Catania, Teatro Massimo “Bellini”, Stagione Lirica 2012
“LA TRAVIATA”
Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave tratto dal dramma La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio
Musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valéry YOLANDA AUYANET
Flora Bervoix MONICA MINARELLI
Annina PIERA BIVONA
Alfredo Germont SHALVA MUKERIA
Giorgio Germont SILVIO ZANON
Gastone ALFIO MARLETTA
Il barone Douphol SALVO TODARO
Il dottor Grenvil MAURIZIO MUSCOLINO
Il marchese d’Obigny PAOLO LA DELFA
Giuseppe MARIANO BRISCHETTO
Un domestico – Un commissionario DANIELE BARTOLINI
Orchestra, coro e tecnici dell’E.A.R. Teatro Massimo Bellini
Direttore Giampaolo Maria Bisanti
Maestro del coro Tiziana Carlini
Regia Giuseppe Dipasquale
Scene Antonio Fiorentino
Costumi Dora Argento
Datore luci Salvatore Da Campo
Catania, 9 dicembre 2012
Domenica 9 dicembre è definitivamente calato il sipario sulla stagione lirica 2012 del Teatro Massimo Bellini di Catania con la rappresentazione del popolarissimo capolavoro verdiano, La Traviata, la cui messinscena, seguendo l’andamento dell’intera stagione, è apparsa nella tradizione e poco originale, come già puntualmente descritto dalla nostra collaboratrice Erica Capizzi nella sua recensione dove si possono leggere anche i condivisibili giudizi sui componenti del cast che si sono esibiti in tutte le rappresentazioni. Per quanto attiene ai ruoli principali, per i quali si sono alternati sulla scena del teatro del capoluogo etneo due cast differenti, va segnalata senza dubbio la prova di Yolanda Auyanet, una buona e avvenente Violetta che, in un allestimento tradizionale, ha forunatamente rinunciato alla “puntatura” di tradizione del finale del primo atto per mantenersi fedele alla partitura. La sua bella e duttile voce ha trovato veementi fremiti di passione nel disperato Amami Alfredo e accenti di commosso e commovente lirismo in Addio del passato. Di pari livello anche la performance del tenore Shalva Mukeria che, dotato di una voce ricca di colori, si è ben calato nei panni di Alfredo Germont, dando, dal punto di vista vocale, il meglio di sé nel celebre cantabile De’ miei bollenti spiriti, nella successiva cabaletta O mio rimorso! e nel commovente finale dell’opera. Già ascoltato nel teatro catanese nella stagione scorsa nei doppi panni di Alfio (Cavalleria rusticana) e Tonio (Pagliacci), Silvio Zanon, che è salito sul palcoscenico nonostante un lieve malore accusato prima della rappresentazione, del quale il pubblico è stato inizialmente informato, ha confermato le sue buone qualità vocali calandosi con disinvoltura nel suo complesso personaggio di padre e dando vita a un coinvolgente duetto con Violetta nell’atto secondo. Discreta la prova dell’orchestra che, ben diretta con gesto incisivo e preciso da Giampaolo Maria Bisanti, ha, tuttavia, soverchiato in qualche punto le voci; in altri passi, quelli più intimi, come il cantabile Ah forse è lui, ha saputo accompagnare con sonorità più morbide i cantanti. Buona, come sempre, la prova del coro, diretto e preparato con cura da Tiziana Carlini.