Teatro Marrucino di Chieti, Stagione lirica 2013-2014
“L’ITALIANA IN ALGERI”
Dramma giocoso in due atti su libretto di Angelo Anelli.
Musica di Gioachino Rossini
Mustafà LUCIANO DI PASQUALE
Elvira NOVELLA BASSANO
Zulma MARIANNA PETRECCA
Haly NICOLA EBAU
Lindoro STEFANO SORRENTINO
Isabella FEDERICA CARNEVALE
Taddeo MIYAMOTO FUMITOSHI
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Coro del Teatro Marrucino
Direttore e maestro al cembalo Marco Moresco
Maestro del coro Paolo Speca
Regia Cesare Scarton
Scene Michele Della Cioppa
Costumi Nicola Trotta
Light designer Ivano Ursini
Chieti, 16 dicembre 2013
Consultando l’archivio del Teatro Marrucino si evince che Chieti ha saputo intercettare le novità del panorama operistico italiano: opere verdiane come “I due Foscari”, “Il trovatore” o le pucciniane “Bohème” e “Tosca” hanno avuto la loro prima rappresentazione in questa cittadina entro un anno dalla loro prima assoluta, mentre crea una certa sorpresa il fatto che la classicissima “Italiana in Algeri”, pur non essendo mai uscita di repertorio, non è mai stata qui messa in scena.
Ci sono, dunque, voluti duecento anni esatti perché questo capolavoro rossiniano giungesse a deliziare il pubblico teatino con un allestimento di cui Cesare Scarton ne è il regista, mentre le scene sono firmate da Michele della Cioppa. Entrambi scelgono un’impostazione tradizionale e largamente omologata dello spettacolo, inscrivendo la commedia in un arco moresco a fiamma oltre il quale si staglia un cielo anonimo varcato dalla silhouette di una nave dalla quale giungono gli italiani Isabella e Taddeo e per la quale i detti fuggono insieme a Lindoro. Un sistema di pannelli trasparenti e riproducenti architetture islamiche rendono, alternativamente, l’effetto di interni ed esterni. Nel solco della tradizione anche il costumista Nicola Trotta, che sceglie costumi tipici della cultura islamica e dell’Italia borghese del XIX secolo.
Omogeneo il cast: Isabella è il mezzosoprano Federica Carnevale, che fin da subito si distingue per la bella e sicura presenza scenica. Voce calda e sensuale, abile nel canto di agilità, si distingue anche per un fraseggio sufficientemente vario e ben condotto. Al suo fianco il basso-baritono Luciano Di Pasquale, un vario e divertente Mustafà dalla voce ampia e generosa. Lindoro è Stefano Sorrentino: tenore contraltino schiettamente rossiniano, dopo una iniziale incertezza, ha saputo riguadagnare terreno, portando a termine la recita con con eleganza e facilità di emissione, venendo a capo di un ruolo tutt’altro che facile. Il bel timbro baritonale del giapponese Fumitoshi Miyamoto è stato assai apprezzato nel ruolo di Taddeo, assai incisivo e brillante. Completavano degnamente il cast: Nicola Ebau (Haly), Novella Bassano (Evira) e Marianna Petrecca (Zulma), tutti dotati ognuno di strumenti vocali di prim’ordine, caratterizzati dal canto fluido e ricco di colorature, oltre a capacità interpretative intriganti e fresche. L’Orchestra Sinfonica Abruzzese è diretta da Marco Moresco, impegnato anche al cembalo, che sceglie di “sforbiciare” alquanto i recitativi. La sua concertazione è comunque pregevole per la sicurezza ritmica e per la vivace impostazione dei colori e delle dinamiche rossiniane. Solida e omogenea la sezione maschile del Coro del Teatro Marrucino di Chieti, diretto da Paolo Speca. Il pubblico saluta con vitale entusiasmo lo spettacolo e tutti gli artisti coinvolti dopo essere stato allietato con costante e partecipato entusiasmo per tutto il tempo della recita.