Opera in un atto su libretto di Ernst von Wolzogen. Rouwen Hunter (Schweiker von Gundelfingen), Lars Woldt (Ortolf Sentlinger, der Bürgermeister), Simone Schneider (Diemut), Monica Mascus (Elsbeth), Sandra Janke (Wigelis), Olena Tokar (Margret), Markus Eiche (Kunrad), Wilhelm Schwinghammer (Jörg Pöschel), Michael Kupfer (Hämerlein), Andreas Burkhart (Kofel), Ludwig Mittelhammer (Kunz Gilgenstock), Song Sung Min (Ortlieb Tulbeck). Chor des Bayerischen Rundfunk, Jörn-Hinnerk Andresen (Maestro del coro), Münchner Rundfunkorchestrer, Ulf Schirmer (direttore). Registrazione München Prinzregententheater, 24-26 gennaio 2014. 2 CD CPO 777 920-2
“Feuersnot” è opera importante nella storia compositiva di Strauss rappresentando il primo seppur parziale successo teatrale del compositore – dopo il sostanziale fiasco di “Guntram” – ma al contempo rimane opera solo parzialmente riuscita. Forse questa è una delle cause dello scarso successo discografico, specie considerando la ricchezza e la qualità di registrazione di molti titoli straussiani. Un’unica registrazione ufficiale – quella diretta da Heinz Fricke nel 1984 e attualmente fuori catalogo – e uno sparuto novero di registrazioni dal vivo, delle quali le più recenti sono datate agli anni ’70. Unica eccezione è lo spettacolo palermitano del 2014 documentato in DVD. Si accoglie quindi con piacere questa nuova edizione CPO che ripropone l’esecuzione del 2014 presso i complessi della radio di Monaco, anch’essa dal vivo ma con qualità sonora degna di molte registrazioni ufficiali in studio.
Per non perfetta, l’edizione proposta risulta nell’insieme godibile e permette di farsi un quadro preciso dell’opera e dei suoi valori. La Münchner Rundfunkorchestrer non ha il prestigio di altre compagini monacensi ma è un’orchestra di assoluto valore che fornisce una prestazione di grande solidità e pulizia alle prese con un titolo particolarmente complesso sul versante strumentale così come splendida è la prova del Chor des Bayerischen Rundfunk nell’ampia e impegnativa parte corale. A dirigere il tutto l’esperienza di Ulf Schirmer che conferma le tante buone impressioni avute da sue precedenti prove. Direttore di altissimo mestiere e di grandi capacità tecniche, capace di adattarsi con grande duttilità a repertori diversi, qui fornisce una lettura di grande convinzione; il suono è ricco ma non pesante, gli elementi strutturali evidenziati con nitore mentre sul piano espressivo notiamo un’impostazione fortemente teatrale e di unità di insieme cui vengono sacrificate anche certe estenuate raffinatezze cui la partitura potrebbe invitare.
Il cast è dominato dal protagonista. Rivelatosi come Wolfram a Bayreuth, Markus Eiche è un Kunrad splendido nella voce e nel canto. Perfetto Kavalierbariton dalla voce chiara e luminosa retta da una linea di canto di autentica aristocraticità arricchita da una dizione assolutamente nitida. Una voce di questo tipo si esalta naturalmente nel luminoso lirismo dei duetti con Diemut ma trova accenti di grande intensità nella scena dell’incantesimo, forse uno dei momenti più autenticamente wagneriani di tutto il teatro di Strauss.
Al suo fianco Diemut ha la insolita voce di Simone Schneider soprano lirico dal timbro particolarmente brunito e fondo, a tratti quasi mezzosopranile che non guasta in un personaggio così connotato sul versante della sensualità. Sul piano dell’accento e della personalità non regge il confronto con la Varady dell’incisione di Fricke ma la voce è solida e compatta, ha gusto e precisione e realizza una prestazione nell’insieme più che convincente.
Autentica voce di basso ampia e profonda è quella del borgomastro di Lars Woldt e ottimamente cantata appare la Elsbeth di Monica Mascus mentre timbricamente più anonimo e con qualche durezza in acuto lo Schweiker di Rouwen Huther. Di funzionale efficacia le numerosissime parti di fianco.