Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, “Serata Ciaikovskij”

Milano, Piccolo Teatro Strehler
Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano
“SERATA ČAJKOVSKIJ”
Adagio della Rosa (da La Bella Addormentata), coreografia Marius Petipa
Serenade, coreografia George Balanchine
La Bella Addormentata (estratto), coreografia di Mats Ek
Lo Schiaccianoci (estratto), coreografia Frédéric Olivieri
Produzione Fondazione Accademia Teatro alla Scala in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Milano, 14 dicembre 2014

A dare un pizzico di magia alla ricca stagione del Piccolo Teatro Strehler di Milano, torna dal 12 al 21 dicembre il tradizionale appuntamento di Natale con la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Quest’anno, Frédéric Olivieri ha scelto di ripercorrere con i suoi allievi alcune delle più belle pagine del balletto, in omaggio al genio compositivo di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Si apre il sipario con la delicatezza di un grande classico del virtuosismo tardo – romantico: L’Adagio della Rosa del primo atto de La Bella Addormentata. Balletto in un prologo e tre atti di Marius Petipa ispirato alla celebre fiaba di Charles Perrault, conobbe la sua prima al Teatro Mariinskij di Pietroburgo nel gennaio 1890 e da allora non conosce eguali per preziosismo scenico, delicatezza coreografica e purezza di stile. Protagonista la Principessa Aurora: l’incantevole étoile che cattura gli sguardi di tutti è in realtà solo un’adolescente che radiosa, danza la bellezza della gioventù in fiore. Tra i memorabili momenti che restano impressi nel cuore degli spettatori, è stato scelto per la Serata l’Adagio della Rosa che conclude il primo atto. Una variazione da prima ballerina, che richiede punte d’acciaio e tecnica perfetta alla giovane Aurora, chiamata a cimentarsi in una serie di interminabili equilibri ed attitudes tra i quattro corteggiatori. Il risultato è una performance di ottimo livello che affronta le sfide tecniche con grazia e sicurezza.
Si continua a sognare al chiaro di luna con un cavallo di battaglia della Scuola scaligera: Serenade di George Balanchine. Creata originariamente nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet sulle dolcissime note della Serenata in Do maggiore per archi e orchestra di Čajkovskij, è stata ripresa per la Scuola di Ballo da Patricia Neary, ex ballerina del New York City Ballet cresciuta a fianco del coreografo georgiano, che ha trasmesso agli allievi tutto il vigore e l’energia che la rendono oggi una delle migliori custodi del suo repertorio. La partitura di Čajkovskij accompagna una danza malinconica e sublime, pura celebrazione del movimento. Secondo le parole dello stesso Balanchine: «Serenade è quello che dice la musica, è una serenata per archi al chiaro di luna. Non ha una trama, ma è solo il movimento dei danzatori su una bellissima musica». Una buona prova del neoclassicismo balanchiniano, in cui abbiamo ammirato soprattutto la plasticità e l’armonia del movimento.
Si ritorna poi nel mondo delle fiabe, ma solo in apparenza, con un estratto da La Bella Addormentata di Mats Ek, rivisitazione in chiave contemporanea del grande classico ottocentesco. Un titolo etico ed educativo, centrato sul tema della droga, trasmesso agli allievi attraverso l’esperienza di Pompea Santoro. Protagonista è Aurora, un’eroinomane sprofondata nel sonno dell’overdose. Il Principe la salverà dall’amore per lo spacciatore, chiamato Carabosse come la strega cattiva del balletto tradizionale. La Bella Addormentata è un capolavoro moderno che fonde la tecnica accademica con un’ispirazione del corpo e delle braccia di matrice fortemente contemporanea. Una sfida da veri professionisti per dei ragazzi così giovani, che hanno brillantemente interpretato il racconto e le sfumature psicologiche dei personaggi.
Chiude la serata un estratto dalla magica fiaba di Natale Lo Schiaccianoci, nella versione coreografica di Frédéric Olivieri dall’originale di Petipa – Ivanov che debuttò con successo al Mariinskij di Pietroburgo nel 1892. Dall’armoniosa grazia che pervade la partitura nasce una danza gioiosa, che dimentica l’ambiguità del racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E.T.A. Hoffmann a cui si ispira lasciando spazio ad una felicità spensierata dal sapore adolescenziale e natalizio.
Un programma intenso ed emozionante, che unisce pagine di grande fascino mettendo in luce le qualità di una delle più grandi istituzioni coreutiche del panorama contemporaneo. Nonostante qualche incertezza (siamo certi che lo studio migliorerà l’omogeneità e la precisione dei momenti d’insieme), i ballerini di Olivieri esibiscono una buona tecnica negli a soli, giocando con l’interpretazione come un corpo di ballo professionista (specialmente in un brano intenso come La Bella di Mats Ek!). Tra i numerosi talenti, particolari note di merito per Benedetta Montefiore (Aurora ne La Bella di Mats Ek), Domenico Di Cristo (Principe ne Lo Schiaccianoci) ed Evelyn Bovo (meravigliosa Clara).
Al di là della bravura, quello che più ammiriamo sul palcoscenico è la passione, la gioia e la tenacia con cui i ragazzi inseguono un grande sogno, di cui respiriamo la magia ad ogni passo. E l’augurio per queste Feste è che un giorno possa diventare realtà. Foto Alessia Santambrogio