Giuseppe Picone e i Grandi della Danza ai Templi di Paestum

Valle dei Templi di Paestum, Tempio di Cerere, Maratona d’Estate 2015
GIUSEPPE PICONE E I GRANDI DELLA DANZA
“La Bayadère”, Suite dal “Regno delle ombre”
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Ludwig Minkus
Artisti: Ludmilla Konovalova, Giuseppe Picone con l’Ensemble “Danza e Professione”
“La Bella Addormentata” Pas de deux 
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Piotr I. Ĉajkovskij
Artisti: Yulia Kulyk, Alexander Stoyanov
“Diana e Atteone” Solo      
Coreografia: Agrippina Veganova
Musica: Riccardo Drigo
Artista: Camilla Cerulli
“Le Corsaire” Pas de deux
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Riccardo Drigo
Artisti: Ana Sophia Scheller, Nikolai Gorodiiski
“Don Chisciotte”Pas de deux
Coreografia: Marius Petipa
Musica: Ludwig Minkus
Artisti: Sara Renda, Avetik Karapetyan
“Carmen” Pas de deux     
Coreografia: Alberto Alonso
Musica: George Bizet
Artisti: Yulia Kulyk, Alexander Stoyanov
“Les Bourgeois”     
Coreografia: Ben Van Cauwenbergh
Musica: Jacques Brel Dureración
Artista: Avetik Karapetyan
“Temporary Conflict”         
Coreografia:  Andrea Shermoly
Musica: Yann Tiersen
Artisti: Ana Sophia Scheller, Nikolai Gorodiiski
“Bolero”        
Coreografia: Giuseppe Picone
Musica: Maurice Ravel
Artisti: Giseppe Picone e l’Ensemble della Compagnia Nazionale di Balletto
Paestum, 29 luglio 2015
Torna la grande danza ai Templi di Paestum, gioiello dell’archeologia classica per qualità di reperti e stato conservazione. All’ombra del tempio di Cerere (V secolo a. C.) sceglie di esibirsi l’Étoile Giuseppe Picone, amatissimo in patria quanto all’estero e deciso a portare giovanissimi talenti del grande panorama internazionale in una location che non ha nulla da invidiare a palcoscenici come quello delle terme di Caracalla o il Teatro Grande di Pompei. Quella grande Danza che, negli scorsi decenni, aveva già calcato il palcoscenico dei Templi con il “Paestum Festival”, per poi perdersi progressivamente e scomparire, fino a quando un’altra idea ha trovato spazio e realizzazione: la “Maratona d’Estate” diretta da Stefano Forti (già coreografo di produzioni Rai e Mediaset), che ha reso Paestum città di Tersicore. Nell’ambito di questa pregevole iniziativa (che comprende giornate di studio, rassegne e concorsi: una “kermesse coreutica” lunga una settimana, patrocinata da Regione Campania, Provincia di Salerno e Comune di Capaccio-Paestum) Giuseppe Picone ha voluto inserire il proprio gala “Giuseppe Picone e i Grandi della Danza”, a
sostegno di quest’arte  in uno scenario suggestivo di storia millenaria e in appoggio a un’altra iniziativa che vede protagonisti i giovani. Il corpo di ballo dell’Atto bianco della Bayadére, che Picone ha interpretato insieme a Ludmilla Konovalova (Prima ballerina del Teatro dell’Opera di Vienna), è stato infatti composto da ventiquattro allieve selezionate tramite audizione ‒ da lui stesso presieduta, insieme alla coreografa Maria Grazia Garofalo ‒ fra i migliori elementi delle Scuole campane che hanno aderito all’iniziativa. Il neo-progetto di alternanza scuola/lavoro si chiama “Danza e Professione” ed è diretto da Sergio Ariota. Dare la possibilità alle allieve più dotate e capaci di affiancare i grandi della danza è un argomento molto caro a Picone, che nei giovani vede il nostro futuro e non ha disdegnato di danzare insieme a loro, lasciando poi il palcoscenico a colleghi di altissimo livello. Tra gli ospiti, si sono distinti in particolare, Yulia Kulyk e Alexander Stoianov (Teatro dell’Opera di Kiev) impegnati nel Passo a Due tratto da La Bella Addormentata e dal duetto della Carmen di Alberto Alonso; Nikolai Gorodiiski, appena diciannovenne, ma esplosivo nei salti e nelle pirouettes; Sara Renda, prodotto scaligero e attualmente Prima ballerina presso l’Opéra National de Bordeaux, in un brillantissimo Don Chisciotte dove è forse apparsa un tantino penalizzata da un partner probabilmente non adatto a lei, Avetik Karapetyan (Ballet du Capitol de Toulouse). Quest’ultimo, tuttavia, nell’assolo Les Bourgeois ha raccolto applausi plurimi a scena aperta e ha dimostrato grande bravura e stile in uno stile di danza diverso da quello accademico (complice la sua corporatura). Una nota di merito alla giovanissima promessa romana proveniente dall’Accademia Nazionale di Danza, Camilla Cerulli, già nostra conoscenza grazie al Rieti Danza Festival e invitata a Paestum insieme a grandi
professionisti, che ha portato in scena con grande sicurezza e grazia ammiccante la variazione dal Passo a Due di Diana e Atteone. A conclusione della serata, il Bolero di Maurice Ravel nella versione coreografica di Giuseppe Picone. Qui l’interprete brilla sulla sua stessa coreografia, una lettura personale della superficialità che ci circonda, rappresentata dall’immagine riflessa negli specchi retti dall’Ensemble “Compagnia Nazionale di Balletto. Dalla solitudine alla comunità, si arriva a un “ponte” ideale tra il singolo e gli altri nella speranza di aiuto reciproco.
La versatilità di Picone emerge soprattutto nell’ultima parte del Bolero, in cui il crescendo musicale permette alla sua interiorità “dionisiaca” di rapire tutti.
Il palcoscenico, ben allestito ma temibilissimo per via dell’altissimo tasso di umidità e la visuale molto aperta, non ha creato difficoltà ai danzatori, padroni di una tecnica oltremodo sicura.
Il pubblico, accorso numerosissimo (in uno spazio capace di accogliere le migliaia di persone dei megaconcerti), ha a lungo applaudito in piedi tutte le stelle danzanti della serata. E questo anche grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale del Comune di Capaccio-Paestum, che ha permesso la realizzazione di un evento così importante, che da tempo gli amanti della danza attendevano.  Ci auguriamo che queste iniziative proseguano e il livello sia sempre più alto, perché tutti vogliamo applaudire la grande Danza in Magna Graecia. (foto Enzo Conte – Mondoweb.Tv).