Igor Krutoy (n.1952): “Forse non fu”, “Cantami”, “Mi fa male”, “Credo”, “L’amour russe”, “Gioia”, “Il nastro blu”, “La fantasia”, “Onda lyubov”, “Ricomincerò”, “Tango mio”, “Pioggia d’aprile”, Se tu almeno fossi”; “Seguire me”, “Unico”, “L’istante prima dell’amore”, “Angels pass away”, “Musica con noi”. ( Sul mercato anche una deluxe edition con un secondo cd contiene una raccolta di arie e duetti tratti da opere di Puccini, Verdi, Kálmán, Lehar, Grieg, Dvorak, Rachmaninov, Strauss, Offenbach, Mozart e Tchaikovsky intepretate dalla Netrebko). Anna Netrebko (soprano), Yusif Eyvazov (tenore) Session Orchestras London & Los Angeles. Ben Foster, Jeremy Holland-Smith, William Ross (direttori).Registrazione: Los Angeles, Londra, 2011/201. 1 CD Deuth Gramophon 479 7679 – 2017
In attesa di vedere la nuova coppia lirica Netrebko-Eyvazov calcare il palcoscenico scaligero, li possiamo ascoltare in questo primo album ufficiale (escludendo l’incisone completa della Manon Lescaut pucciniana) che in qualche modo ufficializza l’unione (avvenuta nel 2015) tra i due cantanti. Nella logica consumistica delle grandi major del disco, che caratterizza (o potremmo dire condiziona) la carriera del soprano russo, questo cd, oltre al messaggio romantico (i due sposi appaiono patinatissimi e sognanti in copertina) ci presenta i due artisti nella versione crossover ( prodotto mancante nell’ampia discografia della Netrebko). Rispetto ad altri album del genere che presnatano brani presi dal repertorio leggero internazionale, questo è monoatuoriale, interamente affidato al celebre (in Russia), pianista, compositore e arrangiatore Igor Krutoy. Su testi in varie lingue (con una certa prevalenza dell’italiano) Krutoy, sfoggia un buon senso della melodia (tra un tango sensuale, temi pseudo-sacri, arie-lirico pop, o assimilabili a un musical o a un cartone animato sul genere “Frozen”….) atta soprattutto a mettere in luce le qualità vocali dei due interpreti. Domina la smaliziata Netrebko che sfoggia il suo sensuale e bel timbro (intereprete di 11 dei 18 brani dell’album), sul più impacciato, un po’ teso e monocorde Eyvazov (che canta in quattro brani per poi unirsi alla consorte in 3 duetti). Pagine gradevolmente accattivanti (ma anche alquanto prevedibili e alla lunga piuttosto manierati e stucchevoli, così come gli accompagnamenti orchestrali). Una sequela di languidi “andantini” carichi di “portamenti”, puntature in acuto a profusione e altri effetti vocali che rendeno sicuramente appetibile questo cd a un pubblico non particolarmente smaliziato, amante del genere, oltre, ovviamente, ai numerosi fans dei cantanti, in primis, Netrebko.