Verona, Arena, 90° Festival 2012
“ROMÉO ET JULIETTE”
Opera in cinque atti su libretto di Jules Barbier e Michel Carré tratto da Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Musica di Charles Gounod
Juliette ALEKSANDRA KURZAK
Stéphano EUFEMIA TUFANO
Gertrude ELENA TRAVERSI
Roméo JOHN OSBORN
Tybalt FRANCISCO CORUJO
Benvolio PAOLO ANTOGNETTI
Mercutio ARTUR RUCINSKI
Pâris NICOLÒ CERIANI
Grégorio DARIO GIORGELE’
Capulet ENRICO MARRUCCI
Frère Laurent GIORGIO GIUSEPPINI
Le duc de Vérone DEYAN VATCHKOV
Coro e Orchestra dell’Arena di Verona
Direttore Fabio Mastrangelo
Regia Francesco Micheli
Scene Edoardo Sanchi
Costumi Silvia Aymonino
Coreografo Nikos Lagousakos
Lighting designer Paolo Mazzon
Verona, 7 luglio 2012
Torna in Arena la produzione di Roméo et Juliette presentata la scorso festival areniano. Su questo spettacolo, firmato da Francesco Micheli per quanto riguarda la regia con l’apporto delle scene di Edoardo Sanchi e i costumi di Silvia Aymonino, abbiamo già detto in dettaglio in occasione di quella prima. Per questo vi rimandiamo a quella recensione. In rapida sintesi rimane invariata l’impressione di uno spettacolo stilisticamente con qualche guizzo qua e là, ma sostanzialmente confuso, con una ingombrante e cigolante struttura ferrea, costumi di particolare bruttezza (in particolare quelli di coro e soprattutto del corpo di ballo) e con gli interventi coreografici di Nikos Lagousakos di una banalità estrema. Non serve aggiungere altro. Fortunatamente la situazione risulta essere ben più godibile sul versante musicale. La concertazione di Fabio Mastrangelo è complessivamente valida. Il direttore si prodiga nel cercare di essere il più vario possibile, in particolare nell’evidenziare la parte amorosa dell’opera che, in effetti, è quella che spicca maggiormente (teniamo presente la considerevole presenza di duetti tra i due protagonisti). L’attenzione agli aspetti lirici della partitura ha però avuto l’effetto causare eccessive rarefazioni e dispersioni di suono, per altro particolarmente esile, e di eccessiva fiacchezza: pensiamo che essere più espressivi non voglia dire scivolare in lentezze che corrono il rischio di essere stucchevoli. Il cast è dominato dal Roméo di John Osborn. Il tenore americano, al suo debutto areniano, è stato impeccabile nel fraseggio, seducente nelle mezzevoci, sicuro e sempre timbrato negli acuti, vibrante anche nei momenti più drammatici della partitura. Su un piano leggermente inferiore la Juliette di Aleksandra Kurzak che offre il meglio di sé nella vocalità liricheggiante (la sua voce si fonde perfettamente con quella di Osborn, offrendo così dei duetti di pregevole fattura) mostrando invece delle tensioni nelle emissioni più “di forza”, in particolare nella scena e aria ‘Amour, ranime mon courage’ (atto IV) nella quale gli acuti sono parsi alquanto tesi e piuttosto sbiancati. Tra gli altri cantanti emerge il Laurent ispirato di Giorgio Giuseppini. Prova complessivamente positiva per Artur Rucinski (Mercutio), Deyan Vatchkov (Le duc de Vérone), Enrico Marrucci (Capulet). Corretti il Pâris di Nicolò Ceriani, il Benvolio di Paolo Antognetti ed il Grégorio di Dario Giorgelè. Piuttosto opaca la Gertrude Elena Traversi. Evidenti limiti vocali e tecnici invece per Eufemia Tufano (Stéphano). Precisi e sicuri gli interventi del Coro diretto da Armando Tasso. Pieno Successo di pubblico, con punte di entusiasmo per Osborn e la Kurzak. Roméo et Juliette è in replica all’Arena il 21 e 26 luglio. Foto Ennevi © Arena di Verona