Two more Steps Towards Unncertainty (2007), per orchestra sinfonica; Ecco il giorno (1998), per 4 voci femminili e 13 esecutori su testo di Massimo Venuti; Coming to Life. Generation, Transition, Interlocking of Phases (2006-rev. 2009) per 7 esecutori; Limen (2010), per 16 archi. Orchestra “I Pomeriggi Musicali” di Milano, Nicholas Carthy (direttore); Ensemble Phonè, Robert Zülle (direttore); Ensemble Nuovo Ricercare, Laura Bertani (direttore); Camerata Musicale Ambrosiana, Massimiliano Caldi (direttore). Registrazione: 27 gennaio e 3 febbraio 2013. T,Time: 57’06 – 1 Cd Stradivarius STR 33986 2014.
È uscito da circa due mesi un Cd, edito dalla casa discografica Stradivarius, dedicato alla produzione cameristica ed orchestrale di Carlo Alessandro Landini. Questa incisione – come si legge nelle note illustrative – è stata pubblicata sette anni dopo quella edita da Tactus, relativa ad alcune pagine sinfoniche, che sono apparse tra le poche in grado di reggere il confronto con la migliore produzione internazionale. Non a caso Landini è molto apprezzato all’estero – sicuramente più che in patria – come testimoniano i numerosi riconoscimenti internazionali a lui attribuiti, nonché la sua attività didattica presso le più prestigiose istituzioni americane e d europee, per non dire che il compositore milanese è stato designato a rappresentare l’Italia al festival World New Music Days, svoltosi nel 2013 a Vienna e Bratislava su iniziativa dell’ISCM.
Le quattro composizioni proposte da questo Cd confermano il respiro internazionale dell’artista e insieme la vasta cultura che sta alla base della sua musica, basti ricordare la varietà dei suoi interessi che comprendono – al di là dello specifico musicale – la matematica, la fisica, la fisiologia. Nell’attuale panorama musicale Landini è un esponente di quella generazione di compositori, che ha cominciato ad operare quando la Neue Musik di adorniana memoria era ormai entrata in crisi, come acutamente aveva notato Pierre Boulez già alla fine degli anni Sessanta. Così la produzione di Landini si colloca pienamente entro la categoria del Post-moderno, mettendo di nuovo in primo piano la plausibilità estetica di un’opera, che invece i musicisti che animavano i Ferienkurse di Darmstadt all’indomani della Seconda guerra mondiale avevano in qualche modo messo da parte in nome della ricerca esasperata di nuovi linguaggi, giungendo a concepire la cosiddetta “serialità totale”. Da tutto questo Landini è lontano, per concentrarsi su un’attività creativa, volta a riabilitare la nozione di gusto (si veda il saggio sull’argomento dello stesso Landini a corredo delle note illustrative del Cd) e i cui parametri siano elaborati in chiave personale e suggestiva. Cifra distintiva della musica di Landini e, in particolare, dei pezzi contenuti in questo Cd è la ricerca della qualità del suono, sorretta da una magistrale capacità di utilizzo degli strumenti. Ed è il gusto sicuro del compositore a governare un organico come quello previsto per Two more Steps, che prevede, all’interno di un’orchestra tradizionale, una sezione particolarmente nutrita di percussioni, molte a suono indeterminato, dando origine, senza alcuna caduta di stile, a sonorità suggestive e contrastanti. Più rarefatta l’atmosfera sonora di Ecco il giorno, ad esprimere il nichilismo radicale dei versi di Venuti, attraverso i sinuosi melismi delle voci femminili. Delle caratteristiche del primo e del secondo pezzo partecipa in qualche modo Coming to Life, in cui un gruppo di sette strumenti si contrappone a un corposo set di percussioni. Nell’ultimo lavoro proposto, Limen, dedicato a Massimiliano Caldi – che lo ha diretto in prima assoluta a Katowice sul podio della Silesian Chamber Orchestra –, domina ancora un cangiante parametro timbrico con rarefazioni e ispessimenti del suono, a conferma delle parole poste sul frontespizio della suggestiva partitura, secondo le quali la percezione estetica rappresenta “un passaggio tra luoghi piuttosto che non un luogo a se stante”. Ottima l’incisione per qualità sia artistica che tecnica.