di Adriano Bassi
Casa Musicale Eco di Monza (2014)Volume di 124 pagine, brossura, formato 17 x 24
ISBN 978-88-6053-491-0
€16,00
Frutto di lunghi, intensi e appassionati studi che, come confessato dall’autore, risalgono agli anni del Conservatorio, il recente lavoro del musicologo milanese Adriano Bassi, Benjamin Britten. Il signore della musica, pubblicato nel 2014 dalla Casa Musicale Eco di Monza, è una delle poche monografie in italiano dedicate al compositore inglese, del quale, nel 2013, si sono celebrati i cento anni dalla nascita. Nell’arco di 122 pagine il musicologo e compositore milanese guida il lettore alla conoscenza della vita e dell’opera di Britten attraverso uno stile, definito dallo stesso Bassi nell’Introduzione, semplice e discorsivo, privo, quindi, di quei tecnicismi che renderebbero pesante la lettura e soprattutto rimarrebbero oscuri ai semplici appassionati. Lo stesso autore ha chiarito le sue scelte stilistiche nell’Introduzione:
“Volutamente non è stato usato un linguaggio tecnico, pur mantenendo un estremo rigore cronologico e cercando di inquadrare la figura del Maestro nel suo contesto storico”.
La contestualizzazione della vita e dell’opera di Britten, chiamato spesso in queste pagine, con tono di rispetto, Maestro, costituisce una costante del volume a partire dalla sintetica e apparentemente scarna narrazione della vita del compositore inglese, i cui avvenimenti salienti vengono illustrati sempre in rapporto alle eventuali ricadute sulla produzione musicale. È certamente ben messo in rilievo, per esempio, l’immenso dolore provocato dalla morte della madre, al quale il compositore cercò di reagire componendo le musiche di scena per il dramma, The ascent of F6 di Auden ed Isherwood, mentre appaiono sfumati e descritti in modo delicato alcuni elementi della vita privata di Britten come il suo rapporto affettivo con il tenore Peter Pears che pur ispirò tante pagine della sua produzione quando non vi collaborò in prima persona come ricordato nel libro a proposito, per esempio, del libretto dell’opera A Midsummer Night’s dream, tratta da Shakespeare.
La maggior parte del libro è dedicata all’analisi della produzione britteniana divisa, in modo didascalico e divulgativo, in due sezioni riguardanti la musica strumentale e vocale da una parte e quella operistica dall’altra. Con una scrittura semplice, scevra di orpelli, in cui la paratassi prevale sull’ipotassi, l’analisi delle opere di Britten, preceduta da un breve excursus sulle condizioni della musica in Inghilterra, è condotta con una particolare attenzione agli aspetti sia micro che macroformali delle singole partiture. Ciò è evidente, per esempio, in questa affermazione a proposito del Peter Grimes:
“Ogni atto, pur possedendo una propria fisionomia, ha in comune una scansione simmetrica dell’uso del coro, delle arie, dei recitativi, degli interludi”.
Inoltre è apprezzabile la volontà, da parte dell’autore, di enucleare degli elementi comuni alle partiture britteniane in modo da illustrare un linguaggio che ne caratterizzi la sua produzione, come si può notare in quest’affermazione tratta dall’analisi del primo atto del Peter Grimes:
“La genialità del compositore è evidente nella scena che presenta l’avvicinarsi del temporale, lo sviluppo della fuga nella tonalità di sol minore interpretata dal coro, dal sestetto dei solisti e dall’orchestra che offre la tensione della scena. In precedenti composizioni, Britten aveva già utilizzato la Fuga come momento culminante”.
Il libro, inoltre, è corredato da una ricca documentazione, costituita non solo dalle recensioni alle prime, inserite nella parte riguardante l’analisi della produzione musicale britteniana, ma anche dalle citazioni sia di frasi pronunciate dallo stesso compositore in varie occasioni sia di testimonianze di critici e musicisti che ebbero modo di accostarsi alle opere del compositore inglese. Quest’ultime sono introdotte rispettivamente nel capitolo intitolato Cammei e in quello Dicono di lui che fanno parte dell’Appendice, completata anche da una Tavola sinottica, in cui la vita di Britten viene posta in relazione agli eventi a lui contemporanei, da un Indice cronologico delle opere, dalla Bibliografia essenziale, dalla Discografia e dall’indicazione di alcuni Link che si occupano sul web del compositore inglese.
Da questo libro snello e sintetico, risulta la delineazione di un signore della musica, del quale è esaltata l’eleganza del compositore nei comportamenti attuata nella vita privata come nella sua produzione dove emerge uno stile che, come affermato dall’autore, è sempre stato elegante e misurato.
Ottima, infine, la presentazione editoriale curata dalla Casa Musicale Eco di Monza.