Domenica 3 maggio, al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, è andato in scena il Gala conclusivo del XXV Concorso Nazionale di Danza Città di Rieti, nell’ambito del “Rieti Danza Festival 2015”. Nozze d’argento più che meritate per uno dei concorsi più importanti d’Italia. Nato nel 1991, già dal secondo anno è un polo di attrazione per giovani talenti provenienti da tutto il mondo. Ideato e diretto da Piero Fasciolo, il Concorso reatino si conferma appuntamento attesissimo per i giovani e promettenti allievi delle migliori Scuole e permette di offrire un’affidabile panoramica sul livello generale delle nuove generazioni. I partecipanti sono infatti provenienti da Scuole di Enti e Istituzioni quali l’Accademia Nazionale di Danza e le Scuole delle Fondazioni liriche, ma anche da realtà private che stanno crescendo sempre più, dimostrando di aver raggiunto ottimi standard qualitativi. E, in un momento di crisi, non c’è nulla di più utile della qualità, che permette ai giovani di conquistarsi un posto nel mondo del lavoro, che sia in Italia o all’estero. In questo, la mentalità corrente del “Rieti Danza Festival” sembra essere un punto di riferimento da imitare, perché è un concetto che parte dall’alto della gerarchia amministrativa della città. Ricordiamo con piacere, in merito, che il Concorso Nazionale Città di Rieti è sostenuto dal Comune -Assessorato alla Cultura e Università, dal Consiglio Regionale del Lazio (oltre a Unindustria-Rieti, Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Rieti, So Dança).
Il Primo cittadino, Simone Petrangeli, sottolinea l’importanza di questa «manifestazione artistica attesa da tanti giovani ballerini desiderosi di affrontare un banco di prova significativo per la loro crescita professionale; attesa da associazioni di imprenditori locali in quanto importante occasione di promozione turistica e benefici economici; attesa da tanti concittadini giovani e meno giovani che amano la danza. […] Oggi, dopo venticinque anni, è un concorso coreutico che richiama partecipanti da ogni parte del mondo. […] La città sarà animata da tanti concorrenti che, accompagnati dalle loro famiglie e dai loro docenti, offriranno a tutti noi l’opportunità di conoscere e confrontarci con culture diverse dalle nostre».
Nelle parole del Sindaco è racchiuso il valore del Rieti Danza Festival che la mente lungimirante di Piero Fasciolo ha saputo ideare e condurre fino ad oggi valorizzando un’arte ancora troppo spesso misconosciuta, per renderla “cittadina”. Il Concorso porta a Rieti non soltanto talenti e figure internazionali di grande rilievo, pronte a nutrire questi giovani con le loro lezioni e consigli, ma è un importante trampolino per chi ha deciso di fare della danza la propria ragione di vita. Nondimeno essa si rivela importante volano di sviluppo economico, grazie all’afflusso di concorrenti e relativo séguito (si parla quest’anno di ben 600 partecipanti). Si respira danza ovunque, a Rieti, e persino le vetrine degli esercizi commerciali gareggiano nell’allestirsi “a tema”. Un clima amicale e sereno, in cui tutti quelli che possono collaborano con gioia, comprese le associazioni coreutiche territoriali.
Il Gala conclusivo ha permesso di assistere alle esibizioni dei vincitori di tutte le categorie, che sono stati davvero numerosi perché la Giuria internazionale (composta da Ludmill Cakalli, Lucia Geppi, Yuri Vyskubenko, Michele Merola e Mauro Astolfi) ha voluto premiare il merito, conferendo non pochi ex aequo. Molto alto il livello generale, ma è l’elemento maschile che emerge e profila una seconda generazione di promesse italiane tutte da tenere d’occhio, da più piccolo al più grande. Degni di particolare menzione Marco Pio Masciari, Luca Ferrò, Stefano Sacco, Leonardo Zannella e Paolo Barbonaglia.
