A 210 anni dalla morte.
Franz Joseph Haydn (Rohrau, 31 marzo 1732 – Vienna, 31 maggio 1809) fu avviato allo studio della musica dal cugino J. M. Franck, rivelando a 6 anni le sue grandi doti musicali. Nella scuola di Hainburg an der Donau fu scoperto da G. Reutter, che lo reclutò come cantore per la cattedrale di Santo Stefano a Vienna. Qui continuò i suoi studi di canto, di violino, di clavicembalo e di composizione, perfezionandosi con N. A. Porpora. Nel 1759 fu assunto come direttore e compositore della cappella del conte F. M. Morzin. La sua vita cambiò quando, nel 1761, fu assunto dalla famiglia Esterházy, presso la quale trascorse circa 30 anni lavorando intensamente come compositore e direttore delle esecuzioni che l’orchestra dava nel piccolo teatro di Esterház. Alla morte del suo protettore Nicola, grande appassionato di musica, che si dilettava a suonare il baryton, una specie di violone dotato di corde di risonanza, decise di lavorare come libero professionista accettando l’offerta, da parte del violinista e impresario J. P. Salomon, di comporre e dirigere sinfonie a Londra, dove furono eseguite le ultime 12 sinfonie, conosciute come sinfonie londinesi, mentre ad Oxford fu insignito della laurea in musica honoris causa. La conoscenza degli oratori di Händel lo spinse a cimentarsi nella musica sacra e a comporre anche delle Messe per la cappella Esterházy ricostituita. Morì a Vienna nel 1809 al colmo del successo.
Durante la sua intensa attività di compositore Haydn mostrò interesse per tutti i generi e le forme musicali esistenti in quel periodo, ad eccezione delle opere teatrali e dei concerti, le cui composizioni furono in numero esiguo. La sua vasta produzione, che comprende principalmente sinfonie, concerti e musica da camera, fu catalogata e pubblicata in due volumi da Anthony van Hoboken.
Le sinfonie, circa 108, sono la manifestazione del suo carattere ottimistico, dal momento che danno l’impressione che la musica nasca da felici improvvisazioni, anche se certi effetti sono stati effettivamente voluti. Le sinfonie si presentano in 4 tempi, ad eccezione di quelle scritte in età giovanile, che sono in 3 tempi e nello stile galante, in cui è evidente l’influenza di Sammartini e di C. Ph. E. Bach. Diverse si presentano le sinfonie della maturità, che iniziano dalla n. 82, in quanto composte secondo lo stile classico per un organico orchestrale più ampio, comprendente archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, e, spesso, anche 2 trombe. Quest’ultime sinfonie, tra le quali distinguiamo le 6 sinfonie parigine, così chiamate perché commissionategli dalla Loggia Olimpica di Parigi, e le 12 sinfonie londinesi, composte per i concerti organizzati a Londra dall’impresario Salomon, si presentano in 4 tempi: Allegro in forma-sonata, spesso preceduto da un Adagio; Andante in forma di romanza o di tema e variazioni; Minuetto con Trio e ripresa; Allegro in forma-sonata o in forma di rondò o di rondò-sonata.
Abbiamo già accennato che Haydn compose pochi concerti per strumento solista e quest’ultimi si concentrano tutti nel periodo in cui egli visse presso gli Esterházy. Solo pochi, tra i quali quelli per clavicembalo, per violino, per violoncello, per tromba hanno avuto fortuna.
Esigua e risalente allo stesso periodo perché destinata al teatrino di corte degli Esterházy è la produzione teatrale, perlopiù, nel genere delle opere buffe e dei drammi giocosi. Tra le sue opere ricordiamo: La Cantarina, Lo speziale, Il mondo della luna, tutte su libretto di Goldoni, e L’isola disabitata, su libretto di Metastasio.
Copiosa è la musica da camera a testimonianza dell’interesse che aveva per questo genere il suo protettore Nicola Esterházy, per il quale scrisse ben 126 trii per baryton, viola e basso, oltre a circa 20 duo per baryton e violoncello e circa 12 divertimenti per baryton, archi e 2 corni; i suoi più grandi capolavori, tuttavia, restanto i quartetti per archi con i quali fissò i principi della scrittura quartettistica dando autonomia ai quattro strumenti. Fra i quartetti, i più famosi sono: i 6 Quartetti russi, dedicati al granduca Pavel Petrovič; i 6 Quartetti prussiani, dedicati a Federico Guglielmo II; i Quartetti delle Sette parole del Redentore sulla croce e i 3 Quartetti Apponyi.
Significativa testimonianza dell’evoluzione stilistica di Haydn sono le 52 sonate per pianoforte; si passa, infatti, dallo stile della suite, che caratterizza le prime, a quello classico, tipico C. Ph. E. Bach, alle ultime, in 3 tempi, di cui il primo e l’ultimo sono in forma-sonata. Il compositore austriaco si cimentò anche nel divertimento, un genere, insieme alla serenata e al notturno, molto di moda in Austria in quel periodo; compose circa 50 divertimenti, in cui è evidente la semplicità del linguaggio adatto a suscitare una facile accoglienza da parte degli ascoltatori.
Nell’ultima fase della sua vita si dedicò alla musica sacra che comprende 26 Messe, tra cui la Missa Sanctae Caeciliae, la Missa in tempore belli e la Theresien-Messe. La produzione di musica sacra di Haydn annovera anche alcuni oratori tra cui il giovanile Ritorno di Tobia, Die Schöpfung