Dopo aver incontrato Aida-Hui He, eccomi in traccia di Marco Berti, il tenore comasco che domani, 23 giugno sera vestirà i panni di Radames nella prima rappresentazione dell’opera verdiana. Una serata evento straordinaria nella quale la potenza immortale della musica verdiana incontra la modernità delle nuove vie di comunicazione e trasmissione. Dalle ore 21 su Sky 3D (canale 150) e in contemporanea su Classica (canale 728), e al cinema ( grazie ad una partnership con 36 sale cinematografiche del circuito The Space in tutta Italia), le note verdiane e l’imponente allestimento areniano, potranno godere di una platea veramente grandissima. Il caso vuole che incontro Marco Berti in un punto particolarmente affascinante di Verona, a ridosso del Ponte romano della Pietra, dove ora sorge la Basilica paleocristiana di Santo Stefano. Le fondamenta di questa chiesa sorgono ove, in epoca romana, si trovava un tempio di rito alessandrino, ossia dedicato al culto delle divinità di Iside e Osiride. Un tocco di Egitto in riva all’Adige che nemmeno il nostro Radames conosceva.
Il mito di Iside e Osiride è anche collegato alla bella e incredibile storia d’amore che caratterizza queste divinità. Marco, tu ha mai vissuto un amore folle?
Chi non le ha vissute! Provare un amore intenso ti porta già a uscire dalle consuetudini e a comportarti diversamente, quasi da folle!
Quali caratteristiche devono avere le persone in genere per attrarre la tua attenzione?
E’ una domanda che non mi sono mai posto, c’è una reazione che si produce per alchimia, misteriosamente. Certamente prediligo le persone che “a pelle” sento schiette e corrette.
Tu sei nato sotto il segno del Capricorno. Le caratteristiche tipo di questo segno sono: il desiderio di raggiungere il vertice sociale, credere in un potere più alto e una volta raggiunto un traguardo, se non si rivolgono ad altre mete, ha bisogno d’introspezione.Ti ritrovi in questi aspetti del segno?
Direi di si. Ho avuto e ho la tenacia di perseguire la mia carriera e sicuramente sono anche introspettivo.
In amore i Capricorno sono molto cauti e vogliono essere sicuri del successo del loro rapporto prima di lasciarsi andare. Per te è’ così?
Non lo so (ride). Devo ammettere che raramente mi sono abbandonanto all’istinto. Ha sempre prevalso il mio essere tremendamente razionale.
Nati sotto il segno del Capricorno: Al Capone, Isaac Newton, Martin Luther King, Carla Bruni. Chi incontreresti tra questi personaggi?
Carla Bruni no di certo, troppo banale. Molto più interessante Al Capone.
Il tuo è un segno di terra.Vivi nella Brianza Comasca.Che rapporto hai con la natura?
Amo la natura! Ho anche una bella bella casetta in montagna nel parco del Gran Paradiso. La natura mi aiuta nel mio essere introspettivo. Abbraccio le piante…ma non ci faccio l’amore (ride). Apprezzo anche il mare, ma quello delle stagioni autunnali, a ottobre quando c’è la bruma. Me ne sto da solo sopra uno scoglio in silenzio….Per me è’ il massimo!
Parlando dei tuoi esordi, mi è capitato di leggere che ti definivi un “giocattolo nuovo”. Quando si diventa un giocattolo…vecchio, da buttare?
Sinceramente non ricordo quando ho affermato ciò. Di certo, nella nostra carriera, sei sempre a rischio di diventare un giocattolo da buttare.
In questo momento di contingenza economica, che importanza ha per te il denaro?….Se ti dovessi trovare improvvisamente povero, come reagiresti?
Questa è la più bella domanda che mi abbiano mai fatto in tutta la mia vita!…Ho il terrore della povertà! Saprei fare cinquantamila lavori, i più diversi: dal muratore a l’elettricista. Non sono nato nell’agio. Per i miei cari sarei in grado di sopravvivere. Di sicuro farei molta fatica ad accettare questo stato e sarei sicuramente depresso.
Come era la tua famiglia?
