Roberto Lupi, Favole e allegorie (La gratitudine, L’ostrica il ratto e la gatta, Allegrezza, Castità, La formica e il chicco di grano, Tristezza, Il ragno e il grappolo d’uva; Ildebrando Pizzetti, Quel rosignuol che sì soave piagne da Tre sonetti del Petrarca; Gian Francesco Malipiero, Cancheri e beccafichi da Due sontetti del Berni; Luigi Cortese, Passa la nave mia colma d’oblio da Due sonetti del Patrarca, Chiare acque, io sento il vostro mormorio (sonetto di Lorenzo de’ Medici); Alfredo Casella, Quattro favole romanesche di Trilussa (Er coccodrillo, La carità, Er gatto e er cane, L’elezzione del presidente); Mario Castelnuovo-Tedesco, Quattro sonetti da “La Vita Nova” (Cavalcando l’altr’ier per un cammino, Negli occhi porta la mia donna Amore, Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia, Deh, peregrini che pensosi andate); Virgilio Mortari, Giro giro tondo (Il mago Pistagna, La storiella di Picicci, Il ghiottone, La piccola strega, Il porcellino di Pino, Forno fornello). Arturo Buzzi-Peccia, Colombetta. Stacey Mastrian (soprano). Scott Crowne (pianoforte). Registrazione: Dakelboum Concert Hall, 13-17 gennaio 2014. 1 CD Stradivarius
“È esistita una tradizione italiana delle liriche da camera?” e “Cosa è successo dopo Puccini?”
Sono queste le domande che, come affermato dal soprano italo-americano Stacey Mastrian nella nota del booklet allegato al Cd Sonetti e favole, pubblicato nel mese di luglio del 2019 dall’etichetta Stradivarius. hanno guidato la sua ricerca portandola nell’arco di 18 anni a scoprire una produzione quasi del tutto ignorata e rimasta oscura a un largo pubblico per diversi ragioni, tra cui la popolarità dell’opera, problemi finanziari degli editori e non ultime anche le due guerre mondiali. Merito di Stacey Mastrian è, dunque, quello di riscoprire una produzione di liriche da camera alla quale hanno dato vita compositori famosi, come Pizzetti, Malipiero e Casella, tutti appartenenti alla cosiddetta Generazione dell’Ottanta, e alcuni dei loro allievi, i cui nomi sono certamente meno noti al largo pubblico, come Roberto Lupi, Luigi Cortese, Mario Castelnuovo-Tedesco e Virgilio Mortari. L’unica eccezione è rappresentata da Arturo Buzzi-Peccia che, nato nel 1854 a Milano appartiene, dunque, a una generazione precedente a quella dell’Ottanta e del quale è proposta, a chiusura del Cd, la lirica Colombetta, una Serenatella Veneziana basata sulla maschera di Colombina e sulla commedia dell’arte. Il programma, nutrito e interessante sia per i testi di matrice letteraria che per le musiche, è aperto dalle Sette favole e allegorie, sette brani composti da Roberto Lupi (Milano 1908 – Dornach 1971) su alcune brevi favole o allegorie in prosa di Leonardo Da Vinci, nelle quali il compositore milanese, autore di un’originale tecnica che egli chiamò, in un suo lavoro del 1946, Armonia di gravitazione, si avvalse di forme tradizionali, tuttavia, modificate. Il programma prosegue con Quel rosignuol che sì soave piagne (1922), uno dei Tre sonetti del Petrarca di Ildebrando Pizzetti (Parma 1880 – Roma 1968), raccolta nella quale figurano anche La vita fugge e Levommi il mio pensiero e in cui la musica mostra un’eccessiva aderenza al testo che spesso nuoce alla freschezza del sentimento, e con l’ironico Cancheri e beccafichi di Gian Francesco Malipiero (Venezia 1882 – Treviso 1973) su un testo del poeta romano del Seicento Francesco Berni. Seguono due interessanti lavori di Luigi Cortese (Genova 1899 – Genova 1976), compositore e pianista che si esibì in tutta Europa insieme con il soprano Susanne Danco e fu autore di una vasta produzione di liriche tra cui spiccano i brani proposti, il malinconico Passa la nave mia colma di oblio su un sonetto di Petrarca e Chiare acque, io sento il vostro mormorio su un sonetto di Lorenzo Il Magnifico, nel quale la parte del pianoforte, giocata in alcuni punti su suoni acuti, evoca con efficacia la limpidezza di uno specchio d’acqua. Di Alfredo Casella (Torino, 1883 – Roma 1947) sono le Quattro favole romanesche di Trilussa, delle pagine ironiche e divertenti nel quale il pianoforte non accompagna semplicemente ma si integra con la voce, mentre un tono serio ritorna nei Quattro sonetti da “La Vita nova” di Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze – Beverly Hills 1968) tra i quali spicca il celebre sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia. Infine, prima della Colombetta di Arturo Buzzi-Peccia della quale si è parlato in precedenza, è proposta la raccolta Giro giro tondo di Virgilio Mortari (Rho 1902 – Roma 1993), costituita da 6 brani su testi di Antonio Beltramelli di carattere apparentemente fanciullesco, ma caratterizzati da una complessità a livello ritmico che mostra una raffinata elaborazione compositiva.
Stacey Mastrian non solo ha riscoperto questi lavori, ma li ha anche interpretati incidendoli in prima mondiale in questo Cd. Il soprano italo-americano, che può contare su una bella voce dal timbro chiaro e ben impostata nel settore medio-acuto, mostra una particolare attenzione alle parole e agli stati d’animo evocati dai testi, passando da situazioni malinconiche ad altre burlesche e fanciullesche esprimendo con efficacia e con fraseggio e intonazione curati il contenuto delle liriche. Da parte sua il pianista Scott Crowne non solo accompagna l’artista senza mai soverchiarla, ma si integra perfettamente con la voce con la quale riesce a costruire un perfetto amalgama. Questo Cd, che rappresenta la prima incisione mondiale di queste liriche, è senza dubbio un prodotto di grande interesse per la conoscenza di questo repertorio oltreché di piacevole ascolto.
playlist dell’album