A 150 anni dalla morte.
Vocal Works with Orchestra: La Belle Voyageuse (ballata per mezzosoprano e orchestra Op. 2 n. 4); La Captive (Orientale per mezzosoprano e orchestra Op. 12);Le Jeune Pâtre breton (Romanza per soprano e orchestra Op. 13 n. 4); Zaïde (Bolero per soprano e orchestra Op. 19 n. 1); Sara la baigneuse (Ballata per mezzosoprano, soprano e orchestra); Tristia (Méditation religieuse, La mort d’Ophélie e Marche funèbre pour la dernière scène d’Hamlet); Chant sacré (per coro e orchestra Op. 2 n. 6); Hélène (Ballata per coro e orchestra Op. 2 n. 2); Le ballet des ombres (Ronde nocturne per coro e pianoforte). Lani Poulson (mezzosoprano), Laura Aikin (soprano), Alexander Yudenkov (tenore), Florian Hölscher (pianoforte). SWR Sinfonieorchester Baden-Baden und Freiburg, SWR Vokalensemble. Sylvain Cambreling (direttore). Registrazione: Marzo 2003, Berlin, Konzerthaus; Dicembre 2007, Freiburg, Konzerthaus. T. Time: 61′ 24″. 1CD SWR 19514CD
Pubblicato nel 2018 dalla SWR Music, il Cd Vocal Works for orchestra è, in realtà, un’interessante ristampa di una produzione discografica di circa 10 anni fa che raccoglieva alcuni dei lavori per voce e orchestra di Hector Berlioz, da lui composti in un arco di tempo che si concentra principalmente tra il terzo e il quarto decennio dell’Ottocento. Il Cd propone un programma piuttosto ricco all’interno del quale spicca senza dubbio Tristia, una raccolta di tre brani, composti tra il 1831 e il 1848, il cui titolo farebbe pensare ad Ovidio, ma che, in realtà, mostra una chiara ispirazione skakesperiana. Eccezion fatta per Méditation religieuse, scritta su un testo di Moore nella traduzione francese di Louise Bello, La mort d’Ophélie e Marche funèbre pour la dernière scène d’Hamlet si ispirano, infatti, alla famosa tragedia del grande drammaturgo inglese. In questa antologia, in cui si notano la sempre presente vena lirica di Berlioz e la sua straordinaria capacità di maneggiare le masse corali e orchestrali, Sylvain Cambreling, sul podio della SWR Sinfonieorchester Baden-Baden und Freiburg, riesce a trovare tempi e sonorità adeguati esaltando le differenti caratteristiche dei brani, passando, quindi, dall’atmosfera sognante di La Captive e della Belle Voyegeuse a quella coinvolgente al ritmo di bolèro di Zaïde e a quella religiosa della Méditation religieuse e del Chant sacré, quest’ultimo di una solennità liturgica. Il direttore trova un perfetto amalgama sia con il coro, l’SWR Vokalensemble, sia con i solisti, il mezzosoprano Lani Poulson, il soprano Laura Aikin e il tenore Alexander Yudenkov, che, impegnato solo nel recitativo Ces clartés qu’entre les nuages del del Chant sacré, è autore di una prova di intensa partecipazione emotiva. Fraseggio e intonazione curati contraddistinguono le performances di Lani Poulson, autrice, grazie a una bella voce dal timbro chiaro soprattutto negli acuti, di una dolcissima Belle voyageuse e di una sognante Captive, e di Laura Aikin. Quest’ultima si trova perfettamente a suo agio anche in un brano come Le Jeune Pâtre breton, scritto da Berlioz per mezzosoprano o tenore, ma che si adatta bene alla vocalità di un “soprano corto”, anche perché può contare su una voce dalla tesstitura estesa che le consente di sfoggiare sia suoni gravi abbastanza corposi sia acuti squillanti, come il si bemolle nella cadenza conlcusiva di Zaïde. Le due artiste, inoltre, danno vita a uno splendido “duetto” nella ballata Sara la baigneuse. Una menzione, infine, va fatta per il bravo pianista Florian Hölscher che accompagna con precisione e attenzione il coro in Le ballet des ombres.