Mia madre mi ha instillato l’amore per la lirica, mio padre invece quello per il lavoro. Era un gran lavoratore, caparbio, testa dura. Forse gli facevano difetto i rapporti familiari, ma mi ha trasmesso i valori importanti: quello che hai te lo devi guadagnare e soprattutto imparare ad arrangiarsi il più possibile.
Ho letto che avresti desiderato completare la tua formazione con gli studi classici.Pensi che conoscere il latino e il greco antico siano ancor oggi importanti?
La cultura classica apre la mente ed è lo scalino di partenza per formare la propria coscienza, per avere una propria libertà intellettuale.
Gli artisti normalmente sono poliedrici.Tu oltre al canto e alla musica nascondi altri talenti?
(Risata ironica)…Nascondo molti talenti! … Battute a parte. Mi piace cucinare per gli amici. Amo i lavori manuali ma, se non ne vengo a capo velocemente, mi stanco. Posso perderdermi a smontare un oggetto, ma poi non lo rimonto. Ammetto che non faccio tutto con passione.
Affrontando vari stili ed epoche musicali ti sarai soffermato sulle personalità dei compositori dal punto di vista umano. Quale ti sembra il più “antipatico”? Antipatico? Da tradizione il “simpatico” per eccellenza è stato Rossini anche se, nella realtà storica non lo era propriamente. Pensando a Verdi, mi immagino un uomo importante, di grande rispetto. Immaginarsi di incontrarlo di persona e accorgerti che ti gira le spalle, scorbutico, senza salutare…..Anche Brahms lo immagino come un personaggio molto travagliato e umorale.
Hai più volte cantato “Madama Butterfly”. Da uomo come consideri Pinkerton? E tu, come marito che voto ti dai?
Pinkerton? Un emerito bastardo! Adesso lo potremmo definire uno che pratica ” turismo sessuale”…. Io come marito? Sono al massimo da un tre!
Hai definito Werther dell’omonima opera troppo “piagnucoloso”. Ti sei mai trovato a piangere?
Rimango sempre dell’idea che Werther è un po’ troppo “lamentoso”. Piangere fa sicuramente bene. E’ bello piangere, è liberatorio e mette a nudo le corde più intime, anche se non farei mai vedere agli altri le mie debolezze e le mie paure….Forse dopo un paio di bicchieri mi lascerei andare!
Che rapporto hai con il cibo?
Generalmente non mangio mai prima di una recita. Ovviamente mi rifaccio ampiamente dopo!…Un disastro! Mi piace troppo mangiare. E’ un piacere mentale! Sono tragicamente goloso di dolci.
Ti piaci fisicamente?
Assolutamente no.
Per chi soffri d’invidia?
Invidio chi è magro e non ingrassa.
Pensi che le frustrazioni se ben gestite possano essere positive?
Le frustrazioni sono un argomento delicato, che scende nell’intimo più profondo e a volte abbiamo bisogno di un supporto psicologico. Nel mio caso sono le critiche che provocano in me una reazione, se leggo una recensione che mi riguarda ed è negativa…io mi comporto da “Bastian contrario”. Se chi mi giudica vuole darmi dei consigli non lo considero.
Da piccolo hai mai sofferto di qualche complesso o paura?
Ho avuto un’infanzia molto serena. Vivevo in una casa in mezzo al bosco, avevo le capanne sugli alberi e i fortini per giocare…Bellissimo! Purtroppo i miei figli non vivono tutto ciò e mi dispiace.
Alla notte, prima di dormire. a cosa pensi?
A quanto sono stanco!…. A volte però ripercorro con la mente la giornata, come un flash.
Cosa pensi di tutta la tecnologia che ci circonda?
Che per molti aspetti ci ha rovinato la vita. Si è perso il gusto per la natura, il piacere nel passare una serata leggendo un libro. I ragazzi per lo più fanno giochi virtuali. Si è perso il piacere di relazionarsi veramente, confrontandoci tra essere umani impariamo a conoscere noi stessi.
Se uno dei tuoi figli volesse intraprendere una carriera artistica cosa diresti?
Mi piacerebbe molto, avrebbero in me un valido alleato…Avrei anche qualche paura.
Ferrari o Maserati?
Maserati.
Altre notizie su Marco Berti le trovate nel suo sito personale.