La drammaticita’ del do minore in Mozart e Schubert

Roma, Teatro Keiros, Stagione  2013-14
Pianoforte  Natalie Gabrielli
Wolfgang Amadeus Mozart:Sonata in do min k 457
Franz Schubert:Klavierstucke n.2 D 946, Sonata in do min D 958
Roma, 9 giugno 2014

Interessante proposta questo concerto tenutosi nell’ambito della stagione del Teatro Keiros di Roma, un prezioso e raffinato spazio musicale che da anni in prossimità dell’Università “La Sapienza” dedica il proprio impegno soprattutto alla diffusione della musica da camera, con una particolare predilezione per autori o composizioni meno eseguiti o dimenticati anche attraverso un paziente ed appassionato lavoro di ricerca del direttore artistico. Il concerto proposto ieri sera dalla pianista Natalie Gabrielli aveva per filo conduttore la tonalità di do minore illustrata nei suoi colori e nelle sue potenzialità espressive attraverso la sonata K 567 di Mozart e la sonata D 958 di Schubert passando per il Klaviertucke n 2 D 946 sempre di Schubert. La giovane interprete, romana per nascita ma con una formazione dal respiro internazionale anche per tradizione di famiglia, ha proposto una esecuzione dei brani scelti segnata da una singolare sicurezza tecnica, caratterizzata da una eleganza raffinata, essenziale e composta ma sempre vitale, profonda e meditata. Appena un po’ interlocutoria nell’allegro iniziale della sonata di Mozart, già dall’andante successivo la pianista ha saputo condurre il pubblico con simpatia e sicurezza nella esplorazione delle molteplici declinazioni emotive della tonalità scelta per la serata, trovando il colore appropriato per i vari momenti espressivi e la necessaria pertinenza stilistica. Molto coinvolgente la lettura offerta delle pagine schubertiane. Ottima la scelta dei brani oltre che per la loro oggettiva piacevolezza anche per la successione e la complessiva durata del concerto. Al termine, come bis sempre per restare nell’ambito della drammaticità del do minore, una travolgente esecuzione dello studio n.12 dell’op. 25 di F. Chopin interpretato davvero con “ forza, sicurezza e soprattutto coraggio e decisione”, come raccomanda Alfredo Casella nelle note della sua celebre revisione.