La danza maschile, da qualche decennio a questa parte, sembra più convincente. E non per mancanza di tecnica da parte delle donne, quanto forse per una sorta di omologazione che il “femminismo coreico” ha provocato. La potenza eccessiva nei salti e gli alti virtuosismi spesso fanno dimenticare – soprattutto alle giovani allieve ‒ la delicatezza del gesto. Le concorrenti italiane, tuttavia, non sono ancora eccessivamente su questa scia e si distinguono per capacità interpretative. E questo per quanto riguarda la danza classica. Sul versante contemporaneo, l’utilizzo di un linguaggio ancora più simile fra i due tipi di corpo (maschile e femminile) si declina spesso a vantaggio del primo. Le composizioni coreografiche, dal loro canto, hanno testimoniato la presenza di talenti “creatori” capaci di elaborare lavori convincenti e musicali.
Ospiti della serata Camilla Cerulli, vincitrice del Rieti Danza Festival 2014 nella sezione classica juniores e attualmente allieva dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, e Rebecca Storani, vincitrice nel 2013, per la sezione classica seniores, e ora danzatrice presso l’Opera di Dresda.
Madrina dell’evento è stata Laura Comi, già Étoile del Teatro dell’Opera di Roma e attualmente Direttrice della Scuola di Ballo della Fondazione. Raffaele Paganini, Presidente Onorario di “Rieti Danza Festival” in forma smagliante, è senz’altro uno dei volti più noti al grande pubblico, benemerito ambasciatore della danza negli ambiti più disparati. Durante tutto il periodo del Festival, i partecipanti sono stati inoltre seguiti da Clarissa Mucci, per la danza classica, e Laura Martorana, per la danza contemporanea.
Un’organizzazione impeccabile a cura di uno staff attento e premuroso, nella gestione tecnica come nei confronti dei ragazzi, gestito dal Coordinatore generale Simone Lolli e dalla Responsabile per le Pubbliche Relazioni Luna Ronchi.
Le presenza di GBopera alla serata di Gala testimonia quanto sia importante seguire da vicino queste fucine di talenti, per la segnalazione di ragazzi che potranno avere la possibilità di essere inclusi in Compagnie di rilievo o di continuare a studiare nelle migliori Scuole.
“Rieti Danza Festival” si conferma un appuntamento imperdibile e un evento di alto valore culturale. Le politiche messe in atto dal Comune di Rieti dovrebbero essere imitate con intelligenza da parte di altri Enti e Istituzioni, sì da creare una sorta di “rete della danza” a livello nazionale. Perché la Danza fa parte della storia d’Italia. Laddove l’utilità dell’arte e della cultura sono minacciate dall’ignoranza, l’esito positivo del festival reatino, per tutta la comunità cittadina, è un esempio palese della fruttuosità di un lavoro intelligente. (Foto Cristiano Castaldi).
Diamo qui di seguito, a onor del merito, l’elenco completo dei vincitori della XXV edizione del “Concorso Internazionale Città di Rieti”.
Sezione Classica
Categoria Allievi
1) Masciari Marco Pio
2) Visentin Lisa
3) Ammazzini Giacomo (Ex Aequo)
3) Montanari Filippo (Ex Aequo)
Categoria Juniores
1) Kolobova Albina
2) Marrocolo Martina (Ex Aequo)
2) Zuppi Rachele (Ex Aequo)
3) Rahde Garcia Gabriela
Categoria Seniores
1) Sacco Stefano
2) Barbonaglia Paolo
3) Frascarelli Maria Vittoria
Categoria Seniores Pas de Deux
1) Kontarev Igor
Demianova Anastasia
Sezione Moderna
Categoria Allievi
1) Masciari Marco Pio
2) Leoni Alice
3) Cenni Giada (Ex Aequo)
3) Piazzi Noemi (Ex Aequo)
Categoria Juniores
1) Castelletta Marta (Ex Aequo)
1) Rosati Carmen (Ex Aequo)
2) Puccini Claudia (Ex Aequo)
2) Zannella Leonardo (Ex Aequo)
3) Ferrò Luca (Ex Aequo)
3) Mautone Martina (Ex Aequo)
Categoria Seniores
1) Barbonaglia Paolo
2) Cassata Silvia (Ex Aequo)
2) Sacco Stefano (Ex Aequo)
3) Scaduto Luca
Sezione Composizione Coreografica
Categoria B
1) Polo Giuseppe (Jon*B)
2) Napoli Giovanni
3) Zmoelnig Markus Hermann
Categoria A
1) Mounier Aurélie
2) Favi Lara
2) Massignani Sabrina 2°
3) Colombaretti Annamaria
3) Napoli Giovanni