Les Chorégies d’Orange, Stagione 2013
Pianoforte Lang Lang
Wolfgang Amadeus Mozart: Sonate nr. 5 in sol maggiore KV 283; nr. 4 in mi bemolle maggiore KV 282; nr.8 in la maggiore KV 310.
Fryderyk Chopin: Ballate nr.1 in sol minore opus 23; nr. 2 in la maggiore opus 38; nr.3 in la bemolle opus 47; nr.4 in fa minore opus 52.
Orange, 11 luglio 2013
Mozart e Chopin sono stati gli ospiti speciali in una sicuramente inedita serata d’apertura delle Chorégies d’Orange. Una sfida quella di inserire un recital pianistico in questo grande spazio all’aperto che però, all’esito della serata, possiamo considerare vinta, soprattutto grazie alla presenza dell’indubbiamente talentuoso e carismatico pianista cinese Lang Lang che, in una serata che lo visto particolarmente ispirato, ha saputo catalizzare ed emozionare il pubblico dell’anfiteatro. Lang Lang, oggetto di molte critiche per il suo essere “sopra le righe”, in questo concerto si è dimostrato un vero interprete in grado di rasserenare chi ascolta, suonando ogni nota con una grazia straordinaria e un rispetto della partitura altrettanto eccelso. Il suo modo di affrontare Mozart ha un che di meravigliosamente fanciullesco che non può non conquistare. La scelta dei tempi, relativamente lenti, può dare l’idea di una certa prudenza, ma in realtà, il suo è un Mozart interiorizzato ma nel contempo carico d’impeto. Lang Lang sfoggia un suono perlaceo, le sue dita sfiorano agili i tasti, facendo scaturire un suono sorprendente. Il suo non è un racconto ma un dialogo con Mozart. La sua visione interpretativa ci può lasciare inizialmente perplessi, ma poi sei viene rapiti dai contrasti coloristici e dal respiro di questo Mozart. Già a partire dalla terza sonata ci sembra di avere riscoperto la musica del salisburghese.
La musica di Chopin è la protagonista della seconda parte del concerto. Lang Lang ci presenta un Chopin tormentato, in cui ogni nota è pensata ma senza essere intellettualizzata, nel quale il cuore lascia esprimere liberamente dolori, speranze e la gioia che si esprime nell’esplosivo virtuosismo. Quella di Lang Lang è un’interpretazione più sentimentale che romantica, dalle emozioni più esacerbate. Anche qui il suono è debordante e ci presenta delle combinazioni armoniche che ci sembra di non avere mai sentito in questo compositore. Non è un Chopin rilassante, ma il ritratto di un compositore pieno di dubbi, delusioni e speranze. Anche qui rimaniamo soggiogati da questo interprete che, certo, si prende alcune libertà, ma che si impegna, non si nasconde dietro uno spartito: potrebbe essere paragonato a un acrobata che volteggia camminando su un filo, trasmettendoci un senso di paura ma anche di pura adrenalina… Che cosa è necessario per essere un artista? Offrire una sua interpretazione ma, soprattutto regalare emozioni. Lang Lang, in tal senso, ci ha regalato una serata indimenticabile.
Il pubblico, alla fine lo ricoperto di applausi, urla, ovazioni. Lui, con grande gentilezza e semplicità, ha ringraziato, lanciandosi in una serie di bis che vanno ancora da Chopin (2 Valzer e un Notturno) a “Le Campanelle” di Paganini nella trascrizione di Liszt. Il suo modo gioioso e contagioso di suonare è veramente travolgente. Una serata indimenticabile….che lo si ami o no, Lang Lang è veramente una personalità unica.