC2 Grenoble, 4-7 aprile 2015. T. Time:60′ 40″. 1 CD Alpha Classics

Il meraviglioso fiabesco, che durante il Romanticismo ha sostituito quello mitologico di epoca barocca, è protagonista di una proposta discografica dell’etichetta Alpha Classics che si segnala sia per l’originalità dei brani, arie e duetti, e degli autori, sia per la scelta di eseguire la parte strumentale in una trascrizione per quartetto (violino, viola, violoncello e pianoforte) curata da Alexandre Dratwicki. Il Cd si presenta, infatti, come una ricca antologia di indubbio interesse nella quale accanto a nomi di compositori popolari come Rossini, Massenet, e Offenbach, ne figurano altri sicuramente meno noti come Charles Silver, Laurent De Rillé, Nicolas Isouard, Ernest Chausson, Frédéric Toulmouche, Florent Schmitt, Marie-Joseph-Alexandre Déodat de Séverac e Gaston Serpette, o altri ancora come il mezzosoprano Pauline Viardot (1821 – 1910), che, sorella di Maria Malibran e figlia del tenore Manuel García, fu anche una compositrice. Della Viardot è proposto l’incantevole Je viens te rendre à l’espérance intonato dalla fata nel finale dell’atto primo di Cendrillon, una sua operetta da camera del 1904.

Diviso in tre parti, intitolate rispettivamente Insouciance (Spensieratezza), Mélancolie (Malinconia) e Réjouissance (Gioia) per indicare il sentimento comune che ispira i brani proposti nella singola sezione, il programma del Cd, che si apre con l’aria di Aurore (Quelle force inconnue en ce jardin), tratta dalla Belle au bois dormant (1902) di Charles Silver (1868 -1949), introdotta da incantevoli cascate di note del pianoforte, prosegue con l’aria della Reine del Barbe-Bleue, operetta del 1865 meno nota di Jacques Offenbach (1819-1880), soltanto di recente ripresa, e con il brillante duetto sul tema dell’amore (L’amour? Qu’est-ce que donc l’amour?) tra Aventurine e Poucet, tratto da Le petit poucet (1868) di Laurent de Rillé (1824 -1915) per concludersi con un altro duetto tratto dall’Opéra-Comique Cendrillon (1810) di Nicolas Isouard (1775 – 1818) di cui sono protagoniste Clorinde e Thisbé, le sorellastre di Cenerentola, che in una scrittura pienamente belcantistica, manifestano la loro gioia per l’invito a corte. Introdotta dal poetico secondo movimento del Quartetto op. 30 di Ernest Chausson (1855-1899), compositore francese allievo di Massenet e di Franck, la seconda sezione è costituita dalla cavatina di Isabella (Cruda sorte) dall’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini (1792 -1868) naturalmente in una traduzione in francese (Sort Cruel), dall’aria di Cendrillon della Viardot, di cui si è già parlato in precedenza e dall’ironica aria Le flirt! dell’operetta La Saint-Valentin di Frédéric Toulmouche (1850 – 1919). Un altro brano strumentale, Pippermint-Get, un valzer per pianoforte composto nel 1907 da  Marie-Joseph-Alexandre Déodat de Séverac (1872 – 1921), trascritto per quartetto, apre la terza e ultima parte dove autentico protagonista è Offenbach con tre brani di sue operette meno note e, in particolar modo, da Le voyage dans la lune (1875), dalla quale sono tratti l’aria della Princesse Fantasia e il duetto della stessa con il Prince Caprice, e La fille du tambour-major (1879). In quest’ultima parte trovano spazio anche l’incantevole duetto della Cendrillon di Jules Massenet (1842 -1912) di cui sono protagonisti il Cenerentola e il Prince Charmant, il primo movimento di Hasards op. 96, un quartetto con pianoforte composto da Florent Schmitt (1870-1958) nel 1943, il duetto di Olympia e Agathe tratto da La demoiselle du Téléphone (1896) di Gaston Serpette (1846 -1904).

Accompagnate dal Quatuor Giardini, composto da Pierre Fouchenneret (violino), Dagmar Ondragcek (viola), Pauline Buet (violoncello) e David Violi (pianoforte), Jodie Devos (soprano) e Caroline Meng (mezzosoprano), interpretano questi brani con attenzione ai contenuti dei testi e alle dinamiche mostrando di essere a loro agio sia in quelli più impegnativi dal punto di vista belcantistico come il duetto della Cendrillon di Isouard e la cavatina di Isabella dall’Italiana in Algeri di Rossini sia in quelli che richiedono un diverso approfondimento espressivo come il duetto della Cendrillon di Massenet. Voce dal timbro chiaro particolarmente affascinante, Jodie Devos dà dei brani a lei affidati un’interpretazione sognante anche grazie ad acuti dolcissimi come quelli che l’artista riesce a sfoggiare nell’aria di Aurore da La belle au bois dormant di Charles Siver. Dotata di una voce omogenea sia nel settore acuto che in quello medio-grave, particolarmente pastoso, Caroline Meng riesce a dare dei brani a lei affidati un’intepretazione ricca di sfumature. Inutile dire che le due artiste raggiungono un perfetto amalgama nei duetti.
Raffinate e in un certo qual modo incantevoli, come l’atmosfera fiabesca evocata dai brani, sono, inoltre, le trascrizioni per quartetto con pianoforte curate da Alexandre Dratwicki ed eseguite con gusto e attenzione alla linea del canto dal Quatuor Giardini che accompagna le artiste senza mai soverchiarle. Si tratta, in definitiva, di un bel prodotto realizzato con cura e con gusto dal Palazzetto Bru Zane che ci permette di conoscere un repertorio meno noto in una veste assolutamente inedita e originale grazie anche alla trascrizione per quartetto con pianoforte.