Madrid, Teatros del Canal, Viaje al Centro de la danza, Temporada 2016-2017
“FRAGMENTOS DE STILL LIFE”
Compagnia Taiat Dansa
Coreografia Meritxell Barberá e Inma García
Musica Caldo (David Barberá)
Drammaturgia Roberto Fratini
Madrid, 25 settembre 2016
Il Centro Danza Canal è uno spazio artistico del Teatro Canal a disposizione della danza in tutte le sue fasi: creazione, promozione, sviluppo e diffusione. È il secondo anno consecutivo che il teatro propone un mini-festival o laboratorio all’interno della sua stagione, che non vuole essere se non un’anticipazione delle nuove tendenze e sperimentazioni coreografiche nazionali; senza distinzione di stili: neoclassico, danze urbana, contemporanea, spagnola, proposte di tutti i generi, validi anche come vetrina per le giovani compagnie che ambiscono specializzarsi in un repertorio professionale. È lo stesso Teatro Canal a presentarsi come vivaio di esperienze e proposte nuove, con l’offerta di spazi integrati e articolati in nove studi di realizzazione. Se potessimo compiere il viaggio con cui il festival si intitola, che cosa troveremmo al centro della danza? La risposta è ovviamente molteplice, e dipende dalla sensibilità di ciascuno: la natura, la religione, la luce, il sogno, la bellezza pura e chi sa quant’altro …
Le sale di cui il Canal dispone hanno dimensioni e colori dominanti diversi; per l’ultimo appuntamento del festival è stata scelta la “Sala negra”, la più piccola di tutte, e dunque la più intima, avvolta in un nero totale e predisposta all’incontro ravvicinato del pubblico con gli artisti: le poltrone sono infatti collocate a ferro di cavallo, in modo che il palcoscenico si protenda in avanti, senza quinte e con pochissimi elementi scenografici, scendendo in mezzo agli spettatori. Con questa atmosfera pop contrastano cinque grandi ritratti di stile medievaleggiante proiettati sulle pareti; una coppia di amiche seduta a una lunga tavola parla appassionatamente di arte e di vita, mentre un’altra coppia di innamorati passeggia sotto i quadri e poi prosegue per la sua strada. Il tutto sulla base di un pezzo musicale degli Anni Novanta. Il pubblico entra subito in empatia con questa scanzonata satira della vita, che mette in ridicolo certi periodi e le loro mode, come la disco-music, l’arte contemporanea, il cinema, le arti plastiche. I volti ritratti sulle pareti sono quelli dei danzatori stessi, come una specie di loro riflesso; però, mentre essi ballano, le pitture si trasformano, assumono smorfie buffe e poi invecchiano piano piano, esattamente come succede al ritratto di Dorian Grey. La compagnia catalana Taiat Dansa è in effetti molto celebre in Spagna per il suo carattere ironico e ribelle, capace di lasciare spazio all’incoscienza e alla passionalità estemporanee, attraverso un combinato di arti teatrali con cui immediatamente s’impadroniscono della scena. Insieme alla danza si intrecciano infatti recitazione e rappresentazione di arti plastiche, creazione di sculture istantanee a sorniona imitazione delle avanguardie storiche. Con movimenti e gestualità freschi e originali, questi artisti sanno giocare e al tempo stesso sdrammatizzare: la scena iniziale della passeggiata degli innamorati si ripete anche alla fine, quando la metamorfosi dei quadri denuncia ormai l’imminenza della morte. Il ciclo della vita si chiude così, ma con movimenti hip-hop che ne scompongono la sofferenza e suggeriscono piuttosto la prossima rinascita. Forse perché un ideale viaggio al centro della danza è prima di tutto un viaggio al centro della vita.