Barcellona, Gran Teatre del Liceu, Stagione Lirica 2012/2013
“L’ELISIR D’AMORE”
Melodramma giocoso in due atti di Felice Romani, da Le philtre di Eugene Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Adina NICOLE CABELL
Nemorino JAVIER CAMARENA
Belcore ÀNGEL ÒDENA
Dulcamara SIMONE ALBERGHINI
Giannetta ELIANA BAYÓN
Orchestra e Coro del Gran Teatre del Liceu
Direttore Daniele Callegari
Maestro del Coro José Luis Basso
Regia Mario Gas Cabré
Scene e Costumi Marcelo Grande
Luci Joaquín Gutiérrez
Produzione Gran Teatre del Liceu
Barcellona, 11 novembre 2012
Divertente, delizioso, riuscitissimo questo allestimento del donizettiano Elisir d’amore in scena in questi giorni al Liceu di Barcellona ( 16, 18 di novembre per poi ritornare il 27, 30 di maggio e 2 e 5 giugno 2013). E’ la conferma di una felice produzione in repertorio al Liceo dal 1998, anno in cui venne presentato per la prima volta. La regia è firmata da Mario Gas Cabré, un attore, doppiatore, regista teatrale e regista spagnolo, figlio d’arte. Gas Cabrè sposta la vicenda dell’opera nell’Italia fascista degli anni 30′. Ci troviamo in una piazza nella quale campeggia un piuttosto malridotto palazzo in stile razionalista fascista (perchè diroccato, visto che è contemporaneo?). La regia rispetta la drammaturgia dell’opera che ci presenta, con grande vivacità personaggi e situazioni coerenti alla partitura. Anche se vediamo il fatuo Belcore con la sua truppa di camicie nere, l’atmosfera rimane sempre brillante e divertente. Le emozioni della musica di Donizetti sono sempre attuali e l’ambientazione è quanto mai relativa! Belli i costumi di Marcelo Grande (accuratissimi in ogni dettaglio) che ha firmato anche la scenografia.
E veniamo alla parte musicale dello spettacolo. Il tenore messicano Javier Camerana è stato un tenero e convincente Nemorino. Il cantante possiede una voce di bel timbro caldo e un registro acuto squillante e spavaldo che ha sfoggiato abbondantemente, lanciandosi qua e la in puntature non scritte. Camerana ha catturato il pubblico, talvolta un po’ distaccato, del Liceo che, dopo la celebre “Furtiva lagrima”, lo ha applaudito a lungo. Il vero trionfatore della serata! Accanto a lui, nei panni di Adina, il soprano americano Nicola Cabell. Il colore è insolitamente “scuro” per il ruolo, anche se, in particolare nell’ultimo atto, nelle zone medio-basse la voce non appariva particolarmente a fuoco a differenza del registro acuto. La Cabell ha comunque tratteggiato una Adina scenicamente perfetta per vivacità, naturalezza e brillantezza della recitazione. Altrettanto mattatore il Dulcamara di Simone Alberghini: voce ben calibrata nelle sonorità, voluminosa, omogenea in tutti i registri (ha fatto sfoggio di splendidi acuti!), ha inoltre mostrato una considerevole capacità di affrontare il canto sillabato tempi orchestrali assai sostenuti. Ha completato il quartetto, Il baritono spagnolo Angel Odena un Belcore gradasso al punto giusto, ha altresì cantato con voce timbricamente gradevole e buona linea di canto. Corretta, anche se dotata di uno strumento non particolarmente voluminoso Eliana Bayon (Giannetta). Prova più che positiva quella del Coro del Liceo diretto da José Luis Basso che ha cantato con ricchezza di colori e dinamiche, recitando con grande disinvoltura. Daniele Callegari infine, ha assecondato con finezza e spirito le voci, ottenendo dall’orchestra movenze frizzanti per tutta l’opera. Foto Antonio Bofill.