Catania, Teatro Massimo Bellini, Stagione lirica e del balletto 2019
“DIE ZAUBERFLÖTE”, K 620
Opera tedesca in due atti su libretto di Emanuel Schikaneder
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Sarastro KARL HUML
Tamino GIOVANNI SALA
Sprecher (Oratore) OLIVER PÜRCKHAUER
Erster Priester (Primo sacerdote) OLIVER PÜRCKHAUER
Zweiter Priester (Secondo sacerdote) RICCARDO PALAZZO
Königin der Nacht (La regina della notte) ELEONORA BELLOCCI
Pamina ELENA GALITSKAYA
Erste Dame (Prima dama) PILAR TEJERO
Zweite Dame (Seconda dama) KATARZYNA MEDLARSKA
Dritte Dame (Terza dama) VETA PILIPENKO
Erster Knake (Primo fanciullo) ISABELLA FABBRI
Zweiter Knabe (Secondo fanciullo)MARIA LUCIA MANGIAMELI
Dritter Knabe (Terzo fanciullo) ARIANNA LA ROSA
Ein altes Weib (Papagena) (Una vecchia) SOFIA FOLLI
Papageno ANDREA CONCETTI
Monostatos ANDREA GIOVANNINI
Erster geharnischter Mann (Primo armigero) RICCARDO PALAZZO
Zweiter geharnischter Mann (Secondo armigero) OLIVER PÜRCKHAUER
Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini
Direttore Gianluigi Gelmetti
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
Assistente alla regia Massimo Gasparon
Nuovo allestimento scenico
Con sopratitoli in italiano e in inglese a cura di Prescott Studio, Firenze, con Inserra Chair (Montclair State University) e ICAMus, USA
Catania, 27 gennaio 2019
La Stagione lirica e del balletto 2019 del Teatro Massimo Bellini di Catania, come del resto quella sinfonica poco meno di un mese fa, è stata inaugurata nel nome di Mozart, del quale sono stati riproposti, sotto la direzione di Gianluigi Gelmetti, principale direttore ospite già dal 2017 e beniamino del pubblico del capoluogo etneo, il Requiem e Die Zauberflöte (Il Flauto magico), quest’ultimo nell’allestimento curato per quanto riguarda la regia, le scene e i costumi da Pier Luigi Pizzi. Disegnando due spazi completamente diversi, di cui uno quasi claustrofobico, costituito da una biblioteca che rappresenta una conoscenza puramente erudita, e un altro aperto, con al centro un tempio massonico, simbolo di un grado di conoscenza superiore, il regista e scenografo milanese ha marcato in modo netto le simbologie massoniche di cui è intriso questo Singspiel. Coerenti i costumi dal bianco, che simboleggia la purezza e anche l’ingenuità, di Pamina e di un tecnologico Tamino che vede su un telefonino l’immagine della fanciulla amata, al nero della Regina della Notte e agli abiti piumati di Papageno e Papagena.
Rispondente a questa visione è stata la concertazione di Gianluigi Gelmetti a partire dagli accordi iniziali dell’ouverture realizzati in modo da dare l’impressione del colpo di martello ad apertura di una seduta massonica. La sua lettura si distingue, inoltre, per un totale rispetto della partitura mozartiana grazie a una buona scelta dei tempi e delle sonorità e un’altrettanto buona attenzione alle dinamiche che gli ha permesso di far risaltare le molte perle della scrittura orchestrale mozartiana sia negli insiemi che nei passi affidati a strumenti concertanti. Nel cast si distingue la performance di Giovanni Sala, un Tamino pienamente convincente sia sul piano vocale che interpretativo. Potendo contare su una bella voce dal timbro chiaro e su un fraseggio curato, il tenore è stato un Tamino giovanile perfettamente a suo agio anche nei momenti di più intenso lirismo come l’aria Dies Bildnis ist bezaubernd schön del primo atto. Al suo fianco Elena Galitskaya è una Pamina, anch’essa giovanile, che può contare su una voce omogenea, mentre Eleonora Bellocci sicuramente ha nel registro acuto il punto di forza. Alle prese con un ruolo difficile, è un Regina della Notte comunque convincente grazie a un fraseggio complessivamente corretto. Karl Huml è un Sarastro, autorevole e pacato, ieratico e dalla vocalità possente, mentre Andrea Concetti e Sofia Folli, rispettivamente un Papageno e una Papagena frizzanti, appaiono ben centrati sia vocalmente che scenicamente. Buona la prova del coro ben preparato e diretto da Luigi Petrozziello e corrette le numerose parti di fianco: Oliver Pürchauer (Primo sacerdote e Oratore); Riccardo Palazzo (Secondo sacerdote), Andrea Giovannini (Monostatos), le tre valide Dame Pilar Tejero, Katarzyna Medlarska, Veta Pilipenko, e, infine, i tre dolcissimi fanciulli Isabella Fabbri, Maria Lucia Mangiameli e Arianna La Rosa. Alla fine applausi per tutti e un’autentica ovazione per i protagonisti e per Gelmetti.