Verona, Teatro Ristori: da Haydn a Beethoven.

Verona, Teatro Ristori, Fondazione Arena. Stagione Sinfonica 2013-2014
Orchestra dell’Arena di Verona
Direttore Roger Epple
Pianoforte Davide Cabassi
Franz Joseph Haydn:Sinfonia n. 59 in la maggiore
Wolfgang Amadeus Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in do maggiore K. 467
Ludwig van Beethoven: Sinfonia n. 5 op. 67 in do minore
Verona, 8 Novembre 2013

Si apre all’insegna dei grandi classici la stagione sinfonica della Fondazione Arena di Verona, nella nuova cornice del Teatro Ristori. Il programma -tutto dedicato alla prima scuola di Vienna- si è aperto con la Sinfonia n. 59 in la maggiore di Haydn, mai eseguita dall’orchestra veronese e detta “del fuoco” per il carattere energico che la caratterizza e perché fu spesso eseguita presso la corte dei principi Estheràzy in Ungheria in accompagnamento alla rappresentazione del Der Feuersbrunst di Groβman. Fin dalle prime note del Presto iniziale è evidente all’orecchio dell’ascoltatore come l’acustica del Teatro Ristori sia particolarmente adatta all’esecuzione del repertorio orchestrale: ogni dettaglio esecutivo è ben udibile, dai bei colori delineati dal direttore tedesco Roger Epple (al suo debutto alla guida dell’orchestra della Fondazione Arena) alle imprecisioni d’insieme e di attacco degli archi. Fortunatamente ci sono ottime novità per l’orchestra, un nuovo giovane e valente primo corno che figura splendidamente nei delicati passaggi del finale Allegro assai.
Segue il ventunesimo “piano concerto” di Mozart, il K. 467 in do maggiore, con la presenza solistica del pianista milanese Davide Cabassi. Top prize winner al leggendario concorso pianistico internazionale Van Cliburn, Cabassi ha un suono corposo ma duttile ed un totale controllo del tastiera: il suo Mozart è fiero e solenne, perfettamente in sintonia con l’idea musicale mostrata da Epple nell’esposizione. Nel celebre secondo movimento, scritto in fa maggiore, il tocco del solista si fa cantilena cangiante, ove si susseguono (in una moltitudine di modulazioni armoniche) episodi tristi e poi sereni ma mai chiaramente definiti, in un’atmosfera poetica che sembra prefigurare il carattere intimista e romantico dei notturni chopiniani. Il carattere della composizione si fa definitivamente gioioso nel conclusivo Allegro vivace assai, dove la sapiente mano di Mozart distribuisce mirabilmente gli spunti tematici tra le sezioni orchestrali lasciando grande spazio al virtuosismo pianistico della parte solistica, risolto brillantemente da Cabassi. Grandi applausi per lui, premiati da un encore di virtuosismo: la Sonata in Re bemolle maggiore n. 88 di Antonio Soler.
Il Concerto d’inaugurazione della Stagione sinfonica 2013 – 2014 si conclude con il masterpiece beethoveniano per eccellenza, la Sinfonia n. 5 op. 67 in do minore. Qui l’orchestra areniana è forte di una maggiore coesione musicale rispetto a quanto mostrato in apertura di programma, il gesto di Epple è sicuro ed energico fin dall’iniziale e celeberrima caratterizzazione ritmica del “destino che bussa alla porta”. I tempi scelti dal “dirigent” tedesco non sono mai affrettati, consentendo alle sezioni orchestrali una chiara dizione delle idee tematiche dell’Andante con moto e dell’Allegro. Nel finale rimane buono l’affiatamento dell’orchestra nella solenne esposizione dal carattere titanico ed esultante, fino alla conclusione che, dopo il ritorno ad un’idea tematica del movimento precedente, si avvia in un esuberante ed ottimistico epilogo fino alla stretta finale. Molti applausi per l’Orchestra dell’Arena di Verona e per il debutto di Roger Epple. Foto Ennevi per Fondazione Arena