“Per … Inciso” e “Attacchi di Pane” a Roma

Roma, Mausoleo di Cecilia Metella e chiesa di S. Nicola, “Dal tramonto all’Appia 2017”
Gruppo Danza Oggi
“PER… INCISO”
Coreografia Federica Galimberti, Francesco Di Luzio, Mattia de Virgiliis
Musiche Cantautori italiani dagli anni Sessanta ad oggi
Costumi Luciana Strata
Interpreti Francesco Di Luzio, Filippo Braco, Daniele Toti, Silvia Pinna, Eleonora Lippi, Stefano Bezzi
ATTACCHI DI PANE”
Coreografia Federica Galimberti
Musiche AAVV ed elaborazioni elettroniche
Costumi Federica Galimberti
Interpreti Francesco Di Luzio, Filippo Braco, Daniele Toti, Silvia Pinna, Eleonora Lippi, Stefano Bezzi, Martina Ragni
Direttore artistico Patrizia Salvatori
Roma, 9 luglio 2017
La libertà è un bene prezioso che va tutelato. Se poi si tratta di quella libertà individuale di espressione (in questo caso licenza), allora le si deve riconoscere il valore artistico, unico e irripetibile. Tuttavia con Epicuro, Socrate e Platone ci si è sempre domandati se un essere è libero quando raggiunge la felicità: frutto dell’autoaffermazione e dell’accettazione nella società. Poco alla fine è importato però a chi, come noi, trova piacere nel sentire decantati o ballati, insomma interpretati, questi desideri di liberà e di felicità. Ciò che in “PER… INCISO” fanno i danzatori della E.sperimenti Dance Company, è proprio quello di attribuire alle parole, ossia ai testi delle canzoni più famose del repertorio musicale italiano, con assoli e coreografie di gruppo, nuove vitalità capaci di far scaturire emozioni e riaffiorare ricordi. Quindi l’operazione di reinterpretazione del tutto personale di tanti capolavori dagli anni ’60 ad oggi, alle volte in chiave vaudeville o caricaturale (Che notte! di Buscaglione e Brava di Mina), altre in modalità più impegnate (Dio è morto di Guccini), fa di ogni danzatore un personaggio, spersonificato da vestiti tutti uguali, che interpreta a modo suo: prendendo dalla postura classica o dal gesto contemporaneo il testo della canzone, o solo il suo ritmo, in vero quella peculiarità che può essere sottolineata con nuove emozioni e sensazioni. Quella che potrebbe sembrare un’operazione nostalgica è un’abile operazione di sociologia della comunicazione, per cui il messaggio liberale va al di là di ogni contesto culturale e sociale e offre addirittura al pubblico l’invito a salire sul palco per partecipare, anche scioltamente, alle danze (“La libertà non è uno spazio libero ma è partecipazione” Giorgio Gaber). Questo coinvolgimento, voluto e ricercato da un ensemble affiatato: complice e giocoso, è un bell’approccio per avvicinare empaticamente gli spettatori e si rivela essere la strategia vincente per amplificare l’effettoscenico di “ATTACCHI DI PANE”, che, dopo un cambio d’abiti coreografico, inizia subito in modo incisivo (grazie alla musica elettronica), equilibrato e molto tecnico.
Se in “PER… INCISO” si balla “attorno alla libertà”, in “ATTACCHI DI PANE” si danza alla sua estraneazione in un’opportunistica messinscena della nascita di una società che si rivela essere di fondamento totalitario e autocratico, un disegno poi fortunosamente abortito causa le debolezze umane. Bravi i danzatori, stavolta vestiti diversamente e apparentemente casual ma con colori complementari, nel passare dall’assolo (egocentrico) al duetto, fino all’alienazione rappresentata dai bei sincroni di tutto il corpo di ballo. Perfette le musiche nel martellare gli attacchi, tutti contro tutti, per l’autodeterminazione, ovvero l’imposizione di sé. Ecco che ogni ballerino si auto evidenzia, cerca di affermarsi facendo spazio alla sua vocazione, alle volte urlata, altre sussurrata, che deve portarlo al raggiungimento della felicità. Un concetto tanto caro e ambito, quanto astratto, che in scena prende le sembianze di un’enorme forma di pane (20 kg., ndr), contesa ma alla fine condivisa, finché si è accettati uguali e diversi nella propria unicità.
Federica Galimberti, con questo spettacolo, offre un bel saggio di contaminazione di stili (Hip Hop, Country,  B-Boying), scelti in modo appropriato alle coreografie che emancipano i danzanti fino a che qualcuno di essi fa esplodere il pane per condividerne i pezzi: nel momento della nascita di una società di rapporti equanimi. Spente le luci gli spettatori soddisfatti si defilano accettando ognuno un pezzo del pane che viene offerto loro e riprendono i passi lungo l’Appia, una via che questa sera ha ripreso il suo ruolo emblematico di viatico dell’umanità.
La compagnia di ballo E.sperimenti Dance Company ha sede nel borgo medievale di Corinaldo nella Marche e la direzione artistica di Patrizia Salvatori. Ha già debuttato in Thailandia e negli Stati Uniti con alcune produzioni e proseguirà per il 2017 ospite in importanti festival a New York e a Giacarta. Giusto merito va all’entusiasta Stefano Sestili, direttore artistico di “Dal tramonto all’Appia, che ha saputo, rifacendosi a Renato Nicolini, riportare in auge l’ “estate romana”, mettendo a disposizione del pubblico concerti, balletti e proiezioni cinematografichein  altrettanti bei luoghi storici (Mausoleo di Cecilia Metella, Villa dei Quintili), grazie al patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. (foto Davide Lena)