Milano, Teatro alla Scala, Stagione di Balletto 2014 – 2015
“CELLO SUITES – IN DEN WINDEN IM NICHTS”
Coreografia Heinz Spoerli
Assistente coreografo Oleksandr e Sergiy Lirichenko
Musica Johann Sebastian Bach, Suite per violoncello solo n. 2 in re min. BWV 1008, n. 3 in do magg. BWV 1009, n. 6 in re magg. BWM 1012
Interpreti principali Claudio Coviello, Walter Madau, Angelo Greco, Alessandra Vassallo, Antonino Sutera, Nicoletta Manni, Mick Zeni, Virna Toppi, Timofej Andrijashenko, Vittoria Valerio, Marco Agostino, Denise Gazzo, Nicola Del Freo, Antonina Chapkina
Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Violoncello Massimo Polidori
Scene Sergio Cavero
Costumi Heinz Spoerli
Luci Martin Gebhardt
Produzione Opernhaus, Zurigo
Milano, 7 marzo 2015
«Ogni volta che ascolto Bach sento il mio cuore che sobbalza. La sua musica è per me un’esauribile fonte d’ispirazione» (Heinz Spoerli). Seconda nuova produzione del cartellone scaligero, Cello Suites – In den Winden im Nichts di Heinz Spoerli propone al Corpo di Ballo del Teatro alla Scala una nuova sfida: interpretare con la sola forza del movimento la profondità delle Suite n. 2, 3 e 6 per violoncello solo di Johann Sebastian Bach. Nata nel 2003 per lo Zücher Ballet, la coreografia è stata ora riadattata per la compagnia milanese. Ai diciotto movimenti musicali che compongono la partitura, Spoerli, grande ammiratore di Bach che ha guidato lo Zücher Ballet per 16 anni, aggiunge due intermezzi danzati in silenzio, che dividono le Suites dando al complesso maggiore respiro. Ispirato al tema dell’aria, rievocata anche dal verso di Goethe del sottotitolo (In der Wind im nicht – Nei venti nel nulla) Cello Suites si presenta come un flusso di movimento ininterrotto, eclettico ma estremamente armonico: un coinvolgente alternarsi di a soli, duetti, terzetti ed ensemble dialoga continuamente con la partitura attraverso una danza pura, astratta ma intensamente umana, che si spoglia dai vincoli della narrazione e sprigiona la sua essenza più intima e profonda.
Partendo dalla danza classico – accademica, Spoerli spazia tra una grande varietà di forme – movimenti en air, à terre, canoni, ripetizioni, acrobazie – combinandole in modo equilibrato, senza mai cadere nell’eccesso. La ricerca delle infinite possibilità del balletto classico si risolve in un ordine assoluto, in un principio cosmico da cui tutto si origina e a cui tutto ritorna. Visivamente, le diverse atmosfere musicali trovano declinazione in tre tonalità cromatiche – rosso nella seconda suite, verde nella terza e blu nella sesta. Le luci di Martin Gebhardt seguono le variazioni di colore, la scenografia di Sergio Cavero – un anello che sprigiona fumo e aria – richiama la forza del vento, i costumi risaltano la plasticità dei corpi: il risultato è un simposio di musica, danza, luce e colore, che abbraccia ogni sfumatura di emozione. In un suggestivo alternarsi di visioni, il Corpo di Ballo è riuscito a far vibrare anche le corde dei sentimenti più nascosti. Nella recita serale del 7 marzo, tra i numerosi interpreti coinvolti spiccano Claudio Coviello, Angelo Greco, Timofej Andrijashenko, Virna Toppi. Particolari note di merito per Nicoletta Manni e Mick Zeni, ipnotici tanto negli a soli quanto nelle partnership.
Cello Suites ha aperto con successo il repertorio del Teatro alla Scala al mondo della musica da camera e alle sue infinite possibilità di interpretazioni, inaugurando un percorso che ci auguriamo possa trovare ulteriori approfondimenti. Foto Brescia/Amisano – Teatro alla Scala di Milano