La presentazione della nuova stagione lirico-sinfonica e di balletto del Teatro di San Carlo conferma la volontà, da parte delle Dirigenze del Teatro, di conciliare tradizione e modernità con un occhio particolare al suo pubblico, come non si stanca di sottolineare la Sovrintendente Rosanna Purchia, giunta quest’anno alla nona stagione con il San Carlo. Dopo i notevoli incrementi negli accessi agli spettacoli e agli importanti progetti avviati sui giovani con i giovani e per i giovani, sintetizziamo la descrizione dei nuovi appuntamenti sancarliani con il pensiero del Direttore Artistico Paolo Pinamonti, il quale ricorda che “un ricco patrimonio lirico viene autenticamente difeso non nella stanca ripetizione di pochi titoli, ma attraverso un allargamento delle proposte, attraverso una differenziazione dei testi musicali, dal XVIII secolo alla nostra contemporaneità. Ed è così che la stagione in abbonamento si aprirà il prossimo 12 dicembre con un titolo che mancava dal Teatro San Carlo da parecchi anni, La fanciulla del West di Giacomo Puccini, testo poco frequentato del grande compositore lucchese, che agli inizi del secolo passato innovò profondamente il teatro musicale in un interessante dialogo con nuove forme artistiche, il cinema prima fra tutte. L’allestimento è affidato a Hugo de Ana che torna al San Carlo anche lui dopo molti anni e la direzione musicale al Direttore principale Juraj Valčuha. A gennaio ritorna La Bohème, fuori abbonamento, nell’ottica di quella virtuosa sintesi tra stagione e repertorio, nell’allestimento di Mario Pontiggia, con le scene e i costumi di Francesco Zito e la direzione di Stefano Ranzani. Il secondo titolo in abbonamento, il 6 febbraio 2018, sarà My Fair Lady il musical di Frederick Loewe, su libretto di Alan Jay Lerner, andato in scena a New York la prima volta nel 1956, otto anni prima del fortunato film di George Cukor con Audrey Hepburn. Si tratta di una coraggiosa scommessa del lirico partenopeo, non solo nel confrontarsi con un genere che non appartiene alla sua storia, ma soprattutto nel produrlo in prima persona con la guida sapiente e competente di Paul Curran per la regia e di Donato Renzetti per la direzione musicale. A febbraio torna, fuori abbonamento, La Traviata in un nuovo allestimento del San Carlo curato da Lorenzo Amato per la regia, Ezio Frigerio per le scene e Franca Squarciapino per i costumi, che tornano a Napoli dopo il successo della Norma del 2016, la direzione musicale sarà affidata rispettivamente a Daniel Oren in febbraio e Jordi Bernácer in maggio. In marzo, duecento anni dopo la sua prima rappresentazione proprio qui al San Carlo, sarà presentato Mosè in Egitto, l’azione tragico-sacra in tre atti di Gioachino Rossini. L’allestimento è quello della Welsh National Opera diretto da David Pountney, il regista dell’Incantatrice di Tchaikovsky della scorsa stagione, la direzione d’orchestra è affidata a uno specialista rossiniano come Stefano Montanari. Il 15 aprile tornerà sul podio il direttore principale, Valčuha, per un’opera arroventata del ventesimo secolo: la Lady Macbeth di Dmitry Shostakovich. Opera fondamentale della storia musicale sovietica e non solo, presentata a Napoli nell’efficace allestimento di Martin Kusej, nato ad Amsterdam e presentato poi a Parigi e a Madrid. Seguendo un’indagine sul novecento musicale, a maggio ci sarà la prima rappresentazione al San Carlo de Il cappello di paglia di Firenze, la deliziosa e geniale farsa musicale in quattro atti di Nino Rota del 1955, vero omaggio alla grande tradizione del melodramma verdiano. L’allestimento è quello che proviene dal Petruzzelli di Bari, con la regia di Elena