Johannes Passion (Passione secondo San Giovanni) per soli, coro e orchestra BWV 245
Durata: 120’ca
Non è certa la data di composizione della Passione secondo Giovanni, che, eseguita per la prima volta il Venerdì Santo del 1724 nella chiesa di San Tommaso a Lipsia, fu scritta da Bach probabilmente nel 1723 o ancor prima nel 1717. Di questa Passione Bach fece altre tre versioni nel 1725, nel 1728 e nel 1746, anche se la fonte per le moderne esecuzioni è costituita da una partitura parzialmente autografa che risale al 1739-40. Come per le altre Passioni, che secondo il Nekrolog sarebbero addirittura cinque, anche quella Secondo San Giovanni si basa sul testo evangelico al quale furono aggiunti alcuni brevi passi del Vangelo di Matteo. Il rispetto del testo evangelico nella Passione secondo Giovanni costituì certamente una novità per il pubblico dell’epoca non abituato; fino a quel momento, infatti, il testo utilizzato per la Passione era un adattamento in versi della Scrittura, Gesù torturato e morente per i peccati del mondo, realizzato da Barthold Heinrich Brockes, che era stato musicato da Händel e da Telemann. Bach, pur utilizzando alcuni testi di Brockes per i corali e per le arie, decise di rispettare in modo scrupoloso il testo evangelico nella narrazione da parte dell’Evangelista (tenore) e negli interventi degli altri personaggi: Gesù, Pietro e Pilato (bassi), un’ancella (soprano), un servo (tenore) e il coro che impersona i soldati e gli Ebrei in tumulto. Al Vangelo sono aggiunti i testi di libera invenzione dei corali e quelli di arie ed ariosi che contribuiscono a inquadrare la Passione su due piani ben distinti ma tra loro complementari, quello della lectio evangelica, essenziale, drammatica e tragica nel racconto della sofferenza patita dal Cristo, e quella musicale dei cori e delle arie, che configurano un’estatica contemplazione del mistero cristiano. La Passione, che si svolge interamente in questa continua alternanza tra momento narrativo e pausa contemplativa, si apre e si chiude con due superbe pagine corali, delle quali la prima è maestosa, mentre la seconda è semplice. Formalmente suddivisa in due parti da eseguirsi rispettivamente prima e dopo il sermone, la Passione ha il suo centro drammatico nei 34 numeri della seconda parte, ben più lunga della prima, corrispondente ai momenti che vanno dall’interrogatorio di Pilato fino alla crocifissione sul Golgota. In questo passo Bach ottenne uno straordinario equilibrio tra episodi lirici e drammatici costruendo una pagina di grande impatto espressivo grazie ad un realismo realizzato con il coro che interviene tra le parole dell’Evangelista e di Pilato; la forte tensione, accumulata in questa seconda parte, si stempera in due episodi lirici, in corrispondenza della flagellazione e della salita al Golgota. Molto bello è il finale, del quale assoluto protagonista è l’Evangelista, mentre di grande forza drammatica è il passo in cui è rappresentato il terremoto realizzato onomatopeicamente da interventi degli archi.