Napoli, Tearo di San Carlo
SPETTACOLO DI FINE ANNO SCOLASTICO della Scuola di Ballo diretta da Anna Razzi
Napoli, 23 giugno 2014
È calato il sipario sull’attesissimo saggio-spettacolo di fine anno scolastico degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli, una delle tre massime espressioni della didattica nelle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane, che vanta il primato di vetustà, con la sua istituzione nel 1812 sotto il governo di Gioacchino Murat, a sostegno di una tradizione culturale e artistica nell’ambito della quale la città di Napoli è stata un importante punto di riferimento. Basti pensare alla presenza di nomi quali Sebastiano Gobbis, Gennaro Magri, Onorato Viganò, Gaetano Vestris, Charles Le Picq, Gaetano Gioia. Sospesa l’attività – per motivi ancora sconosciuti – nel 1841, la Scuola rifiorisce nel 1950 sotto la direzione di Bianca Gallizia, che in ventitré anni porta in scena ottanta balletti e circa settanta coreografie all’interno delle opere.
La metodologia impegata è quella del grande Maestro Enrico Cecchetti, nel 1967 integrata e aggiornata con l’inserimento della tecnica Vaganova e con l’introduzione di discipline complementari, quali il repertorio del balletto classico, la danza moderna, la danza di carattere, la storia e la teoria della musica, il canto e il solfeggio. Tutte conoscenze imprescindibili per la completa formazione del danzatore.
Successivamente affidata, dal 1973, alla più stretta collaboratrice della Gallizia, Milly Wanda Clerici, la Scuola vede alla Direzione Tony Ferrante, Zarko Prebil e Giuliana Penzi.
Dal 1990 è stabilmente diretta da Anna Razzi. Étoile dalla lunga e prestigiosa carriera, Anna Razzi ha costruito un repertorio originale per gli allievi della Scuola, nella consapevolezza della inevitabile quanto necessaria finalizzazione dello studio alla messa in scena dello spettacolo coreutico, nelle sue diverse sfaccettature. Tra le sue creazioni originali ricordiamo Pinocchio, Il Guarracino, La favola di Biancaneve, Sogno di una notte di mezza estate, oltre alle rivisitazioni del repertorio classico tradizionale e altro ancora. Un banco di prova per gli allievi dei corsi superiori, che, una volta terminato il proprio percorso scolastico, ricordano con profonda gratitudine e stima il lavoro della loro Direttrice.
Lo spettacolo di quest’anno si è aperto con la consueta e doverosa prima parte dedicata alla tecnica accademica, in cui i corsi si sono presentati con difficoltà progressive, dal primo, con la sbarra e il centro, fino alle evoluzioni virtuosistiche degli ultimi corsi. Particolarmente applaudito è stato il breve momento dedicato alla propedeutica, in cui un’allegra polonaise ha coinvolto il pubblico esultante davanti alla sicurezza e al ritmo di bimbe tanto piccole, condotte per mano da un leader in miniatura, il piccolo Davide De Ponte, che ha mostrato grande padronanza del movimento e presenza scenica. Le musiche di Gioacchino Rossini sono state eseguite dai pianisti Vincenzo Astarita e Antonino Armagno.
La sezione dedicata alla danza di carattere, su coreografia di Martha Iris Fernandez Aguero (preziosissima insegnante, Vice direttrice del Balletto di cura ritornata al San Carlo), ha visto impegnati con felice esito gli allievi del IV corso nella Mazurka su musica di Stanislaw Moniuszko e sulla Tarantella di Gioacchino Rossini, mentre la Danza spagnola, una Sevilla su musica di Isaac Albéniz e coreografia di Gianni Vacca, è stata portata in scena dai corsi V e VI.
Come ogni anno, le coreografie di Dino Verga, questa volta una Suite barocca su musiche di Georg Friedrich Händel, hanno impegnato i corsi V, VI ,VII e VIII, a dimostrazione dei risultati conseguiti nello studio della danza moderna (Merce Cunningham). Una produzione, in vero, alquanto polverosa e poco dinamica. Verga potrebbe osare anche qualcos’altro, vista la tipologia di allievi di cui può usufruire (anche se si tratta di una Scuola essenzialmente di balletto, e questo va sottolineato).
La seconda parte dello spettacolo, dedicata ai Passi d’Addio, ha visto la messa in scena di una Suite tratta da La bella addormentata nel bosco, su musica di P. I Ĉajkovskij e coreografia ripresa da Anna Razzi, dall’originale di Marius Petipa, in cui i corsi medi e superiori hanno fatto da splendida cornice – messa in risalto dai meravigliosi costumi di Giusi Giustino, Direttrice della Sartoria del Teatro di San Carlo – ai sette diplomandi: Giuseppe Aquila, Irene De Rosa, Francesco Lorusso, Beatrice Nestola, Danilo Notaro, Edwige Staiano, Ornella Tufano.
In vero, a parte il campanilismo che vorrebbe tutti i diplomandi del San Carlo sempre splendidi, nessuno è stato al di sopra delle righe. Le difficoltà tecniche notevolissime e sostenute in toto, visto il bagaglio tecnico che il corpo docenti è in grado di fornire all’allievo, sono apparse penalizzanti, da un punto di vista sitilistico. Nei port de bras e nella pulizia generale dei particolari del movimento. Ma questo, più che le difficoltà tecniche, è un problema di materia prima. A buon intenditor poche parole. Gli uomini, come già da un bel po‘ di anni, sono indubbiamente superiori rispetto alle donne e questo a partire dal IV corso, fatta salva la presenza di alcuni elementi femminili di indubbia rilevanza, sparsi qua e là. Si è distinto in particolare il giovane Luigi Crispino, dalle linee infinite e dall’espressività sognante.
Nella sua lunga e gloriosa storia, la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli continua il suo percorso di alta formazione ed è naturale che le aspettative di un occhio attento siano non alte, ma altissime. Come per ogni cosa e in ogni campo le annate non possono essere sempre uguali. Senza dubbio, il contributo delle Scuole delle fondazioni lirico-sinfoniche è un incomparabile serbatoio di potenziali talenti e nuove étoiles da custodire gelosamente o da regalare agli altri, ma è ancor più linfa continua per la vita dei Corpi di ballo e per la formazione di futuri didatti di alto livello, in una catena forgiata da mani sapienti che non dovrebbe mai essere spezzata.
Il pubblico, composto per la maggioranza dalle famiglie e dagli amici dei protagonisti della serata, inizialmente scalpitante e poco silenzioso, si è quasi immediatamente ridimensionato calandosi nel rispettoso silenzio che un lavoro così faticoso esige e ha saputo sostenere con fragorosi applausi i traguardi, piccoli e grandi, di tutti gli allievi.
Ricordiamo i Docenti della Scuola: Martha Iris Fernandez Aguero (Danza classica e danza di carattere) , Antonina Randazzo (Danza classica, corsi I, II e IV), Rossella Lo Sapio (Propedeutica), Dino Verga (Danza moderna, Merce Cunningham), Gianni Vacca (Danza spagnola), Laura Valente (Storia della danza), Fabrizio Della Moglie (preparazione atletica), Antonino Armagno (Solfeggio). Foto Francesco Squeglia