I suoi impegni non gli concedono del tempo libero e nel novembre 1945 deve essere portato a Washington con un aereo governativo per poter tenere un concerto in onore del presidente Harry Truman, appassionato musicofilo (che sarà presente fra l’altro a una sua recita del Faust presentato dalla Philadelphia Opera a Washington) che lo intrattiene in una piacevole conversazione. In tale occasione conosce anche il generale Eisenhower per il quale farà propaganda durante la campagna elettorale per la sua elezione presidenziale. Continua la sua attività artistica e nella primavera del 1946 riceve proposte di contratto dall’Opera di Vienna e per concerti in Danimarca, Svezia, Norvegia alle quali però rinuncia perchè stanco di dover sempre viaggiare: passa l’estate in Italia incontrandosi con conoscenti e in autunno, come sempre, riprende l’attività. Nell’aprile del 1947 contrae matrimonio con Nancy Maloney e subito parte per l’Italia:a Verona la signora Martini viene subito notata per la sua bella presenza e simpatia. In giugno è a Londra dove viene scritturato dalla “Two Cities Films Ltd” per la produzione del film “One night with you” (rifacimento del film italiano del 1941 “Fuga a due voci” con Gino Bechi e Irasema Dilian) a fianco di Patricia Roc, Irene Worth, Stanley Holloway e regia di Terence Young: gli esterni sono girati in Italia, a Stresa sul lago Maggiore e a Bergamo, gli interni in Inghilterra.
In dicembre ritorna negli Stati Uniti e nel gennaio del 1948 riprende la sua attività artistica seguita da una serie di concerti e recite operistiche in Sud Africa. In giugno ritorna in patria per trascorrere le vacanze:a Verona assiste spesso agli spettacoli lirici all’Arena e per riposo si reca a Jesolo, allora pacifico borgo marinaro, sulle Dolomiti, sul lago di Garda del quale è innamorato e a Boscochiesanuova sulla montagna veronese. In memoria dei suoi genitori, vuole donare all’Ospedale Infantile di Verona un “Blanchard portable plastic respirator”, apparecchiatura simile al polmone d’acciaio utilizzato specialmente per i bambini colpiti dalla poliomielite allora flagello incontrollato. Durante la presentazione e la prova della macchina da parte del rappresentante del costruttore americano, il primario pediatrico prof. Mengoli fa presente la necessità di poter disporre immediatamente dell’apparecchio per un bimbo di Boscochiesanuova in condizioni quanto mai precarie. Il rappresentante cede alle richieste del primario perché Nino, oltre a donare l’apparecchio, si assume anche l’onere di far venire per via aerea un altro apparecchio che possa servire per le dimostrazioni. La direzione dell’ospedale gli promette che sarà dedicata ai suoi genitori la stanza in cui sarà installato l’apparecchio, ma è solo una promessa in quanto l’apparecchiatura viene posta nello scantinato dell’ospedale e mai utilizzata. Nell’autunno ritorna in America per riprendere la sua attività che alterna a periodi di vacanza sempre più lunghi in quanto comincia a essere stanco e vuole godersi in pace i frutti del suo lavoro.
A Verona nell’ottobre del 1949 tiene un concerto di beneficenza “Pro fondo streptomicina” e nel marzo 1950, per una promessa fatta a Zenatello, deceduto a New York nel febbraio 1949, una recita di “Madama Butterfly” con Rina Malatrasi: sono le uniche occasioni in cui canta nella sua città dopo il 1928. Nel gennaio del 1952 lascia le scene senza alcun commiato e alla fine dello stesso mese parte per l’Italia. Negli anni successivi la sua vita si svolge prevalentemente a Verona e senza alcun fatto notevole. È sempre presente alla stagione lirica all’Arena di Verona, durante l’estate è al mare in Romagna o in montagna sulle Dolomiti, effettua viaggi nei paesi europei, si interessa dei suoi affari avendo acquistato delle fattorie agricole e poi, dagli anni sessanta, annualmente trascorre un periodo negli Stati Uniti dove ritrova le vecchie conoscenze specialmente femminili.
Gli anni passano: nel 1962 nasce Cristina, figlia di un nipote e prima bambina della nipoteria Martini: per questa bambina, che tanto gli assomiglia, Martini perde letteralmente la testa, vuole vederla più volte al giorno, la segue in ogni suo passo, soddisfa ogni suo capriccio o desiderio e la colma di ogni genere di doni. Ma non soddisfa solo i desideri della bisnipote: Martini è sempre stato buono, generoso e altruista e chi si presenta alla sua porta con richiesta di aiuto non si allontana mai a mani vuote. Non si dimentica della Crestani, sua prima maestra di canto e in stato di indigenza in una casa di riposo, che gli chiede aiuto ricordandogli la promessa che se avesse fatto un giorno carriera l’avrebbe aiutata in caso di bisogno. E non si dimentica nemmeno di tutti gli amici e conoscenti che non hanno avuto una fortuna pari alla sua, dei Padri dell’Istituto Stimate dove aveva mosso, per così dire, i primi passi nell’arte del canto. Il pomeriggio del 9 dicembre 1976 passeggia fra le bancarelle allestite in città in occasione della festa di Santa Lucia — a Verona la notte di S.Lucia è festa grande per i bambini: nei giorni attorno al 13 dicembre la città si trasforma, il centro è invaso dalle bancarelle e i bambini attendono con ansia la notte del 13 perché è la notte in cui la Santa passa col suo asinello carico di doni per i buoni e di carbone per chi ha compiuto marachelle — e cerca doni per i bisnipoti: viene colto da un primo infarto e subito ricoverato all’unità coronarica del reparto cardiologico dell’Ospedale Civile Maggiore, ma a notte un secondo infarto pone fine alla sua vita. (10 dic.1976; 1:45 A.M.)