Bayreuth, Festspielhaus, Bayreuther Festspiele 2012
“PARSIFAL”
Dramma sacro in tre atti. Libretto proprio da Parzival di Wolfram von Eschenbach.
Musica di Richard Wagner
Amfortas DETLEF ROTH
Titurel DIÓGENES RANDES
Gurnemanz KWANGCHUL YOUN
Parsifal BURKHARD FRITZ
Klingsor THOMAS JESATKO
Kundry SUSAN MACLEAN
1. Gralsritter ARNOLD BEZUYEN
2. Gralsritter CHRISTIAN TSCHELEBIEW
1. Knappe JULIA BORCHERT
2. Knappe ULRIKE HELZEL
3. Knappe CLEMENS BIEBER
4. Knappe WILLEM VAN DER HEYDEN
Klingsors Zaubermädchen JULIA BORCHERT
Klingsors Zaubermädchen MARTINA RÜPING
Klingsors Zaubermädchen CAROLA GUBER
Klingsors Zaubermädchen CHRISTIANE KOHL
Klingsors Zaubermädchen JUTTA MARIA BÖHNERT
Klingsors Zaubermädchen ULRIKE HELZEL
Altsolo SIMONE SCHRÖDER
Orchestra e Coro del Bayreuth Festspiele
Direttore Philippe Jordan
Maestro del Coro Eberhard Friedrich
Regia Stefan Herheim
Scene Heike Scheele
Costumi Gesine Völlm
Luci Ulrich Niepel
Video Momme Hinrichs, Torge Møller
Drammaturgia Alexander Meier-Dörzenbach
Bayreuth, 28 agosto 2012
A differenza di Lohengrin, questo Parsifal risulta visivamente affascinante anche se, ancora una volta ci si trova ad assistere a un lavoro di lettura non certo immediata. Non abbiamo quindi una visione basata sul Santo Graal, ma un’interpretazione ben diversa. In questo caso, almeno, abbiamo luci bellissime, costumi e scene di bell’impatto e almeno questo ci compensa dagli aspetti oscuri della regia. Stefan Herheim forse ha seguito il testo fin troppo letteralmente, offrendo così troppe immagini evocatrici: perché Klingsor appare come una donna, con parrucca, calze nere e giarrettiere? Forse evoca il fatto che si è evirato? Perché le fanciulle-fiore diventano infermiere? Probabilmente perché nel libretto viene loro detto di curare i feriti. Vengono offerti molti dettagli da vedere e da capire: a prima vista tutto sembra molto confuso.
Herheim ha voluto sovrapporre la storia della Germania dal Kaiser Wilhelm ai giorni nostri, e la storia di Bayreuth con la Villa Wahnfried, la casa di Wagner. Ma cosa ha voluto mostrarci? Il regista ci presenta un Parsifal fanciullo in un abito alla marinara; poi però questa innocenza rimane anche nel Parsifal uomo che, ovviamente, rimane vestito “alla marinaretta”. Il risultato è decisamente ridicolo. La redenzione poi si riduce ad una colomba che appare alla fine; il tema cristiano qui è presentato dalla nascita di un bambino che viene circonciso, dalla condivisione del pane, da una corona di spine indossata da Amfortas che poi compie l’atto della lavanda dei piedi. Ma l’atmosfera mistica data dalla musica in rapporto con quello che si vede è straniante.
Sul versante musicale questo Parsifal si pone su un piano di indubbia eccellenza. Philippe Jordan, al suo debutto a Bayreuth, ha offerto una lettura della partitura che ha fatto scaturire dall’orchestra un suono vivo, a volte delicatamente profondo e legato. Il direttore svizzero ha diretto con gesto sicuro, mettendo in luce l’ampiezza e la maestosità richieste dalla partitura. Solo la parte musicale ci trasporta in modo compiuto nel percorso mistico di Parsifal, garantendo così il successo della rappresentazione.
Burkhard Fritz è stato un Parsifal complessivamente valido. Molto musicale, Fritz non gode di uno strumento particolarmente risonante ma comunque pieno, rotondo, ben appoggiato. Ha recitato con convinzione nonostante il suo ridicolo costume. Nel terzo atto (con il costume adeguato) è riuscito a trovare una propria cifra interpretativa. Nell’impegnativo ruolo di Kundry, Susan Maclean ha tratteggiato un personaggio convincente sotto ogni punto di vista. La voce, sicura e piena in tutti i registri, ha saputo evidenziare l’evoluzione psicologica del personaggio. Detlef Roth ha prestato ad Amfortas una voce sicura e una sensibilità interpretativa di prim’ordine nonostante qualche limite nel canto legato. Ottime qualità vocali quelle del basso-baritono Thomas Jesatko un superbo Klingsor. Kwangchul Youn si è rivelato un Gurnemanz altrettanto convincente. La sua voce ampia e calda ha riempito la sala così come la sua interpretazione del personaggio è stata commovente e carica di umanità.
Inappuntabili le parti di fianco, così come gli interventi delle voci maschili del coro (I cavalieri) e quelle femminili (le fanciulle fiore). Un Parsifal molto applaudito, comunque sia degno della grande tradizione di Bayreuth. Foto Enrico Nawrath © Bayreuther Festspiele