Barbalich e la direzione d’orchestra del giovane Valerio Galli. La prima parte della stagione si chiuderà con Nabucco nell’allestimento proveniente dall’Opera di Roma che Jean Paul Scarpitta ripenserà per il Teatro, la direzione è affidata alla sapiente bacchetta di Nello Santi. Il San Carlo Opera Festival vedrà la presenza in serate alternate di due titoli del grande repertorio: la Tosca e il Rigoletto. Si tratta di un doppio spettacolo firmato da Leo Muscato. Rigoletto proviene dall’Opera di Roma mentre Tosca sarà una nostra nuova produzione. La direzione d’orchestra sarà affidata rispettivamente al direttore principale, Juraj Valčuha, e a Henrik Nánási. A ottobre, dopo la tournée a Bangkok dove i corpi artistici del Teatro presenteranno Carmen nella produzione che inaugurò la stagione del 2015/16, con la regia di Finzi Pasca e la direzione musicale di Zubin Mehta, la stagione riprenderà con un altro testo del novecento musicale, L’amour des trois oranges di Sergei Prokofiev, che è stato rappresentato al San Carlo solo una volta nella stagione 1959/60. Lo spettacolo, proveniente dal Maggio Musicale Fiorentino, conterà sulla direzione musicale di Gabriele Ferro e la regia di Alessandro Talevi. Chiuderanno la stagione al Teatro Politeama in novembre due titoli legati alla scuola napoletana: la riproposta del Siroe re di Persia di Vinci, cancellato per cause di forza maggiore nella stagione precedente, e il ritorno del Don Checco di Nicola de Giosa nel fortunato allestimento firmato da Lorenzo Amato con le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Giusi Giustino nel 2014.
Per la stagione di balletto, dopo Lo Schiaccianoci natalizio nella nuova coreografia curata dal Direttore del Corpo di Ballo, Giuseppe Picone, e la Giselle con la coreografia di Anna Razzi; in collaborazione e coproduzione col Teatro Bellini, il Corpo di Ballo sarà impegnato nella nuova creazione L’ultimo Decameron, su testo di Stefano Massini, la regia Gabriele Russo, le musiche di Enzo Avitabile e le coreografie di Edmondo Tucci. Nel corso del Festival estivo, oltre a La Dame aux Camèlias di Derek Deane ci sarà un omaggio al grande ballerino Vladimir Vasil’ev.
La stagione sinfonica e di concerti sarà inaugurata il 24 ottobre 2017 dal Direttore principale, Juraj Valčuha, con due pagine importanti della letteratura novecentesca, la cantata sinfonico-corale di Sergej Prokofiev, tratta dalle musiche per il film di Eisenstein Alexandr Nevsky, assieme al 3° concerto per pianoforte di Rachmaninov. Sul podio dell’Orchestra del San Carlo si alterneranno direttori quali Maxim Vengerov, Zubin Mehta, Pinchas Zukerman, Yuri Simonov, Henrik Nánási, oltre naturalmente a Valčuha che dirigerà in versione di concerto in gennaio Il Castello del principe Barbablù di Béla Bartók e Eine Alpensinfonie di Richard Strauss in maggio. Una particolare attenzione in questa stagione è data alla musica contemporanea, con la prima esecuzione assoluta di Eternapoli una cantata per coro, orchestra e voce recitante di Fabio Vacchi, su testo di Giuseppe Montesano interpretato da Toni Servillo con la direzione di Donato Renzetti (16 17 febbraio 2018). A giugno (8 e 9) Marco Paolini e Mario Brunello interpreteranno #madreincerta con musiche di Mauro Montalbetti. Fra i recital solistici, sranno presenti artisti quali Evgenij Kisin, Grigorij Sokolov, Olga Borodina e Michael Barenboim. La stagione sinfonica sarà chiusa da Zubin Mehta, nostro direttore musicale onorario, nel settembre 2018, dopo l’importante tournée a Bangkok, con musiche di Tchaikovsky e Stravinsky. Più di 150 alzate di sipario nella prossima stagione 2017/18.”
In allegato la stagione completa.