Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia
Turkish National Youth Philharmonic
Direttore Cem Mansur
Violino Shlomo Mintz
Gioachino Rossini: “Guglielmo Tell”, Ouverture
Ludwig van Beethoven: Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.61
Johannes Brahms: Sinfonia nr.1 in do minore op.68
Roma, 12 settembre 2013
L’Accademia di Santa Cecilia ci ha salutato a luglio ospitando i giovani talenti della Romanian Youth Orchestra, ora riapre in un’anteprima di stagione con un’altra carica di vitalità: la Turkish National Wouth Orchestra. Sul palcoscenico della Sala Santa Cecilia i sorrisi e l’energia di ottanta giovanissimi (il più grande di questi solo 22 anni) entusiasti di dividere l’impegno della serata con uno dei miti del violinismo internazionale, Shlomo Mintz. Occhiali e capelli bianchi, è l’immagine dell’eleganza e della signorilità di altri tempi. Ma la musica non ha età ed è emozionante vedere come la saggezza e l’esperienza dell’età possano conciliarsi con la vivacità e i primi passi musicali di tanti giovani che non perdono occasione di dimostrare il loro talento già negli iniziali assoli dei violoncelli dell’Andante dell’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini, nei virtuosismi del flauto, nella precisione e nell’intonazione degli ottoni, nella compattezza del suono della sezione degli archi. Una potenza di suono che meraviglia per la Turkish National Wouth Orchestra che dimostra di saper usare una tavolozza di colori e timbri piuttosto varia anche nell’impegnativo Concerto per violino di Beethoven. Sicura sotto il gesto deciso ma sempre morbido di Cem Mansur, dà inizio alla lunga introduzione del concerto beethoveniano nella quale si inserisce il canto nobile e spiegato del violino di Mintz. Pur tra diversi virtuosismi, il violinista russo riesce bene a far risaltare il carattere intimistico del primo tempo che si accentua poi nel secondo movimento dove dialoga con i corni, il clarinetto, il fagotto creando un’atmosfera di poesia e di incanto, fino a giocare con i ritmi di danza del rondò dell’ultimo tempo. E il pubblico, in assoluto silenzio durante le cadenze virtuosistiche di Mintz, esplode in ovazioni. Prima dell’intervallo un omaggio al pubblico e ai giovani dell’orchestra: un Capriccio di Paganini. Gioiello virtuosistico di Mintz!
Per il finale di serata la Turkish National Wouth è al gran completo: nella Prima Sinfonia di Brahms ci sono tutti, corni e timpani, tromboni e controfagotti per un lavoro complesso e imponente. Forse era proprio così che doveva essere il compositore tedesco nella vita reale, apparentemente tetro e scostante ma grandioso nella sua concezione musicale. E, nonostante la loro giovane età, i ragazzi dell’ Orchestra dimostrano di saper passare con estrema disinvoltura dalla tragicità del primo movimento, al lirismo dell’Andante, ai ritmi più graziosi dell’Allegretto fino all’irruenza dell’ultimo tempo. Un’opera articolata e difficile come quella che ha fatto il loro direttore Cem Mansur, che oltre a lavorare sul repertorio, ha trasformato l’insieme orchestrale in un “Laboratorio di Democrazia” insegnando ai ragazzi a vivere insieme nel segno del rispetto e della solidarietà reciproca.