Napoli, Teatro di San Carlo, stagione di balletto 2014-2015
GALA DELLA SCUOLA DI BALLO. OMAGGIO AD ANNA RAZZI
“Valzer dal Gattopardo”
Musica Giuseppe Verdi, riorchestrata da Nino Rota
Coreografia Fabio Gison
Anna Razzi, Alessandro Macario
“Il Corsaro Pas de Deux”
Musica Riccardo Drigo
Coreografia Marius Petipa
Claudia D’Antonio, Stanislao Capissi
“Io non ho paura”
Musica Ezio Bosso
Coreografia Dino Verga
VI, VII e VIII corso e Allievi Diplomati anno 2014/2015
Francesca Cepollaro, Antonietta D’Alterio, Rossella Gallo, Roberta Menditto,Vincenzo Veneruso
“Diana e Atteone Pas de Deux”
Musica Riccardo Drigo
Coreografia Marius Petipa
Anna Chiara Amirante, Alessandro Staiano
“Expression Pas de Deux”
Musica Alva Noto
Arrangiamento musicale del primo violoncello del Teatro Luca Signorini
Coreografia Edmondo Tucci
Luisa Ieluzzi, Alessandro Macario
“Sogno di una notte di mezza estate”
Musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy, Gaetano Panariello
Coreografia di Anna Razzi
V, VI, VII, VIII corso E Allievi diplomati anno 2014/2015
Francesca Cepollaro, Antonietta D’Alterio, Rossella Gallo, Roberta Menditto,Vincenzo Veneruso
Napoli, 20 ottobre 2015
Serata di commiato e di emozione, quella dedicata alla storica Direttrice uscente della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo, Anna Razzi, che con i suoi venticinque anni di ininterrotta e indefessa attività raggiunge il primato di Bianca Gallizia. Così si conclude il trittico proposto per la rassegna “Autunno Danza”. Così si chiude un’epoca. Un gala pensato per ringraziarla e per ricordare le vittorie e i risultati che una donna dal forte carattere ha saputo conquistare all’arte della danza. L’uscita di scena, conseguenza diretta del decreto Madia ‒ che impedisce alle Fondazioni liriche sinfoniche di conferire incarichi dirigenziali o direttivi ad artisti in pensione (e qui ci sarebbe molto da osservare, indipendentemente dal caso napoletano) ‒ non può tuttavia spezzare un cordone ombelicale così forte e Anna Razzi resterà a Napoli come Presidente Onorario a vita dell’Istituzione sancarliana. Un “presidio di tradizione nel cambiamento”, per usare le parole del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che dedica alla ex Direttrice parole di gratitudine e di lode per il suo operato a Napoli, aggiungendo che “I suoi successi internazionali da ballerina hanno anticipato la sua riorganizzazione della Scuola di Ballo del San Carlo, che ha una storia lunga oltre duecento anni”. Di questa storia facciamo parte, per cui il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, insieme alla Sovrintendente Rosanna Purchia, hanno aperto la serata di gala con la consegna delle onorificenze dovute, rispettivamente, a nome di tutta la città di Napoli e del Teatro di San Carlo. Un quarto di secolo che nessuno ha osato usurpare, per la necessaria continuità di cui, in un determinato periodo storico (dal 1990 ad oggi), la Scuola del Massimo napoletano aveva bisogno per risorgere, ancora una volta, dalle proprie ceneri. Da 19 allievi non motivati a 150 selezionati; dall’ampliamento degli spazi per la Scuola alla rinuncia ad avere una segretaria personale per poter pagare un maestro in più; dalla costituzione di un vero e proprio repertorio della Scuola alla formazione di un vivaio per il Corpo di Ballo: questi e tanti altri sono i meriti innegabili che fanno della Direttrice Razzi, al di là delle opinioni personali di ognuno, un pilastro nella storia del San Carlo. Il suo invito a non mollare, a chiosa della Relazione che qualche tempo fa Anna Razzi si è premurata di inviare ai giornalisti e che noi abbiamo deciso di allegare in formato integrale (si veda il pdf allegato in calce all’articolo) in occasione di questo gala, è la veloce sintesi del suo operato. Perché dimenticare è facile, ma non sarebbe giusto. A fine spettacolo un ragazzino, educato e composto, ha esclamato triste: “Però che peccato che Anna Razzi vada via”. E questo vuol dire che il messaggio è stato còlto.
