Palais des Congrès de Paris
“GISELLE”
Balletto in due atti
Musica di Adolphe Adam
Libretto di Vernoy de Saint-Georges, Théophile Gautier
Coreografia Jean Coralli e Jules Perrot
Ripresa coreografica Yvette Chauviré
Giselle SVETLANA ZAKHAROVA
Il Conte Albrecht FRIEDEMANN VOGEL
Bertha, madre di Giselle MONICA VAGLIETTI
Principessa Bathilde MARTA ROMAGNA
Hilarion MICK ZENI
Wilfried RICCARDO MASSIMI
Il cacciatore MASSIMO GARON
Myrtha, Regina delle Willi NICOLETTA MANNI
Due Willi ALESSANDRA VASSALLO e VITTORIA VALERIO
Passo a due dei contadini VITTORIA VALERIO, ANGELO GRECO
Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Orchestra di stato Ungherese
Direttore Patrick Fournillier
Scene e Costumi Aleksandr Benois
Parigi, 4 Febbraio 2015
Erano 13 anni che il Balletto della Scala non metteva piede a Parigi, storica meta della prima tournée del rinomato teatro italiano nel 1878. Dopo le trasferte nei mercati “esotici” di Oman, Brasile e Hong Kong, il corpo di ballo scaligero è approdato al Palais de Congrès della Ville Lumiére con l’intramontabile Giselle di Coralli e Perrot, ospiti d’onore Svetlana Zakharova e Friedemann Vogel. Teatro della compagnia dal 31 gennaio all’8 febbraio è il Palais de Congrès di Parigi che, pur non avendo niente da invidiare ad un tradizionale teatro, smorza impercettibilmente l’atmosfera d’attesa che di solito caratterizza il prima di un balletto con alte aspettative. Un’osservazione arbitraria rafforzata dall’agitazione generale al calare delle luci in sala, quando il pubblico ha dato il via alla caccia del posto vuoto più vicino al palcoscenico. Così l’ouverture eseguita dall’Orchestra di Stato Ungherese per la direzione di Patrick Fournillier è un momento di assestamento, in cui gli spettatori iniziano appena a prendere confidenza con le briose note di Adam in preparazione al primo atto.
Scene e costumi di Aleksandr Benois disegnano il villaggio fiabesco del primo atto dove un corpo di ballo preciso e dinamico fa da coro nella fase di innamoramento tra la fragile Giselle e il nobile in borghese, Albrecht. Nei panni della protagonista, Svetlana Zakharova incanta per linee e plasticità esibite con coerenza e nel rispetto dei canoni romantici del balletto. Le sue pose estreme ma perfettamente controllate ammaliano il pubblico tra suspense, risolini increduli e vigorosi applausi a scena aperta. L’interpretazione è quella delle grandi stelle della danza: la spensieratezza di una ragazzina guastata dalla rivelazione di Hilarion, un Mick Zeni brillante e indispettito, trasforma la sua innocenza in follia come fosse una naturale conseguenza di quell’animo puro che contraddistingue il personaggio di Giselle. Friedemann Vogel, Principal dello Stuttgart Ballet, è un danzatore di grande pulizia e abilità, che risolve con innata semplicità i nodi coreografici più ostici e i più spettacolari virtuosismi. La sua abilità e la sua interpretazione si allineano alla perfezione di Svetlana Zakharova a materializzare sul palco una coppia di artisti formidabili. Il passo a due dei contadini è interpretato da una Vittoria Valerio a cui manca qualche rifinitura, affiancata da Angelo Greco, dinamico, dall’aplomb controllato in discesa dai grandi salti. Il secondo atto è il trionfo della precisione scaligera, il corpo di ballo è impeccabile nella rappresentazione delle Villi, introdotte dall’intermittenza di fugaci luci a creare l’atmosfera fiabesca e boschiva fedele al racconto di Théophile Gautier. Nicoletta Manni che il grande pubblico ha potuto apprezzare nel ruolo di prima ballerina al concerto di Capodanno della Fenice, è un’ armoniosa e vendicativa regina delle Villi affiancata ancora da Vittoria Valerio e Alessandra Vassallo. L’esito è un successo, non solo per l’eccellenza dei due ballerini ospiti ma soprattutto per la conferma di qualità e tradizione, bagaglio che può ancora vantare di esportare con successo il Corpo di Ballo della Scala. Anche a Parigi.