Marsiglia, Teatro dell’Opéra, Stagione Lirica 2o11/2012
“DIE ZAUBERFLÖTE” (Il flauto magico)
Opera tedesca in due atti su libretto di Emanuel Schikaneder.
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Sarastro WOTJEK SMILEK
Tamino SÉBASTIEN DROY
Sprecher, Erster Priester, Zweiter Geharnischter Mann PATRICK BOLLEIRE
Zweiter Priester, Erster Geharnischter Mann ALAIN GABRIEL
Königin der Nacht BURCU UYAR
Pamina SANDRINE PIAU
Erste Dame EDUARDA MELO
Zweite Dame BLANDINE STASKIEWICZ
Dritte Dame LUCIE ROCHE
Papageno HENK NEVEN
Papagena YÉTÉ QUEIROZ
Monostatos RAPHAËL BRÉMARD
Drei Knaben MAÎTRISE DES BOUCHES-DU-RHÔNE
Attori BARTHOLOMEW BOUTELLIS, BENJAMIN THOLOZAN
Il pavone, il liocorno NUNO ROQUE
Marionettista OLIVIER HAGENLOCH
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opéra di Marisglia
Direttore Kenneth Montgomery
Regia, scene e costumi Jean-Paul Scarpitta
Movimenti coreografici Leah Hausman
Luci Urs Schonenbaum
Marsiglia, 12 giugno 2012
Il regista Jean-Paul Scarpitta sceglie di narrare quest’opera come se sfogliassimo un libro illustrato: il regista ha seguito perlopiù le indicazioni della partitura con l’aggiunta di qualche delicata idea come la pioggia di stelle che scende nella notte o ancora più spettacolare il grande leone d’oro meccanico che s’inchina davanti a Tamino. I riferimenti all’ordine massonico sono chiarissime. Per quest’occasione, gli originali dialoghi parlati in tedesco sono tagliati e sostituiti da un testo in francese, scritto dal regista e ben interpretato da due attori. Questa modifica ha permesso di seguire l’opera in modo chiaro senza nulla togliere al ritmo teatrale che il regista ha ben caratterizzato per ogni personaggio. Il direttore d’orchestra Kenneth Montgomery ha concertato in modo misurato. L’orchestra è parsa quanto mai duttile e sempre attenta alle ragioni del canto. Sandrine Piau ha confermato di essere una mozartiana di rango. La sua Pamina è stata luminosa e tenera, il canto quasi strumentale; ogni attacco è stato sempre morbido, la dizione è perfetta.
Sempre molto attesi gli appuntamenti con le due arie della Regina della Notte, qui cantata dal soprano turco Burcu Uyar. La voce è parsa gradevole, anche se afflitta da un vibrato stretto non sempre controllato. La prima aria è stata eseguita con sicurezza e una buona intonazione. Assai meglio nella seconda aria dove i temibili fa sono risultati cristallini e timbratissimi. Eduarda Melo, Blandine Stoskiewicz e Lucie Roche sono state tre dame vocalmente e scenicamente ben amalgamate. La coppia Papagena e Papageno di Yetè Queiroz e Henk Neven sono stati molto divertenti ma senza eccessi. Neven si è particolarmente distinto per una voce rotonda e ben impostata. Sébastien Droy ha dato vita ad un Tamino sobrio e sensibile grazie a una voce melodiosa e sicura in tutti i registri. Dopo averlo ascoltato recentemente a Toulon nel Barbiere di Siviglia, qui è parso decisamente più a suo agio. Il basso polacco Wojtek Smilek come Sarastro ha messo in luce una voce particolarmente sicura nel registro medio-acuto, non sempre perfettamente a fuoco in quello grave. Assai apprezzati Raphael Bremard (Monostato), Patrick Bolleire (Oratore) e Alain Gabriel (Secondo Sacerdote). Ottime per omogenità e intonazione le voci bianche, così come sempre precisi sono stati gli interventi del coro. Un Flauto Magico che ancora una volta ha confermato di essere un’opera molto amata dal pubblico che ha tributato un successo convinto alla serata. Foto Christian Dresse © Opéra di Marsiglia