È stato molto toccante vedere la minutissima Direttrice, in lungo abito nero, inchinarsi davanti al suo pubblico e ai suoi ragazzi, per lungo tempo a testa bassa per accogliere gli applausi scroscianti e spontanei che si sono susseguiti calorosi. Gioiello della serata, proprio in apertura, la sua stessa danza sulle note del famoso Valzer del Gattopardo (le cui musiche sono state orchestrate da Nino Rota, ma il Programma di Sala, in vero, avrebbe dovuto riportare il sacrosanto nome dell’autore, un Giuseppe Verdi all’epoca inedito, consegnato alla storia proprio grazie a Rota), per la coreografia di Fabio Gison. Anna Razzi ha danzato insieme a uno dei suoi migliori allievi di sempre, Alessandro Macario – primo ballerino ospite del Massimo napoletano – con una leggiadria unica, a dispetto dell’età. Prese, promenade en arabesque perfettamente tenute, ma, più di tutto, uno sfoggio di braccia stupende, da osservare avidamente per cercare di carpirne il segreto. Perché è vero che lo stile non si perde mai. E la proiezione video della sua Sylvia nel fiore della carriera ne è stata la dimostrazione.
A omaggiare la carriera della Razzi danzatrice, una successione di Passi a Due della grande tradizione ballettistica classica e di nuova creazione affidati ai suoi migliori allievi ora professionisti affermati, oltre che agli allievi odierni della Scuola. Il Corsaro, con la brillante Claudia D’Antonio e l’elegante Stanislao Capissi; Diana e Atteone con la leggiadra Anna Chiara Amirante (che sembra aver ereditato più di tutti l’uso della braccia dalla Maestra Razzi) e l’impetuoso Alessandro Staiano; la flessuosa e sicura Luisa Ieluzzi e un insolito Alessandro Macario, decisamente a suo agio nel linguaggio proposto dalla coreografia di Edmondo Tucci, Expression, che ne dimostra il talento anche sul versante creativo, sia pure con l’utilizzo ‒ tuttavia ben collocato ‒ di stilemi del linguaggio Forsythe (in effetti la Ieluzzi col caschetto in tinta ricordava la Guillem all’epoca della creazione dell’ormai “classico” In the Middle Somewhat Elevated), mentre il finale accecante ci ha riportato alla mente il culmine dell’Anna Karenina di Boris Eifman. Saremmo felici di poter assistere a nuove coreografie di Tucci (il suo brano è stato il più applaudito del gala e, in uscita, il pubblico continuava a commentarlo), che potrà così crescere come coreografo, proprio come i giovani più talentuosi hanno bisogno di ricoprire costantemente ruoli impegnativi per vincere l’emozione sempre in agguato. Ma il livello professionale dei giovani artisti formatisi nella fucìna di casa non ha nulla da invidiare a terzi.
Anche la coppia Macario-Ieluzzi, una novità assoluta, sembra funzionare molto bene. D’altra parte il nostro Primo Ballerino Ospite è forse da troppo tempo in coppia “chiusa” con la brava Anbeta Toromani. Nella vita, si sa, la “chiusura” appare la cosa più auspicabile, ma in campo artistico la routine rischia di appannare uomo e donna in un déjà vu inevitabile e spesso stancante.
In seconda parte di serata, la riproposizione del Sogno di una Notte di Mezza Estate nell’allestimento curato da Anna Razzi per la Scuola di Ballo. Assente dal cast, fra gli allievi neodiplomati, il dotatissimo Luigi Crispino: New York, dopo la borsa di studio estiva, lo ha trattenuto nella grande compagine dell’American Ballet Theatre, offrendogli una ulteriore borsa e dandogli la possibilità di partecipare agli spettacoli della Scuola ABT.
Ad assistere alla serata, in maniera riservatissima dal Palco Reale, Stéphane Fournial, dal 21 ottobre nuovo Direttore della Scuola. Già danzatore presso le più importanti Compagnie ed Enti a livello internazionale, Fournial è anche manager e produttore grazie alla sua agenzia “6-Prime Agency”, con sede in Germania, che si impegna nella produzione di spettacoli ma anche nella promozione di artisti singoli. E questa è una nota importante e interessante per l’eventuale carriera post-diploma dei giovani partenopei, in quanto la possibilità di una promozione dal respiro internazionale non può che costituire un valore aggiunto.
Nella conferenza stampa di presentazione, il nuovo Direttore dichiara di affidarsi alla sapiente guida dell’ormai Presidente onorario Anna Razzi per essere introdotto, con umiltà e delicatezza, nel vivo di una nuova avventura. Non ci si poteva augurare di meglio per la Scuola di Ballo del Carlo di Napoli: non un addio della “mamma factotum” Anna Razzi, ma solo un “cambio di abito”, come ben si addice a una donna di spettacolo, che, insieme a una figura di alto valore artistico internazionale e dalle finalità ambiziose, potrà plasmare i nostri vivici giovani mirando all’eccellenza assoluta. Il tutto condito dalla eccezionalità di una location che il mondo ci invidia. (Foto di Francesco Squeglia)