Macerata Opera Festival 2018, Arena Sferisterio
“LA TRAVIATA”
Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valéry SALOME JICIA
Flora Bervoix MARIANGELA MARINI
Annina MARIANNA MENNITTI
Alfredo Germont IVAN AYON RIVAS
Giorgio Germont LUCA SALSI
Gastone, Visconte di Letorières SILVANO PAOLILLO
Il Barone Douphol LORENZO GRANTE
Il Marchese d’Obigny STEFANO MARCHISIO
Il Dottor Grenvil GIACOMO MEDICI
Il Marchese d’Obigny STEFANO MARCHISIO
Il Dottor Grenvil GIACOMO MEDICI
Giuseppe DAVIDE CUSUMANO
Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”
Direttore Keri-Lynn Wilson
Maestri del Coro Martino Faggiani, Massimo Fiocchi Malaspina
Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”
Direttore Keri-Lynn Wilson
Maestri del Coro Martino Faggiani, Massimo Fiocchi Malaspina
Regia e Luci Henning Brockhaus
Scene Josef Svoboda
Costumi Giancarlo Colis
Coreografia Valentina Escobar
Allestimento di proprietà della dell’Associazione Arena Sferisterio
Macerata, 22 luglio 2018
Giunta al suo quinto debutto sul palco dello Sferisterio (1992, 1995, 2012 e 2014) la soprannominata “Traviata degli specchi” è il terzo titolo in programma per la stagione 2018. L’allestimento, inventato e realizzato da Josef Svoboda appositamente per lo Sferisterio, ha da tempo superato i confini maceratesi per essere riproposto su molte scene italiane e internazionali. È una Traviata sulla quale in più occasioni si è scritto anche qui su GBopera e quindi non ha senso ritornare a descriverne le caratteristiche visive. Veniamo dunque direttamente alla parte musicale. Non convince la concertazione di Keri-Lynn Wilson, troppo concentrata a una scansione quasi meccanica dei tempi musicali con una scarsa attenzione al canto a volte messo anche in evidente disagio. La Violetta di Salome Jicia parte in salita. Gli scogli del primo atto sono superati con palese difficoltà. Negli atti successivi la voce riacquista sicurezza e smalto, anche se manca di una vera personalità interpretativa. La stessa cosa si potrebbe dire per l’Alfredo del giovanissimo tenore Ivan Ayon Rivas che si fa notare per bellezza e calore del timbro lirico; nel contempo però si notano disomgeneità di proiezione che lo spazio aperto e in qualche caso la direzione d’orchestra non hanno aiutato. Di alto livello invece lo Germont di Luca Salsi che emerge per la spontaneità, l’omogeneità dell’emissione e la nobiltà della linea di canto. Complessivamente buona la prova degli altri interprti: Mariangela Marini (Flora Bervoix), Marianna Mennitti (Annina), Silvano Paolillo (Gastone), Lorenzo Grante (barone Douphol), Stefano Marchisio (marchese D’Obigny), Giacomo Medici ( Dr.Grenvil), Alessandro Pucci, Gianni Paci e Roberto Scadura (rispettivamente Giuseppe, il domestico di Flora ed il commissionario). Sempre all’altezza della situazione l’Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano preparato dal maestro Martino Faggiani e la banda Salvadei dietro le quinte. Notevole successo di pubblico per questo quinto ritorno della Traviata di Svoboda, anche se avrebbe meritato una maggiore attenzione nella scelta del cast. Repliche: 28 luglio, 3 e 11 agosto. Foto Tabocchini
Giunta al suo quinto debutto sul palco dello Sferisterio (1992, 1995, 2012 e 2014) la soprannominata “Traviata degli specchi” è il terzo titolo in programma per la stagione 2018. L’allestimento, inventato e realizzato da Josef Svoboda appositamente per lo Sferisterio, ha da tempo superato i confini maceratesi per essere riproposto su molte scene italiane e internazionali. È una Traviata sulla quale in più occasioni si è scritto anche qui su GBopera e quindi non ha senso ritornare a descriverne le caratteristiche visive. Veniamo dunque direttamente alla parte musicale. Non convince la concertazione di Keri-Lynn Wilson, troppo concentrata a una scansione quasi meccanica dei tempi musicali con una scarsa attenzione al canto a volte messo anche in evidente disagio. La Violetta di Salome Jicia parte in salita. Gli scogli del primo atto sono superati con palese difficoltà. Negli atti successivi la voce riacquista sicurezza e smalto, anche se manca di una vera personalità interpretativa. La stessa cosa si potrebbe dire per l’Alfredo del giovanissimo tenore Ivan Ayon Rivas che si fa notare per bellezza e calore del timbro lirico; nel contempo però si notano disomgeneità di proiezione che lo spazio aperto e in qualche caso la direzione d’orchestra non hanno aiutato. Di alto livello invece lo Germont di Luca Salsi che emerge per la spontaneità, l’omogeneità dell’emissione e la nobiltà della linea di canto. Complessivamente buona la prova degli altri interprti: Mariangela Marini (Flora Bervoix), Marianna Mennitti (Annina), Silvano Paolillo (Gastone), Lorenzo Grante (barone Douphol), Stefano Marchisio (marchese D’Obigny), Giacomo Medici ( Dr.Grenvil), Alessandro Pucci, Gianni Paci e Roberto Scadura (rispettivamente Giuseppe, il domestico di Flora ed il commissionario). Sempre all’altezza della situazione l’Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano preparato dal maestro Martino Faggiani e la banda Salvadei dietro le quinte. Notevole successo di pubblico per questo quinto ritorno della Traviata di Svoboda, anche se avrebbe meritato una maggiore attenzione nella scelta del cast. Repliche: 28 luglio, 3 e 11 agosto. Foto Tabocchini