Jesi, Teatro Pergolesi: “Gran Circo Rossini”

Jesi, Teatro Pergolesi, Stagione 2018
“GRAN CIRCO ROSSINI”
Circopera di Giacomo Costantini
Musica di Matteo Salvo e Giuseppe Pitarresi da Gioachino Rossini
In scena sono il coreografo e danzatore Giorgio Rossi, e gli artisti Fabiana Ruiz Diaz, Luca Salata, Giulia Arcangeli, Alejandro Paredes Sapper, Paolo Locci, Giacomo Costantini e la piccola Nina Costantini.
Cantano Andrea Tabili, So Hyun Lee, Katia di Munno, Lucia Conte, Linwei Guo, Eleonora Nota, Carmela Osato, Martina Rinaldi, Luca Giorgini, Anastasia Petrova, Margherita Hibel, Mario Luciano Alboreto Greco, Stefano Gagliardi, Joanna Lewinska, Lucia Conte.

Direttore Angelo Michele Errico
Scrittura scenica e regia Giacomo Costantini
Scene Benito Leonori
Costumi Beatrice Giannini
Luci Marco Scattolini
Nuova produzione, commissione Fondazione Pergolesi Spontini, in collaborazione con El Grito-Circo Contemporaneo all’antica.
Prima rappresentazione assoluta
Jesi, 16 dicembre 2018
“Venghino signori e signore, in città è arrivato il circo, il gran circo Rossini!!” Si potrebbe ironicamente presentare così lo spettacolo andato in scena al teatro Pergolesi di Jesi. Un sentito e originale omaggio al genio di Gioachino Rossini, nel 150° anniversario della sua morte. Lo spettacolo è un “giallo storico” , tra lirica e circo, ispirato alla vicenda del testamento di Rossini, che subì varie modifiche. Un anziano Rossini nel luglio del 1858, lascia un vitalizio e tutto il suo vestiario al suo cameriere Antonio Scanavini. Il cameriere diventa impresario e allestisce uno spettacolo circense coi costumi di tutte le opere di Rossini senza sapere che nel 1860 Rossini ritocca il testamento, lasciando alla sua morte, il cameriere povero e indebitato. Ci penserà poi Olympe, la vedova Rossini e il ritrovamento di una partitura smarrita ( l’Otello) a far recuperare denaro e vestiti per poter finalmente realizzare il Circo Rossini.
Il regista Giacomo Costantini ha ideato uno spettacolo frenetico, divertente, magico e anche ricco di poesia. Molto belle le scene di Benito Leonori, ben curati i costumi di Beatrice Giannini il tutto valorizzato dalle  suggestive le luci di Marco Scattolini. Le musiche sono di Matteo Salvo e Giuseppe Pitarresi, che riescono a prendere e a elaborare celebri temi rossiniani, senza snaturare la grandezza del compositore. Ed è proprio la musica, la vera voce narrante dello spettacolo, capace di rendere la continuità di tutto lo spettacolo. Angelo Michele Errico dirige con sicurezza l’ensemble orchestrale ( violini, viole, violoncello, contrabbasso, flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, timpani e percussioni, arpa), coadiuvato da Carlo Morganti ( maestro al pianoforte). Scorrono pagine tratte dal Guglielmo Tell ( “Resta immobile”, “ al fremere del torrente”, “ salvo da orribil nembo” e il ballabile “ passo a sei”) , Mosè in Egitto ( “ Dal tuo stellato soglio”, “ Ah! Chi ne aita?”), L’assedio di Corinto ( “Giusto cielo in tal periglio”), La gazza ladra ( “ Ebben per mia memoria “), Otello ( “Assisa a pie d’un salice”), oltre alla rivisitazione di alcune ouvertures. Nel frattempo in scena è tutto un susseguirsi di numeri: Viene introdotto lo spettacolo con tanto di sfilata, un acrobata si esibisce in una antica disciplina orientale, tiri al bersaglio con la balestra, due acrobati in bicicletta, si infrange il sogno del circo, viene ritrovato il manoscritto dell’Otello che segna la rinascita del circo. La morte del compositore ci mostra un suggestivo “ letto volante” , dove la signora Rossini, mostra il cammino dell’anima del suo amato Gioachino, con una esibizione acrobatica precisa e delicata, interpretato dalla bravissima Fabiana Ruiz Diaz. Per quello che riguarda il cast vocale Andrea Tabili (basso-baritono) ha ben interpretato il  Gioachino Rossini, altrettanto valide  le voci di So Hyun Lee (soprano) e di Martina Rinaldi (mezzosoprano).  Apprezzabili anche gli altri interpreti vocali:Lucia Conte, Eleonora Nota, Carmen Osato, Luca Giorgini, Anastasia Petrova, Margherita Hibel, Mario Luciano Alboreto Greco, Stefano Gagliardi, Joana Lewinska, Katia Di Munno. Menzione speciale per il coreografo e danzatore Giorgio Rossi nella parte di Antonio Scanavini . Il danzatore si è dimostrato anche un istrionico attore, capace di coinvolgere e divertire il pubblico, in particolare in un  finto siparietto in platea con Luca Salata, che interpretava Alfonso, cameriere del cameriere. Da segnalare che i cantanti e l’ensemble orchestrale fanno parte del corso di formazione professionale per cantante lirico solista e del corso per professore d’orchestra l e ll del progetto sipario bis bis, finanziati dalla regione Marche. A fine spettacolo (ma sono stati numerosi anche gli applausi a scena aperta), molti applausi a tutto il cast, da parte di un pubblico partecipe, formato da grandi e piccini. Lo spettacolo ha messo d’accordo tutti dai semplici ascoltatori, fino ai melomani più integralisti , allora è proprio vero il senso dello spettacolo: Rossini non è morto, è il circo…