Zueignung op.10/1; Die Nacht op.10/3; Winternacht op.15/2; Mein Herz ist stumm, mein Herz ist kalt op.19/6; Ach weh mir unglückhaftem Mann op.21/4; Ruhe, meine Seele! op.27/3; Hemmliche Aufforderung op.27/3; Morgen op.27/4; Traum durch die Dämmerung op.29/1; Sehnsucht op.32/2; Das Rosenband op.36/1; Befreit op.39/4; Notturno op.44/1*; Frendliche Vision op.48/1; Die heiligen drei Könige in Morgenland op.56/6; Von künftigen Alter op.87/1; Und dann nicht mehr op.87/3; Im Sonnenschein op.87/4. Thomas Hampson (baritono), Wolfram Reiger (pianoforte), Daniel Hope (violino)*. Registrazione: Berlino, dicembre 2013/ gennaio 2014.T.Time: 70.20. 1 CD DG 4792643
Il 150° anniversario della nascita di Richard Strauss offre l’occasione a numerose pubblicazioni discografiche. Occasione colta anche dal noto baritono americano, ma che potremmo definire però tedesco d’elezione, Thomas Hampson, che in questo cd offre una sua personale selezione liederistica che spazia da pagine notissime (Morgen, Zueignung, Ruhe, meine Seele..) ad altre che possiamo definire genericamente “minori” o più semplicemente meno conosciute. Tra queste, Notturno del 1899, un’ampia composizione (originariamente con l’accompagnamento orchestrale) qui proposta in una trascrizione per pianoforte e violino. Thomas Hampson è cantante di notevole versatilità, pregevole vocalista e dotato di una non comune “allure” interpretativa. Anche se negli ultimi anni lo abbiamo sempre più spesso sentito in in titoli verdiani (La Traviata o Simon Boccanegra), per qualità timbriche e di fraseggio ha dato e da il meglio di sé nel repertorio tedesco (ammirevoli le sue interpretazioni di Arabella di Strauss o del Doktor Faust nell’opera di Busoni). Altro terreno d’elezione per Hampson, il vasto mondo del liederismo che il cantante ha affrontato con regolarità spaziando dagli autori più classsici (Schubert, Schuamann, Mahler…) al mondo delle Songs americane (Barber, Copland…). La sua familiarità con la musica vocale da camera la ritroviamo ben espressa anche in questo album, soprattutto nella prima parte del cd. Nei magnifici Zueignung, Die Nacht, Ruhe, meine Seele, Hemliche Aufforderung, Morgen, l’intimo senso della frase di Hampson e la levità dell’emissione si esprimono pienamente e ci fa sorvolare sui peccati veniali di una vocalità che mostra qualche segno del tempo che passa, in termini di smalto e di tenuta dei fiati. Inutile dire che ora Hampson ha raggiunto una sua maturità interpretativa in grado di valorizzare anche dei lieder che, francamente, appaiono all’ascolto non particolarmente ispirati (sappiamo benissimo che, anche nel repertorio lirico, Strauss si mostra alterno). Il lungo Notturno, che da il titolo all’album, alterna una certa arditezza armonica (nella scrittura del violino) a un più banale sviluppo ritmico. Si può tranquillamente azzardare che questa pagina è meglio ascoltarla nell’originale versione orchestrale. Il pianista Wolfram Rieger, si mostra in perfetta sintonia con l’interprete seguendone il respiro, le intenzioni espressive interpretative e supera altresì le insidie di una scrittura sicuramente impegnativa. Un album complessivamente pregevole.