di Riccardo Viagrande
Editore: Casa Musicale Eco, pag.224, € 22,00
« Il mio amore per il teatro cominciò quando portavo i calzoni corti, qualche anno prima che cominciassi a studiare musica; mi si precisò come trasporto per il teatro musicale non appena fui tentato di tradurre in musica le mie prime aspirazioni artistiche; come dedizione al teatro di musica concepito come teatro integrale, totale, perfetto, mi ha poi accompagnato durante ormai cinquant’anni di studi, di ripensamenti, di attività creativa e critica; e tale è sempre rimasto, anzi sempre più profondo e dominante».
Questa confessione, che risale al 1949, illumina l’intera attività artistica di Ildebrando Pizzetti, compositore appartenente alla cosiddetta generazione dell’Ottanta, le cui opere, dopo la sua morte, sono state riprese raramente nei teatri. La vita di Pizzetti è effettivamente segnata dall’amore per il teatro e dalla costruzione di un dramma musicale italiano in un periodo estremamente difficile per il teatro musicale che, dopo i fasti del melodramma romantico e della Giovane Scuola, attraversava una crisi che lo avrebbe portato gradualmente e in pochi decenni ad un’irreversibile decadenza. La produzione di Pizzetti costituisce, quindi, una voce originale in un panorama musicale estremamente complesso, in continuo fermento e percorso da spinte avanguardistiche che avevano portato alla nascita di nuove grammatiche musicali come la dodecafonia o la serialità integrale alle quali il compositore italiano rimase estraneo, convinto del fatto che, l’arte in genere e la musica in particolare, debbano esprimere quei valori universali che gli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi hanno in comune. Nella sua infaticabile attività di compositore, di poeta-autore del testo dei suoi drammi, e di critico musicale, Pizzetti, alla stregua di un moderno Diogene, ha, infatti, sempre «cercato l’uomo» con tutte le sue passioni, i suoi sentimenti, i suoi slanci di generosità e di eroismo ai quali ha dato voce nei suoi drammi dove l’Uomo tout court vive. Per Pizzetti il dramma diventa l’espressione della vita e in questo sta la sua grande lezione che non si limita solo alla produzione teatrale, ma coinvolge anche la cosiddetta musica pura, nella quale i temi musicali «vivono» alla stregua di personaggi sulla scena. Con questa monografia si vuole fornire un ritratto il più possibile dettagliato e scrupoloso di questa complessa, affascinante e originale figura di musicista, poeta e critico, artista nel senso più completo della parola. Ripercorrendo le tappe salienti della sua vita di uomo e di artista, ne apprezzeremo gli insegnamenti morali, civili e religiosi validi in ogni luogo e in ogni tempo.