Macerata, Arena Sferisterio, Stagione 2019
“RIGOLETTO”
Melodramma in tre atti , libretto di Francesco Maria Piave, da Le Roi s’amuse di Victor Hugo
Musica di Giuseppe Verdi
Rigoletto AMARTUVSHIN ENKHBAT
Il duca di Mantova ENEA SCALA
Gilda CLAUDIA PAVONE
Sparafucile SIMON ORFILA
Maddalena MARTINA BELLI
Giovanna ALESSANDRA DELLA CROCE
Il conte di Monterone SEUNG-GI JUNG
Marullo MATTEO FERRARA
Matteo Borsa VASYL SOLODKYY
Il conte di Ceprano CESARE KWON
La contessa di Ceprano ANASTASIA PIROGOVA
Un paggio RAFFAELLA PALUMBO
Un usciere di corte GIANNI PACI
Orchestra Filarmonica Marchigiana, Coro Lirico Marchigiano “ Vincenzo Bellini”, Banda “Salvadei” complesso di palco
Direttore Giampaolo Bisanti
Maestro del coro Martino Faggiani, Massimo Fiocchi Malaspina
Regia Federico Grazzini
Scene Andrea Belli
Costumi Valeria Donata Bettella
Luci Alessandro Verazzi riprese da Ludovico Gobbi
Produzione dell’Associazione Arena Sferisterio per il Macerata Opera Festival 2015
Macerata, 27 Luglio 2019
Rosso desiderio è il tema della cinquantacinquesima edizione del Macerata Opera Festival e tra le opere proposte troviamo il Rigoletto con la regia di Federico Grazzini , una produzione del Festival del 2015. Un allestimento moderno, non particolarmente vario sul piano scenografico, compensato però da un abile gioco scenico di cantanti, coro e mimi-figuranti. Dimentichiamoci la corte ducale di Mantova e proiettiamoci in un vecchio e abbandonato Luna Park, campeggiato da un’enorme bocca di un clown che inghiotte e sputa un’umanità variegata che popola la nostra storia: da cortigiani à la Tarantino, intenti a collezionare trofei femminili, a prostitute e travestiti che girano lungo i viali bui. Rigoletto è un clown che abita in una roulotte parcheggiata ai margini del Luna Park, lungo il viale. Lo stesso Sparafucile ha abbandonato la taverna in favore di un furgone di street food. Grazzini mette in scena un mondo corrotto, immorale, violento, nel quale i già forti sentimenti dei personaggi verdiani sono esasperati, quasi portati a una sorta di parossismo (in ciò è fondamentale la presenza dei figuranti). In questo parossismo spicca in modo particolare la figura di Gilda, che il regista mostra in tutta la sua dolce, quasi infantile, fragilità. In perfetta linea con la regia i costumi moderni ed efficaci di Valeria Donata Bettella e le suggestive luci di Alessandro Verazzi, riprese da Ludovico Gobbi. Giampaolo Bisanti ha diretto egregiamente la Filarmonica Marchigiana: il suono dell’orchestra è accurato e levigato, lontano da ridondanze, equilibrato nei tempi e nei rapporti con le voci. Il Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini, preparato da Martino Faggiani e Massimo Fiocchi Malaspina, non ha deluso le aspettative, risultando sicuro e preciso. Il baritono Amartuvshin Enkhbat, ancora una volta si conferma il Rigoletto del momento, sotto tutti i punti di vista: vocalità solida e omogenea, dizione e fraseggio chiari e ben calibrati nei colori; a ciò aggiungiamo una credibile presenza scenica e un buon gusto nel presentare un personaggio mai sopra le righe. Accanto a lui non sfigura la Gilda di Claudia Pavone: efficace nella morbidezza dei passi lirici così come le agilità, fluide e pulite. Inoltra ha dato la giusta passione al personaggio, mescolando intelligentemente, dolcezza, giovinezza al dolore di un sentimento ferito. Enea Scala, con il suo Duca di Mantova, ha convinto pienamente: canta tutto con facilità e sicurezza tecnica, centra sempre il personaggio, sapendo essere soave e passionale, così come sbruffone e narcista. Non sembra sempre a fuoco lo Sparafucile di Simon Orfila: è comunque un solido professionista e ne coglie la tessitura e nel terzo atto sfoggia sicurezza vocale e scenica. Vocalmente corretta, Martina Belli dona la giusta conturbante sensualità al personaggio di Maddalena. Potente e sicuro il Monterone di Seung-Gi Jung, efficace la Giovanna di Alessandra Della Croce. Validi gli apporti di Matteo Ferrara (Marullo), Vasyl Solodkyy (Borsa), Cesare Kwon (Conte di Ceprano) Anastasia Pirogova (Contessa di Ceprano), Gianni Paci (Usciere di corte), Raffaella Palumbo (paggio). Non va sottaciuta la difficoltà di una serata minacciata del maltempo. Scampata la pioggia, un forte vento ha messo a dura prova i cantanti. A fine recita, generosi applausi, dal folto pubblico. Prossime repliche: 2 e 9 agosto. Foto Zanconi