Madrid, Teatro Real: Gala per i 30 anni del Victor Ullate Ballet

Madrid, Teatro Real, Temporada 2018-2019
“VICTOR ULLATE BALLET. GALA 30 AÑOS”
Coreografia Victor Ullate, Eduardo Lao, Antonia Franceschi, Kenet Macmillan, Carlos Labios, Michael Fokine
Musica Autori vari
Compagnia Victor Ullate Ballet
Orquesta Sinfónica Verum
Direttore Manuel Coves
Mezzosoprano Cristina Faus
Pianisti Domenico Codispoti, Javier Negrin
Madrid, 4 maggio 2019
Victor Ullate è uno dei coreografi più apprezzati e amati di Madrid: la sua scuola, divenuta compagnia e fondazione, gode di un prestigio così grande che gli allievi possono accedere direttamente alle selezioni per entrare a far parte della Compagnia Nazionale di Danza spagnola. Per festeggiare i trent’anni di attività il Teatro Real di Madrid ha dedicato alla compagnia una serata di gala dal programma molto variegato. Una serata celebrativa può essere concepita in molti modi: può puntare sul fasto delle scene e dei costumi, sui numeri coreografici più celebri del repertorio, sul virtuosismo di pochi artisti. Victor Ullate ha scelto una soluzione differente, elaborando come una passeggiata tra stili diversi nella storia della danza, prescindendo sia dalle scene sia dagli arredi sia da costumi appariscenti, perché tutto sia concentrato esclusivamente sulla danza. Nel programma sono presenti grandi classici come La morte del cigno, Don Chisciotte, Manon, al pari di pezzi creati con uno stile espressivo contemporaneo, senza che manchi un’impronta marcatamente spagnola, quale immancabile omaggio nazionale. Per rendere ancor più interessante la serata, Ullate ha invitato molte étoiles internazionali, già membri o collaboratori della compagnia, e ingaggiato altri che ne formano parte attualmente. Joaquín de Luz, per esempio, già allievo dello stesso Ullate, ora è stato appena nominato direttore della Compañía Nacional de Danza; Marlen Fuerte, étoile prima ballerina nella compagine di Ullate, da poco è Principal Dancer all’Opéra di Nizza; Polina Semionova, già alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, ora è all’American Ballet; Iván Zeitsev è il ballerino principale del Teatro Mikhailovsky, oltre che direttore di una accademia a San Pietroburgo. L’ode alla danza, intesa come puro piacere del ballo, si è snodata attraverso una quindicina di numeri diversi, senza un preciso filo conduttore; ogni pezzo è accompagnato da scelte musicali peculiari, centrate sull’emozione e sull’originalità dell’interpretazione. La presenza dell’Orquesta Sinfónica Verum diretta da Manuel Coves accompagna tutti i brani del repertorio classico, alternando Chopin, Vivaldi, Massenet, Bizet, Minkus e Ravel; due pianisti accompagnano coreografie su musiche di Schubert e Beethoven. Molta espressività nell’iniziale Arte della danza, con il progressivo crescere numerico dei ballerini: una scelta ideale, originale e moderna, per aprire lo spettacolo. Il movimento è molto morbido, la tecnica eccellente, secondo una costante dell’impostazione di Ullate. Cum dederit è un numero brevissimo, il cui titolo deriva dal versetto Cum dederit delectis suis somnum, dal salmo Nisi Dominus di Vivaldi, in cui intervengono il mezzosoprano Cristina Faus e il ballerino Cristian Oliveri. I volteggi e le figurazioni frenetiche che accompagnano l’Improvviso n. 4 di Schubert in Liberandum (coreografia di Antonia Franceschi) si adattano assai poco alla cerebrale raffinatezza di questa scrittura musicale; il brano, tuttavia, coinvolge Joaquín de Luz, un grande professionista che riappare in un teatro di Madrid dopo molto tempo, e fa capire quanto il pubblico lo ami e ne apprezzi l’arte. In Manon (è il Pas de deux della camera da letto) il livello tecnico dei ballerini è elevato, e produce un effetto di brillio e intensità. Carmen è uno dei titoli più eseguiti dalla compagnia di Ullate, in tutto il mondo; nell’unica scena proposta Marlen Fuerte è grande protagonista insieme a Fernando Carratalá; resta sempre la riserva sulla revisione musicale di Pedro Navarrete, che appesantisce i temi e la scrittura di Bizet al punto da trasformarli quasi in una parodia. Love, con i suoi ritmi jazz, porta una ventata di frescura nella seconda parte del programma, con lo spirito giusto di “un americano a Parigi”, mondano e brillante. Com’era prevedibile, il Pas de deux dal Chisciotte emoziona sempre moltissimo il pubblico, specialmente quando è eseguito serenamente da due interpreti, Polina Semionova e Iván Zaitsev, che puntano tutto sulle prodezze della coda. L’apoteosi finale degli applausi e del gala spetta al Bolero, in cui si sente l’eco della celebre versione di Béjart e in cui l’atmosfera degli Anni Venti evocata dai costumi si esalta grazie alla presenza di tutta la compagnia. Il pubblico del Teatro Real ha dimostrato di gradire molto tutti i brani, riservando alla fine entusiastici applausi per tutti i solisti, il corpo di ballo, il direttore d’orchestra e, naturalmente, lo stesso Victor Ullate, presentatosi per ultimo a testimoniare il successo di 30 anni di lavoro, sperimentazioni e professionalità.   Foto Teatro Real de Madrid