Milano, Teatro alla Scala: “Don Chisciotte”

Milano, Teatro alla Scala, Stagione d’opera e balletto 2013-2014
“DON CHISCIOTTE”
Coreografia Rudolf Nureyev
Supervisione coreografica Maina Gielgud
Musica Ludwig Minkus
Orchestrazione e adattamento di John Lanchbery
Don Chisciotte GIUSEPPE CONTE
Sancho Panza GIANLUCA SCHIAVONI
Lorenzo MATTHEW ENDICOTT
Kitri/Dulcinea TAMARA ROJO
Basilio CLAUDIO COVIELLO
Gamache RICCARDO MASSIMI
Due amiche di Kitri LUSYMAY DI STEFANO, DENISE GAZZO
Una ballerina di strada VITTORIA VALERIO
Espada MARCO AGOSTINO
La regina delle Driadi NICOLETTA MANNI
Amore SERENA SARNATARO
Uno zingaro ANTONINO SUTERA
Due zingare DEBORAH GISMONDI, EMANUELA MONTANARI
Il Re e la Regina degli zingari LUIGI SARUGGIA, CAROLINE WESTCOMBE
Solisti Fandango VITTORIA VALERIO, MARCO AGOSTINO
Una damigella d’onore ALESSANDRA VASSALLO
Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Direttore Aleksander Titov
Scene Raffaele Del Savio
Costumi Anna Anni
Supervisione ai costumi Irene Monti
Luci Marco Filibeck
Milano, 19 settembre 2014

Il capolavoro di Miguel Cervantes ha una lunghissima tradizione ballettistica. Il tema del contrasto tra realtà e immaginazione ha affascinato il mondo della danza fin dal Settecento. Dopo Don Chisciotte alle nozze di Gamache, un divertissement teatrale del 1771 del grande teorico della danza Jean – Georges Noverre, il soggetto fu ripreso da molti altri danzatori e coreografi in tutta Europa. Ma è solo con Marius Petipa, in pieno periodo romantico, che le avventure dell’hildalgo spagnolo prendono la forma di un vero e proprio ballet d’action. Facendo tesoro della sua esperienza al Teatro del Circo di Madrid (1845 – 1848), Petipa crea due diverse edizioni del balletto, su musica di Ludwig Minkus: la prima per il Bol’šoj di Mosca nel 1869, la seconda per il Mariinskij di Pietroburgo nel 1871.
Nel Novecento Alexandr Gorskij riprende la coreografia e debutta il suo Don Chisciotte della Mancia il 6 dicembre 1900 al Teatro Bol’šoj di Mosca, tradizionale nella struttura ma profondamente innovativo nella regia. Le scene e i costumi, affidati ai celebri pittori Korovin e Golovin, anticipano il gusto del XX secolo, opponendosi al concetto di bellezza tradizionalmente inteso. I danzatori, inoltre, sulle orme dei principi realistici del teatro di Stanivslavskij, non sono semplicemente parte del corpo di ballo: sulla scena ogni ballerino è anche personaggio, con un ruolo preciso e una storia da raccontare. Dopo il debutto moscovita, il balletto arriva anche a Pietroburgo nel 1902, ma non ottiene un successo immediato.
Nureyev incontra proprio la versione del Don Chisciotte di Gorskij, che danza per la prima volta con il Kirov di Pietroburgo nel 1959, nel ruolo di Basilio. L’immedesimazione è totale: a differenza dei Principi del grande repertorio romantico interpretati fino ad allora, il temperamento del giovane e pittoresco Basilio ben si sposa con la selvaggia eleganza che fa parlare di Rudolf Nureyev ancora oggi. Punto di partenza per la propria versione di Don Chisciotte è la tradizione russo – sovietica, di cui rivoluziona notevolmente la coreografia adattandola alla mentalità contemporanea. Creata originariamente per l’Opera di Vienna nel 1966, la versione di Nureyev è stata successivamente riallestita per altre compagnie internazionali, quali l’Australian Ballet (1970) e il Corpo di Ballo dell’Opera di Marsiglia (1971). Alla Scala giunge solo nel 1980 con un cast d’eccellenza: accanto a Nureyev – Basilio, debutta nel ruolo di Kitri una stupenda Carla Fracci. Rispetto alla versione tradizionale, Nureyev rende il suo Don Chisciotte ancor più frizzante e vivace. La storia d’amore tra la giovane Kitri e il barbiere Basilio occupa il centro della trama, attorno alla quale ruotano una serie di episodi con un ritmo spumeggiante, reso ancor più leggero e incalzante dagli arrangiamenti alla partitura musicale del Maestro inglese John Lanchbery. Nureyev ripristina la scena del prologo, che si svolge nella dimora di Don Chisciotte, luogo intimo e privato cui si contrappone la vivacità della piazza di Barcellona, e aggiunge un pas de deux nel secondo atto, al chiaro di luna, sotto le ali di un grande mulino. Innovativa l’insistenza sul lato comico del balletto e il riferimento alla commedia dell’arte. In un’intervista per la rivista Show del 1971, Nureyev dichiara di aver riportato i sei personaggi principali alle maschere della commedia dell’arte: Chisciotte è Pantalone, Kitri è Colombina, Basilio è Pierrot. In questo modo la storia non ruota più intorno a Don Chisciotte, ma si concentra sulle reazioni della gente nei suoi confronti. Il Grand pas de deux finale rimane intatto. Banco di prova per ogni étoile, corona l’incanto dell’intero balletto, celebrando il trionfo d’amore tra Kitri e Basilio.
Reduce dal successo della recente tournée in Kazakhstan, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala ritorna al Piermarini dopo la pausa estiva proprio col Don Chisciotte di Nureyev. Lontano dal palcoscenico milanese dal 2010, il titolo è riproposto per undici recite, dal 17 al 27 settembre 2014. Aprono le danze Tamara Rojo e Claudio Coviello, chiamato a sostituire l’annunciato Ivan Vasiliev, che ha dato forfait a causa dei postumi di una polmonite. Lead principal dancer e direttore artistico dell’English National Ballet, Tamara Rojo domina la scena con la sua Kitri, che manca dalla Scala da sette anni. Alla tecnica impeccabile e agli equilibri mozzafiato, Rojo aggiunge un tocco di sensualità, regalando perle di stile ed eleganza. La partnership con Coviello funziona. Il giovane Basilio dimostra di sapersi difendere dalla forte personalità della sua amata: per niente intimorito, risponde ai colpi di punta e di ventaglio con una tecnica leggera e brillante. Le piccole incertezze nei momenti di coppia non guastano le parti solistiche, vere e proprie esplosioni di energia e divertimento. Corona il tripudio Nicoletta Manni, fresca di nomina a prima ballerina, perfetta Regina delle Driadi. Manni vestirà anche il ruolo di Kitri al fianco di Leonid Sarafanov, già consolidato Basilio, che danzerà anche con Natalia Osipova, principal dancer del Royal Ballet di Londra. Altri cast in programma: Virna Toppi e Antonino Sutera, Lusymay Di Stefano e Angelo Greco, neodiplomato alla Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Protagonisti d’eccellenza, Corpo di Ballo esuberante, in un viaggio al confine tra la vita quotidiana e la realtà onirica, alla scoperta del Don Chisciotte nascosto in ognuno di noi che ci spinge ad inseguire la potenza del sogno. Foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala