Toulon, Théâtre Municipal, Stagione Lirica 2012/2013
“CARMEN”
Opéra-comique in quattro atti. Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée.
Musica di Georges Bizet
Carmen VARDUHI ABRAHAMYAN
Micaëla TATIANA LISNIC
Frasquita DIANA HIGBEE
Mercédès AURORE UGOLIN
Don José CALIN BRATESCU
Escamillo ALEXANDER VINOGRADOV
Zuniga JEAN-MARIE DELPAS
Moralès FILIP BANDZAK
Le Dancaïre IVAN GEISSLER
Remendado RÉMY CORAZZA
Orchestre, chœur et ballet de l’Opéra de Toulon
Direttore Giuliano Carella
Regia Jean-Philippe Delavault
Scene Gerardo Trotti
Costumi Llorenç Corbella
Luci Marc-Antoine Vellutini
Coreografo Erick Margouet
Toulon, 14 ottobre 2012
L’Opéra di Toulon come quella di Marsiglia ha deciso di aprire la stagione lirica con il lavoro di Georges Bizet Carmen, per la regia di Jean-Philippe Delavault. Quest’opera molto seguita ha attratto un pubblico numeroso, che ha soddisfatto la propria curiosità seguendo entrambe le produzioni, ma non per questo motivo è mio desiderio comparare i due spettacoli peraltro decisamente differenti. Il primo atto si apre con una scenografia dai colori pastello, le luci e i costumi dai medesimi toni mostrano un’ambientazione volutamente briosa, dove anche la recitazione degli artisti piena di humor, conferisce una certa leggerezza lontana dal consueto immaginario di una rude Andalusia. Un quadro dall’incantevole ingenuità, piuttosto che un drammatico Goya. Dal secondo atto i toni si fanno più cupi, i danzatori di flamenco e i costumi tipici dei gitani ci faranno partecipi di un clima pesante che ci condurrà al drammatico finale. É una concezione registica consueta, ma che certamente, grazie all’abilità scenica dei cantanti ben diretti, lascia che lo spettatore possa profittare della musica senza per forza doversi porre delle domande.
Il cast vocale è molto giovane e questo ha dei meriti, ma può anche riservare delle incognite. Queste derivano dal fatto che sono tutti stranieri; certo ci auguriamo di trovare dei futuri fuoriclasse, ma cantare nella lingua francese non è facile, anzi è forse la più difficile da articolare nel canto e questo per un cantante non di madre lingua può essere una difficoltà e per chi ascolta un fastidio. Comunque apprezziamo l’impegno nella ricerca di una buona dizione.
L’attesa entrata in scena di Carmen non ci delude: Varduhi Abrahamyan possiede una voce contraltile scura e calda, perfetta per questo ruolo ed un aspetto fisico giovane che subito cattura la nostra attenzione. Capace di dominare l’ampia vocalità di mezzo-contralto passa dalle risonanze gravi ai registri superiori sempre mantenendo la rotondità nel suono e la giusta brillantezza nelle note acute.
Calin Bratescu è un Don José di aspetto apprezzabile; la difficoltà che avvertiamo a causa della lingua a lui non congeniale lo porterà a disegnare un personaggio leggero e poco credibile. Non possiede una tecnica che gli permetta un uso seducente dei piani e solo nelle note in piena voce potrà far emergere il lato drammatico e acquistare credibilità.
Tatiana Lisnic per fisico e colore vocale è una graziosa Micaela. La voce chiara e l’emissione naturale ci fanno apparire il personaggio veritiero; solo punto debole le note acute che risultano stridenti.
Alexander Vinogradov ( Escamillo) ci sorprende con una voce sontuosa di vero basso. Sicuramente adatto per ruoli del repertorio russo. Aurore Ugolin (Mercedes) ha voce di buon colore e morbidezza, ma pecca nell’emissione sfuocata; Diana Higbee (Frasquita) è svettante nell’acuto. Entrambe concorrono a formare con Carmen un trio omogeneo e valido scenicamente.
Filip Bandzak campone un Moralès pallido, dove gli acuti dal vibrato stretto mettono in evidenza la forte difficoltà di articolare il francese. Jean-Marie Delpas (Zuniga) risolve il personaggio con agio grazie ad una dizione comprensibile, mentre l’altro cantante francese Ivan Geissler (Dancairo) pur avendo una perfetta pronuncia è rigido e difetta nella debole voce priva di legato. Rémy Corazza (Remendado) è interprete corretto. Il coro dà una buona prestazione anche scenicamente, ma merita una menzione speciale il coro dei bambini del CNRR di Toulon perfettamente intonato e di rilevante professionalità. L’orchestra risponde bene alla bacchetta energica del maestro Giuliano Carella, che ci coinvolge nell’intensità drammatica senza mai coprire il canto. Direzione intelligente che contribuirà al successo della produzione. Foto Frédéric Stephan