Milano, Teatro alla Scala, Domenica alla Scala 2012/2013
Violoncellisti delle Scala
Violoncelli solista Giovanni Sollima, Martina Lopez
Giacobbe Cervetto Basevi: Sonata a tre in la minore
Johann Sebastian Bach: Dalla Passione secondo Matteo BWV 244, Erbarme dich, mein Gott
Fryderyk Chopin/ Auguste Franchomme: Tre preludi op.28
Giovanni Sollima: Natural Songbook nr 8; Violoncelles, Vibrez!; Fantasia su “Tutto nel mondo è burla…” dal “Falstaff” di G. Verdi
(prima esecuzione assoluta – commissione dei Violoncellisti della Scala)
Richard Wagner:Da Tristan und Isolde, Preludio(trascrizione di Andrea Cavuoto)
Milano, 7 aprile 2013
Certo è inusuale trovare il teatro gremito in una delle rarissime domeniche soleggiate di aprile. La ragione c’è e ha un nome di fama internazionale: Giovanni Sollima. Fiore all’occhiello della Sicilia, figlio d’ arte, violoncellista e compositore, docente all’ Accademia di Santa Cecilia ha calcato i più importanti palcoscenici del mondo affiancando le più celebri orchestre e collaborando coi grandi Maestri del panorama musicale. Sebbene la sua fama si estenda a macchia d’olio con il passare degli anni (la prestigiosa Chicago Symphony Orchestra gli ha commissionato un concerto per due violoncelli per lui stesso e Yo-Yo Ma di cui la prima esibizione sarà nel febbraio di 2014), Sollima non rinuncia mai al suo appuntamento annuale con i Violoncellisti della Scala, stimati colleghi e amici con cui suona e collabora dal 2007.
E così domenica 7 aprile l’ensemble formato da 14 violoncelli affiancati dal preziosissimo Francesco Ruggeri del 1679 di Sollima ha proposto un programma vario e ben strutturato che abbraccia un periodo storico musicale che va dal 700 ai giorni nostri passando anche da un inedito verdiano. Dopo una breve introduzione di Marcello Sirotti utile alla comprensione del programma, data la ricorrenza del progetto “La Scala in famiglia” con la conseguente presenza di giovanissimi, il concerto inizia con una sonata di Giacobbe Cervetto Basevi, violoncellista e compositore stravagante del diciottesimo secolo.
A seguire la trascrizione della splendida aria per contralto Erbarme dich, mein Gott tratta dalla Passione secondo Matteo di J. S. Bach che assume i connotati morbidi e sinuosi tipici del violoncello e resi ancor più seducenti dalla maestria dei professori scaligeri. Passano poi ai Tre Preludi op.28 del 1835-39 di Chopin, intrisi di sentimento e struggimento romantico per arrivare al Natural Songbook n. 8, composizione tratta da una serie di Songs ispirate alla natura e alle sensazioni che essa provoca nell’animo umano, scritte dallo stesso Sollima. Ne segue uno dei lavori più conosciuti e affascinanti del compositore: Violoncelles, vibrez! Scritta nel 99 in occasione del decimo anniversario della morte del grandissimo violoncellista e didatta, nonché suo amato maestro, Antonio Janigro, questa ballata porta il titolo delle parole incitanti di Janigro ai suoi allievi che con tale espressione voleva esortare ad esprimere, a “vibrare” appunto. Per l’occasione il solista per eccellenza è affiancato dalla giovanissima Martina Lopez che, nonostante la difficoltà del pezzo, esegue egregiamente i rocamboleschi intervalli di note alternandosi e infilandosi nelle arcate tesissime di Sollima. Dopo il preludio dal Tristano e Isotta di Wagner, trascritto anch’esso per l’occasione da Andrea Cavuoto ed eseguito con estrema eleganza dall’ensemble, il concerto si conclude con un’anteprima assoluta arrangiata ancora una volta dal protagonista del concerto: la Fantasia su “Tutto nel mondo è burla” dal Falstaff di Giuseppe Verdi. Quale modo migliore di chiudere un concerto se non quello di divertire e ironizzare sul senso della vita attraverso questa fuga contrappuntistica? I bis naturalmente! Il pubblico entusiasta e travolto dall’energia del concerto non riesce a smettere di applaudire tanto da ottenere due bis: il primo una rivisitazione del pezzo dei Modena City Ramblers “Fischia il vento” ,una chicca divertentissima con ritmo sempre più concitato e voltata di pagina volutamente difficoltosa, il secondo un arrangiamento della celebre canzone dei Nirvana “Polly” che vede Sollima impegnato in piccole improvvisazioni e che porta ad un finale decisamente e brillantemente fuori dagli schemi.
Lo scroscio di applausi instancabili afferma il successo di questo straordinario concerto. Le ragioni sono tante; prima fra tutte lui, Giovanni Sollima, che con il suo entusiasmo, la sua originalità, la sua espressività, la sua fantasia e la sua energia contagiosa è capace di trasmettere a un pubblico eterogeneo la grande passione per la musica e per il suo strumento. Non da meno sono i Violoncellisti della Scala, che in quest’occasione hanno mostrato la loro perfezione tecnico-artistica e nel contempo non si sono tirati indietro nel seguire il gioco informale e travolgente tipico dell’ estro firmato “Sollima”.