Jules Massenet (1842-1912):”Le portrait de Manon”

Opera in un atto su libretto di Georges Boyer. ZhengZhong Zhou (Des Grieux), Hanna Hipp ( Jean), Pablo Bermsch (Tiberge), Susana Gaspar (Aurore). Hector Berlioz (1803-1869):“Les nuits d’été” su poemi di Théophile Gautier. Villanelle, Au cimitière (Pablo Bermsch), Le spectre de la rose, Sur le lagunes (Hanna Hipp), Absence, L’Île inconnue (Susana Gaspar). Southbank Sinfonia. Direttori Geoffrey Paterson, Volker Krafft – Registrazione: Linbury Studio, Royal Opera House, Covent Garden di Londra, ottobre 2011. 1 CD Opera Rara ORC47
Da qui
potete ascoltare questa edizione

“Le portait de Manon” (“Il ritratto di Manon”) è opera insolita nel ricco e multiforme catalogo di Jules Massenet. Frutto di un lungo e attento lavoro di rifinitura – la composizione iniziata alla metà del 1892 venne terminata solo nell’aprile del 1893 – ma sostanzialmente privo di autentica ispirazione si presenta come un tentativo di sfruttare con un nuovo lavoro lo straordinario successo che “Manon” andava riscuotendo in tutta Europa. Alla mancanza di autentica ispirazione tendono a contrapporsi la raffinatezza della scrittura orchestrale e il gioco di citazioni e richiami tratti dall’opera madre all’interno di quella poetica del ricordo e dell’evocazione così importante nella cultura francese a cavallo fra i due secoli. Il risultato è un’opera certamente minore ma non priva di una sua nostalgica piacevolezza.
La fragile vicenda ruota intorno ad un Des Grieux ormai anziano e disilluso, chiuso nel culto del ricordo del suo amore per Manon e decisamente contrario a concedere al nipote Jean il permesso di sposare la giovane Aurore, povera e priva di titoli. La scoperta del ritratto di Manon da parte dei due giovani permette loro di creare – con l’aiuto di Tiberge un amico di Des Grieux ma ben disposto al loro amore – una messinscena con l’apparizione di Aurore vestita da Manon inneggiante all’amore che piega il cuore al vecchio cavaliere. Alla fine tutto viene svelato – compresa la rivelazione che Aurore è la nipote di Manon in quanto figlia del fratello – e la vicenda giunge al lieto fine d’occasione.
L’Opera Rara propone in CD la registrazione di un’esecuzione dal vivo del 2011 eseguita all’interno del progetto di formazione per giovani artisti diretto da Jette Parker per conto della Royal Opera House. Compagnia quindi che va valutata tenendo conto dell’ottica dell’esecuzione ma che riesce comunque a ben disimpegnarsi nei rispettivi ruoli, per altro privi di particolari difficoltà e quindi adatti a giovani artisti in fase di perfezionamento. La seconda parte dello spettacolo – anch’essa presente sul CD – presentava un’insolita versione de “Les nuits d’été” di Berlioz con le varie sezioni suddivise fra i cantanti.
La Southbank Sinfonia non è un’orchestra di livello assoluto ma si disimpegna con buona professionalità e nel complesso fornisce una prova più che soddisfacente. Il direttore è il giovane britannico Geoffrey Paterson, cresciuto al Music at St John’College di Cambridge e già assiste di Pappano alla RHO; il quale mostra sensibilità musicale e buone doti di accompagnatore nei confronti dei cantanti che lasciano ben sperare per il futuro. Di anonima correttezza invece la prestazione offerta da Volker Krafft nei brani di Berlioz.
Nei panni del Cavaliere Des Grieux troviamo il cinese ZhengZhong Zhou; baritono lirico di buoni mezzi vocali, di timbro piacevole e corretta linea di canto pur con qualche saltuaria forzatura. Se l’aspetto espressivo deve ovviamente ancora maturare si nota al riguardo un ammirevole impegno e il monologo di fronte al ritratto di Manon non manca di efficacia. La pronuncia francese buona nelle parti cantate risulta più deficitaria nei “melologues”.
Il giovane Jean è probabilmente il personaggio più interessante sotto il profilo musicale in cui ritroviamo quell’interesse per i ruoli en-travesti che Massenet stava cominciando a sviluppare in quegli anni e che porterà ai risultati più compiuti del Prince Charmant di “Cedrillon” (1899) e del protagonista di “Cherubin” (1904). Nel ruolo troviamo la polacca Hanna Hipp, mezzo-soprano chiaro – quasi un soprano corto – attivo soprattutto nel repertorio barocco e settecentesco cui rimandano l’emissione e la gestione del vibrato. Mostra un buon temperamento e gli va riconosciuto il merito di cercare di differenziare sul piano espressivo e dello spessore vocale i singoli brani trovando in “Absence” riflessi bruniti che non ci si aspetterebbe dopo l’ascolto massnettiano.
La portoghese Susana Gaspar – Aurore – è un soprano lirico leggero con buona proiezione nell’acuto e con una piacevole morbidezza timbrica. I duetti fra Aurore e Jean e la breve ma suggestiva scena dell’apparizione di Manon sono fra i momenti musicalmente più compiuti della registrazione. Le stesse caratteristiche si ritrovano ne “L’île inconnue” di Berlioz che chiude il CD. Sul versante interpretativo va riscontrata una sostanziale uniformità e la mancanza di una maturità interpretativa che la porti ad una maggior differenziazione dei singoli brani.
L’elemento più debole del cast appare il tenore argentino Pablo Bemsch nei panni di Tiberge, apprezzabile musicista – ha iniziato gli studi come violinista – e giunto tardi al canto come baritono prima del cambio di corda sembra non aver ancora trovato la sua autentica strada. La voce manca di autentico squillo tenorile e nei duetti viene a mancare un’evidente differenziazione con quella di Des Grieux, e anche se l’accento è curato ed efficace resta un senso di incompiutezza, l’impressione di un cantante ancora in evoluzione e cui augura possa finalmente far propria la nuova vocalità, va per altro considerato che al tempo di questa incisione era approdato al nuovo registro da meno di un anno.