Catania, Teatro Massimo Bellini: “La Traviata”

Catania, Teatro Massimo Bellini, Stagione Lirica e del balletto 2018
“LA TRAVIATA”
Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas fils.
Musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valéry DANIELA SCHILLACI
Flora Bervoix SABRINA MESSINA
Annina CARMEN MAGGIORE
Alfredo Germont JAVIER PALACIOS
Giorgio Germont PIERO TERRANOVA
Gastone RICCARDO PALAZZO
Barone Douphol ANGELO NARDINOCCHI
Marchese D’Obogny GIANLUCA TUMINO
Dottor Grenvil DANTE ROBERTO MURO
Domestico di Flora /Commissionario SALVATORE DI SALVO
Orchestra e Coro del Teatro Massimo di Palermo
Direttore Jordi Bernàcer
Maestro del coro Gea Garatti Ansini
Regia Mario Pontiggia
Scene Francesco Zito e Antonella Conte
Costumi Francesco Zito
Movimenti di scena Giuseppe Bonanno ripresi da Alessandra Cardello
Coreografia Giuseppe Bonanno
Luci Bruno Ciulli 
Allestimento della Fondazione Teatro Massimo di Palermo
Catania, 18 marzo 2018

Terzo appuntamento della stagione lirica e del balletto del Teatro Massimo Bellini di Catania, La Traviata di Giuseppe Verdi ha preso forma, per quanto attiene all’aspetto visivo, nell’allestimento che nel marzo del 2017 l’ha vista protagonista al Teatro Massimo di Palermo con le scene di Francesco Zito e Antonella Conte. Nel primo atto il pubblico è stato introdotto nel giardino di una villa palermitana in stile Liberty degli inizi del Novecento, nel secondo atto all’interno di una villa con un grande camino al centro, mentre il rosso domina sullo sfondo del secondo quadro del secondo atto che si svolge nella casa di Flora. Una semplice camera da letto con un letto matrimoniale al centro costituisce l’essenziale scenografia del terzo atto. Perfettamente coerenti i costumi, disegnati sempre da Francesco Zito che ha vestito i personaggi con abiti che rimandano all’epoca in cui è stato deciso di ambientare l’opera.  Un po’ statica è apparsa la regia di Mario Pontiggia che comunque si è mantenuto fedele al dettato del libretto di Piave.
Passando all’aspetto musicale la concertazione di Jordi Bernàcer non va oltre i limiti di una sufficiente correttezza  nonostante qualche piccola imprecisione nel cantabile di Violetta Ah! forse è lui. La scelta dei tempi è comunque sostanzialmente corretta, sebbene personalmente preferisca un tempo leggermente più camminato per il preludio dell’atto primo dove avrebbe guadagnato in brillantezza il controcanto dei primi violini sul tema di Amami, Alfredo, esposto dai violoncelli. Sarebbe stata gradita una maggiore incisività ritmica anche nell’introduzione orchestrale dell’atto secondo.  Complessivamente buone le sonorità che non soverchiano quasi mai i cantanti. Sul piano vocale si è distinta la prova di Daniela Schillaci, una Violetta di personalità e di spessore drammatico, che ha mostrato di sentire questo ruolo da lei già affrontato sul palcoscenico diverse volte. Dotato di una voce omogenea in ogni parte del suo registro, il soprano siciliano ha esibito un fraseggio e un’intonazione curati anche perché sostenuti da una buona tecnica evidente nella cabaletta Sempre libera. Particolarmente intensi sul piano espressivo e drammatico sono stati il suo Addio del passato e il duetto del secondo atto con Giorgio Germont, interpretato da un eccellente Piero Terranova; l’artista si è dimostrato perfettamente a suo agio nella parte sia dal punto di vista scenico che vocale, distinguendosi anche lui per un fraseggio curato. Particolarmente intenso sul piano espressivo il cantabile della sua aria Di Provenza il mar, il suol. Meno convincente è apparsa sul piano vocale la performance di Javier Palacios (Alfredo Germont) al quale nuoce anche una dizione che rivela in modo troppo evidente l’accento straniero. Dal punto di vista scenico, il tenore, tuttavia, si è mosso con una certa disinvoltura. Corrette le prove dei numerosi comprimari: Riccardo Palazzo (Gastone), Angelo Nardinocchi (Barone Douphol), Sabrina Messina (Flora Bervoix), Carmen Maggiore (Annina), Gianluca Tumino (Marchese), Dante Roberto Muro (Diottor Grenvil), Filippo Micale (Giuseppe) e Salvatore di Salvo nella doppia veste del Domestidco di Flora e di un Commissionario. Ottima, infine, la prova del coro come sempre ben preparato da Gea Garatti Ansini. Alla fine applausi per tutti e un’autentica ovazione per la Schillaci. Foto di Giacomo Orlando