Roma, Basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, XI° Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra
Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
Direttore Markus Stenz
Anton Bruckner: Sinfonia n. 7 in mi maggiore WAB 107
Roma, 7 novembre 2012
Alla sua undicesima edizione, Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra continua ad inondare la Capitale di eventi straordinari con protagonisti di assoluto prestigio (quest’anno torneranno a farci visita i Wiener Philarmoniker – martedì prossimo 13 novembre nella Basilica di San Paolo fuori le mura). Il motto scritto sulla copertina dei voluminosi programmi del festival è “L’arte salva l’arte”; ogni concerto, ad ingresso libero, è anche l’apice dell’instancabile azione di raccolta fondi della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, al fine di restaurare le opere d’arte sacra che arricchiscono la nostra città (recente il restauro del prospetto occidentale della Basilica Vaticana).
Lo scorso 7 novembre si respirava dunque arte allo stato puro con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, che si presentava nella sontuosa veste dell’organico bruckneriano. Sul podio Markus Stenz, allievo di Leonard Bernstein e Seiji Ozawa e attuale direttore musicale generale della città di Colonia e Gürzenich-Kappelmeister nonché Direttore principale della Netherlands Radio Philarmonic Orchestra. La formazione e l’ampia esperienza di Markus Stenz si può intuire dal suo gesto essenziale, diretto, naturale segno di grande stile e sicurezza.
Alla già complessa partitura della Settima Sinfonia si aggiunge l’acustica poco clemente della Basilica di Sant’Ignazio, in particolare all’attacco degli ottoni tutti (comprese le tube wagneriane) che inesorabilmente tendono a coprire la tessitura degli archi. A farne le spese sono quasi sempre i legni che i cui interventi si disperdono nell’ampia caratteristica risonante dell’ambiente.
La bacchetta di Stenz riesce tuttavia a dominare la “potenza di fuoco” dell’orchestra in particolare nei caratteristici e improvvisi passaggi dal “tutti” in fortissimo alle frasi in pianissimo, attribuendo alla Settima un carattere misterioso in cui dietro al maestoso incedere dei temi trionfanti si cela l’intimità del disegno degli archi: specchio del timido carattere del compositore, direbbero alcuni, ma anche espressione della concezione spirituale di Anton Bruckner, dell’uomo che anela a Dio e che di fronte alla Sua grandezza diviene ancor più consapevole del limite della natura umana. Non è la prima volta che ascoltiamo Bruckner all’interno della cornice del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra. La Settima Sinfonia, infatti, è musica di ispirazione religiosa, carica di tematiche spirituali. Foto Musacchio & Ianniello.