Joseph Keilberth (Karlsruhe, 19 aprile 1908 – Monaco di Baviera, 20 luglio 1968)
Joseph Keilberth è stato uno dei massimi direttori d’orchestra della sua generazione, in particolare da quando nel 1958 assunse la carica di direttore musicale dell’Opera Bavarese di Monaco, che tenne sino alla morte, sopravvenuta mentre dirigeva il secondo atto del Tristan und Isolde il 20 luglio 1968. Un particolare risalto nella vita artistica di Keilberth assunse la istintiva affinità stilistica che lo legava al teatro di Richard Strauss, di cui propiziò la riproposta nella DDR dopo il 1945, in prevalenza a Dresda. A Monaco egli firmò alcuni dei più importanti spettacoli nei decenni precedenti la sua morte e durante la sovrintendenza di Rudolf Hartmann, che era anche un regista di fama mondiale. Opere di Gluck (Ifigenia in Tauride9, Weber (Freischutz), Wagner (Maestri Cantori), Verdi (Otello), Strauss (Rosenkavalier, Frau ohne schatten, Intermezzo…), Pfitzner (Palestrina), Hindemith (Mathis del Maler, Cardillac) figurano tra gli autori più significativi del suo repertorio in cui eccelse la sua arte direttoriale, fatta di passione, a volte sanguigna, ma anche ricca di musicalità d’istinto, d’intuizione e di immediatezza nella lettura, nonchè di concentrazione intellettuale. Keilberth possedeva in sommo grado la dote di afrontare, quasi a prima vista, qualsiasi partitura dell’età tardo romantica, di Strauss e di Pfitzner, essendo di quest’ultimo un forte assertore ed un convinto divulgatore. Un’attenzione altrettanto importante fu da lui rivolta al Novecento tedesco, da Reger a Hartmann, a Orff, a Egk, nonchè a Hindemith. Per Keilberth non esistevano problemi tecnici, neanche nel Ring, in merito al quale, prima di dirigerlo a Bayreuth, s’era preparato con uno studio meticoloso e severo, nota per nota, al punto di riconoscerne a memoria qualsiasi frammento tematico, qualsiasi frase. Keiberth ha saputo anche incarnare la sicurezza professionale del direttore stabile di teatri che stanno sempre aperti tutte le sere della settimana, con possibilità quindi di sostituire anche all’ultimo momento, uno spettacolo all’altro, e l’estro, l’intelligenza, la cultura dell’artista. Nessun direttore meglio di Keilberth parve quindi il più degno di inaugurare alle Festwochen dell’estate del 1963 la riapertura del National-Theater di Monaco con i nuovi allestimenti della Frau ohne schatten e di Arabella in celebri edizioni (immortalate anche in incisioni discografiche). Oltre all’aderenza stilistica alla musica che dirigeva, Keilberth aveva effettivamente e sempre, il senso del teatro.