Opéra di Toulon, Stagione Lirica 2012/2013
“AIDA”
Opera in quattro atti di Antonio Ghislanzoni.
Musica di Giuseppe Verdi
Il Re d’Egitto PAOLO BATTAGLIA
Amneris ENKELEJDA SHKOSA
Aida MARDI BYERS
Radames CARL TANNER
Amonasro CARLOS ALMAGUER
Ramfis WOJTEK SMILEK
Un messaggero VINCENT ORDONNEAU
Una sacerdotessa AURELIE LIGEROT
Coro, Orchestra e corpo di ballo dell’Opéra di Toulon
Direttore Alberto Hold-Garrido
Regia Paul Emile Fourny
Scene e costumi Jean-Pierre Campeyron
Luci Jacques Chatelet
Coreografia Erick Margouet
Allestimento dell’Opéra de Nice.
Toulon, 7 aprile 2013
L’Opera di Toulon ha presentato l’Aida verdiana in un allestimento dell’Opéra di Nice, firmato dal regista Paul-Emile Fourny con le scene e i costumi di Jean Pierre Campeyron. Una produzione assolutamente tradizionale nel proporre un Egitto oleografico con le luci che creano delicati quadri di gusto liberty, mentre la regia si dipana in modo funzionale, senza particolari emozioni.
Molto più interessante la parte musicale, in particolare segnaliamo la prova di Enkelejda Shkosa (Amneris) e di Carl Tanner (Radames). Il tenore americano ci ha dato una prova rimarchevole per prestanza, potenza, luminosità e omogeneità vocale. Tanner si è dimostrato molto musicale, espressivo sia nei passi più lirici come in quelli più marcatamente lirici. Del ruolo di Amneris la Shkosa ha dato un ritratto molto femminile, puntando a evidenziare i lati dolenti, più intimi di una donna infelice. La voce calda e sicura mostra gravi timbrati e acuti ampi e squillanti, sempre controllati. Senza nessuna forzatura, nell’emissione, la Shkosa ha mostrato una dizione e un fraseggio accurato. Prova piuttosto alterna quella del soprano americano Mardi Byers, un’Aida scenicamente impacciata e vocalmente piuttosto debole nel registro grave, mentre il registro acuto anche se timbrato è piuttosto fragile. Ci è parsa una cantante che, almeno in questo personaggio, fatica a emozionare. Il baritono messicano Carlos Almaguer era Amonasro. Rispetto alla sua ultima interpretazione nel Trovatore di Marsiglia sembra aver arrotondato la voce e guadagnata una maggiore intensità drammatica. Grazie ad un gioco scenico sobrio e ad un’interpretazione musicale è stato un Amonasro di grande qualità e risalto. Molto applaudito, ha ottenuto un meritato successo personale. Wojtek Smilek era Ramfis. Il suo canto ben articolato e di bel fraseggio hanno dato la giusta dimensione al ruolo. Complessivamente valide le prove di Paolo Battaglia (il Re) che aveva per altro annunciato un’indisposizione, di Aurélie Ligerot (La sacerdotessa) e Vincent Ordonneau (Un messaggero). Rimarchevole la prova del Coro, così come convincente è stata la concertazione di Alberto Hold-Garrido. Questo direttore, molto noto nei paesi scandinavi, ha concertato l’opera con molta precisione e gesto fermo senza ostentazioni. I tempi sono vivi, ma gli permettono di esprimersi con sensibilità nei passaggi più lirici e con un ottimo equilibrio tra buca e palcoscenico. Il pubblico entusiasta ha molto applaudito quest’Aida portata al successo grazie alla generosità di ogni artista.